Speciale Isao Takahata: Pioggia di Ricordi

In Pioggia di Ricordi Isao Takahata racconta il ritorno alla campagna di Taeko

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Pioggia di Ricordi

Alla fine degli anni '80, lo Studio Ghibli iniziò a considerare la possibilità di adattare in un lungometraggio animato Pioggia di Ricordi, manga scritto da Hotaru Okamoto e disegnato da Yuko Tone. Nel fumetto i due autori raccontato alcuni episodi della propria infanzia facendoli vivere alla giovane Taeko, bimba di dieci anni che vive nella campagna della provincia di Yamagata del 1966. A dire il vero, inizialmente Isao Takahata non considerò l'opera come un possibile progetto sul quale cimentarsi, a causa della natura slice of life che la caratterizza, oltre al fatto che è composta per lo più da sequenze slegate tra loro.

Al regista venne però l'idea che gli permise di iniziare a costruire il film: aggiungere un secondo piano temporale ambientato nel 1982, in cui una Taeko ventisettenne, dopo essersi trasferita a vivere a Tokyo in pianta stabile, decide di tornare per le vacanze nei luoghi della sua infanzia. Il viaggio è l'occasione per ripercorrere gli anni trascorsi sui banchi di scuola, le prime amicizie e i sogni giovanili. I ricordi si fanno sempre più insistenti nella mente della ragazza, al punto da iniziare a vedere la sé stessa di dieci anni.

La parte della trama "adulta" non si riduce a un mero filo conduttore ed è anzi il vero perno attorno al quale è stata costruita la pellicola. Taeko riesce a interpretare con più consapevolezza le sue memorie da bambina, quando era più ingenua e un po' viziata, un carattere che con il passare del tempo è maturato ma di cui vediamo ancora qualche aspetto.

Il film offre inoltre uno spaccato della condizione della donna giapponese, dalla madre che accetta tacitamente tutte le decisioni del marito al nubilato della protagonista malvisto dalle donne più anziane del paese, che fanno pressioni per trovarle un marito.

Pioggia di Ricordi è caratterizzato da una rappresentazione quasi documentaristica degli anni Sessanta e Ottanta (la stessa applicata da Una Tomba per le Lucciole alla Seconda Guerra Mondiale), con un'abbondanza di riferimenti culturali, band musicali, trasmissioni televisive e poster pubblicitari. Lo stile grafico è morbido nei flashback e più realistico nel presente narrativo, dando un'impronta visiva distinta alle due epoche ma mantenendo una coerenza di fondo. La colonna sonora presenta diversi brani folcloristici europei, tra i quali gli spettatori italiani riconosceranno uno stornello nostrano e un coro bulgaro particolarmente caro ai fan di Elio e le Storie Tese.

L'attenzione per la recitazione dei personaggi è - come nelle precedenti opere del regista - su livelli eccellenti, con una cura particolare per le espressioni del volto. Takahata sfrutta il medium dell'animazione concedendosi anche qualche visione surreale finalizzata a veicolare le emozioni dei protagonisti, come il volo di Taeko alle prese con la sua prima cotta o la sua immagine con tanto di occhioni shojo quando si immagina come una famosa attrice.

La seconda metà della carriera del regista si apre dunque con un prodotto che racchiude molti elementi delle sue opere passate ma che torneranno in futuro, e confermando l'efficacia del cinema animato nel raccontare storie rivolte agli adulti.

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