Speciale Fullmetal Alchemist: Il conquistatore di Shamballa, di Seiji Mizushima

Il conquistatore di Shamballa concluse sul grande schermo la prima serie animata di Fullmetal Alchemist

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Fullmetal Alchemist: Il conquistatore di Shamballa

Nel 2004, un paio d'anni dopo il lancio del manga Fullmetal Alchemist, lo Studio Bones decise di realizzare una serie televisiva per cavalcarne il successo. L'anime durò solo un anno, e a circa metà del suo percorso dovette inevitabilmente prendere le distanze dall'opera originale di Hiromu Arakawa, avendo esaurito il materiale originale da adattare, e sviluppare una vicenda originale. Nella trama dell'anime, si arrivò così a un epilogo inedito e sorprendente: il protagonista viene spinto attraverso un portale che lo catapulta in un universo parallelo, la Terra del 1923 della nostra realtà.

L'ambientazione di Fullmetal Alchemist ricorda molto uno scenario europeo, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che la storia potesse spostarsi dalla finzione al mondo reale. Si tratta di un epilogo di forte impatto che però lascia il desiderio di esplorare questo nuovo status quo. Il film per il cinema Il conquistatore di Shamballa soddisfa proprio questa curiosità, risolvendo un finale aperto e classificandosi come conclusione vera e propria della prima serie animata del franchise.

Edward Elric si è stabilito a Monaco di Baviera, dove effettua studi di missilistica assieme ad Alfons Heiderich, un ragazzo il cui aspetto è identico alla versione umana di suo fratello Alphonse. Dopo aver scoperto che nel nostro mondo non esiste l'alchimia, Edward è rimasto sorpreso dall'incredibile sviluppo tecnologico e scientifico, grazie ai quali si costruisce delle protesi metalliche per il braccio e la gamba, perduti ancora una volta.

Il lungometraggio, diretto da Seiji Mizushima, si prende tutto il tempo per costruire una trama intrigante e un'atmosfera suggestiva, sfociando in alcune scene d'azione stupefacenti che ricordano lo shonen manga da cui tutto è partito. Lo stratagemma narrativo dell'universo parallelo permette di incontrare versioni alternative dei personaggi principali di Fullmental Alchemist, ma Edward riesce anche a ricongiungersi con alcuni dei suoi affetti più cari.

Ciò che sorprende di più durante la visione è però il sapiente utilizzo del contesto storico che porta i protagonisti a conoscere il regista tedesco Fritz Lang, ma soprattutto a fare i conti con la costruzione della bomba atomica e l'imminente colpo di stato con cui Adolf Hitler salirà al potere.

A una realizzazione tecnica di alta qualità si abbina dunque una vicenda originale che sfrutta in modo inedito il cast dell'opera originale. L'utilizzo dell'espediente dell'universo parallelo, inoltre, ha permesso di creare un epilogo che prendesse le distanze dal manga, proseguito per altri cinque anni dopo l'uscita della pellicola.

Sono pochi i film d'animazione giapponese che sono riusciti a dare una degna conclusione ad anime televisivi di grande successo e, al netto della confusione per i molteplici finali di Fullmetal Alchemist, Il conquistatore di Shamballa è certamente uno di questi.

Fullmetal Alchemist

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