Speciale - Pokémon X e Y - Effetto nostalgia

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Nostalgia canaglia, è proprio il caso di dirlo!

 Pokémon X ed Y sono usciti da poco più di una settimana in tutto il mondo ed hanno ottenuto un successo di vendite davvero ottimo: in soli due giorni, ovvero sabato 12 e domenica 13, hanno venduto circa 4 milioni di unità a livello globale. Questo ne ha fatto il gioco per Nintendo 3DS più venduto di sempre in un simile periodo di tempo, nonché uno degli episodi di maggior successo della serie. Analizzando meglio il fenomeno Pokémon, come riescono i mostriciattoli Nintendo a muovere ancora miloni di fan nonostante i molti anni sul groppone?   C’è da dire innanzitutto che gli ultimi due episodi, Bianco 2 e Nero 2, hanno registrato una diminuzione nelle vendite rispetto ad altri capitoli della serie, non superando nemmeno i 10 milioni di copie. Complice di tutto ciò sia il fatto che Bianco 2 e Nero 2 erano dei meri upgrade dei precedenti Bianco e Nero, sia una struttura ed un aspetto grafico troppo simili negli anni. La serie Gamefreaks aveva bisogno quindi di una boccata d’aria fresca: quale metodo migliore per farlo se non approfittare del passaggio ad una nuova console?  Come potete leggere dalla nostra recensione, le novità introdotte da X ed Y riguardano principalmente l’aspetto grafico, la struttura narrativa, una rinnovata modalità online ed alcune meccaniche relative al livellamento dei mostri e potenziamento delle statistiche. Tolto ciò, effettivamente, questi X ed Y sono estremamente simili agli altri vecchi episodi. Qualcuno potrebbe affermare che squadra che vince non si cambia, a volte però è anche vero che osare un po’ di più non guasterebbe affatto.  Qual’è stato il vero motivo di un così grande successo? Beh Nintendo si è mossa estremamente bene nel promuovere il suo prodotto: è riuscita a creare un grande hype attorno ad X ed Y grazie ad una distribuzione mirata delle informazioni. Innanzitutto ha puntato sul nuovo aspetto grafico delle battaglie, ora completamente in tre dimensioni, uno sconvolgimento non da poco negli equilibri della serie. Altro elemento che è stato molto promosso è il cosiddetto effetto nostalgia, che ha attirato i fan di vecchia data grazie alla possibilità, ad inizio avventura, di scegliere un secondo starter tra il terzetto dei primissimi Rosso e Blu. Anche la rivelazione delle mega evoluzioni ha giocato sicuramente a vantaggio del gioco: aver la possibilità di far ulteriormente evolvere, anche se temporaneamente, alcuni tra i più famosi Pokémon della serie non ha prezzo.     Il successo di un gioco, a livello di marketing, non sta soltanto in quel che si dice ma anche in ciò che non si dice. Nintendo si è infatti ben guardata dal rivelare troppe informazioni relative ai nuovi mostriciattoli introdotti con la sesta generazione. Il numero completo non è mai stato annunciato ufficialmente, se non dopo la data di rilascio, e le evoluzioni finali degli starter hanno subito lo stesso trattamento. Anche le otto palestre, così come gli allenatori della Lega Pokémon, la zona safari ed i Pokémon leggendari oltre a Xerneas ed Yveltal, sono state informazioni diffuse solo in parte. Una scelta condivisibile: in un gioco che fa dell’esplorazione il suo punto cardine, mostrare tutte le carte in tavola ben prima del lancio è un po’ come darsi la zappa sui piedi. A proposito del numero di nuovi mostri va sicuramente spesa qualche parola in più: dobbiamo ammettere che ci saremmo aspettati un maggior quantitativo di creature, magari che andassero ad infoltire ancor di più la schiera di Pokémon del nuovo tipo folletto. Anche i nuovi leggendari sono in realtà molti meno che in passato: Gamefreaks si è infatti affidata ai classici uccelli leggendari di Rosso e Blu, Zapdos, Articuno e Moltres, per aumentarne il numero. Anche in questo caso si è puntato all’effetto nostalgia, cercando di far leva sul vedere finalmente in 3D e completamente animati i propri mostri preferiti piuttosto che concentrarsi totalmente sulla nuova fauna.     Noi di Badgames abbiamo giocato a fondo X ed Y ed abbiamo potuto vedere come questo episodio effettivamente risulti essere più classico di quanto non si voglia dar a vedere. Ci saremmo aspettati da Gamefreaks qualche novità in più e soprattutto un post-game un po’ più corposo rispetto a quanto effettivamente offerto. Come non citare le gare di bellezza Pokémon, le basi segrete e la Battle Frontier di Pokémon Rubizo/Zaffiro/Smeraldo o addirittura la seconda regione esplorabile, con tanto di altre 8 palestre, di Oro ed Argento? Bianco/Nero e Bianco2/Nero2 erano decisamente più ricchi di contenuti per esempio, anche se ci rendiamo conto che rimodellare oltre 600 Pokémon in 3D abbia rappresentato una sfida non da poco per il team di sviluppo.Pokémon X ed Y sono probabilmente episodi di passaggio, titoli che stabiliscono una nuova pietra miliare nella serie e che potrebbero rappresentare la base da cui espandere il franchise verso nuove meccaniche di gioco. Nell’attesa ci si può godere X ed Y, due giochi comunque molto buoni e che vi terranno incollati alla console per almeno una sessantina di ore. 
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