Speciale Isao Takahata: La storia della Principessa Splendente
La storia della Principessa Splendente è l'ultimo lungometraggio diretto da Isao Takahata
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
L'ultimo lungometraggio animato diretto da Isao Takahata, uscito nei cinema nel 2013, a quasi quindici anni dal precedente I miei vicini Yamada, è la sua opera più elaborata. La storia della Principessa Splendente è non a caso il film d'animazione giapponese più costoso di sempre, con una lavorazione durata ben otto anni e un budget di cinque miliardi di Yen (circa trentasei milioni di Euro). Al botteghino riuscì a incassare la metà della cifra, ottenendo però recensioni entusiaste all'unanimità, cosa che lo ha reso uno dei film più apprezzati dello Studio Ghibli.
Nella seconda metà della pellicola, la Principessa Splendente è costretta a imparare le regole dell'alta società, ma il suo spirito si sente intrappolato in quell'ambiente così rigoroso; la attende però un finale ancor più drammatico, quando si renderà conto di essere originaria della Luna. La corte celeste verrà a prelevarla per riportarla sul satellite, e la protagonista dovrà salutare tra le lacrime i suoi anziani genitori, rassegnata a perdere ogni ricordo della sua vita sulla Terra. Su questo doloroso addio, la vicenda si chiude con un malinconico epilogo, cancellando di fatto gli eventi dalla mente di tutti i personaggi che li hanno vissuti.
La storia del Principessa Splendente rappresenta nel migliore dei modi l'eredità artistica di uno dei più importanti registi di animazione giapponese. Molti sono i messaggi che il racconto vuole trasmettere allo spettatore, e uno di questi è che la ricchezza non è l'aspetto più importante dell'esistenza, a favore delle gioie più semplici. Questa stessa riflessione è associabile all'aspetto visivo del film, che pur avendo uno stile "povero" e rinunciando agli effetti speciali o alle colorazioni sgargianti, riesce a raggiungere uno dei traguardi più interessanti mai toccati dal medium.