Speciale Death Note: L change the WorLd, di Hideo Nakata

L change the WorLd è uno spin-off dei film giapponesi di Death Note che racconta una storia inedita

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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L change the WorLdLa principale differenza tra Death Note 2: The Last Name e il manga originale di Tsugumi Oba e Takeshi Obata sta nello scontro conclusivo: avendo completamente eliminato l'arco narrativo con Near e Mello, Light deve affrontare L, con il detective che riesce ad avere la meglio sul suo rivale scrivendo il proprio nome sul quaderno della morte, assicurandosi così che il suo decesso avvenga soltanto dopo ventitré giorni. Si tratta di una soluzione narrativa sorprendente che sancisce la definitiva sconfitta di Kira, ma - più o meno consapevolmente - fornisce anche una grande possibilità ai produttori cinematografici: scoprire cosa succeda in quelle settimane raccontando un'altra avventura dell'eccentrico personaggio.

Un'organizzazione terroristica vuole sterminare tutti malvagi della Terra diffondendo un virus letale, per poi consegnare solo alle persone meritevoli un antidoto che permetta esclusivamente a loro di sopravvivere al contagio. Il Professor Nikahido, che stava effettuando studi proprio sulla cura, viene ucciso dai terroristi; sua figlia adottiva Maki riesce a fuggire con la formula dell'antidoto e chiede aiuto a L al fine di fermare l'organizzazione criminale.

L'impressione, guardando L change the WorLd, diretto da Hideo Nakata, è che non sia nato come uno spin-off di Death Note, considerando quanto l'ambientazione e la struttura della trama siano distanti dai due film precedenti. Tenendo conto delle tempistiche produttive (le riprese sono iniziate qualche mese dopo l'uscita nelle sale di The Last Name) viene da pensare che sia stato realizzato per cavalcare il successo del fenomeno, inserendo L in una sceneggiatura preesistente.

I collegamenti con Death Note non mancano, ma la loro presenza non appare fisiologica all'interno della storia, quanto più elementi portati avanti a compartimenti stagni. Nella prima parte, il coinvolgimento di L risulta decisamente forzato, ma gradualmente la sua figura diventa più centrale; è però strano vedere un personaggio apatico come lui - di norma chiuso in un ufficio a riflettere - alle prese con un'avventura in giro per il mondo, arrivando addirittura a saltare su un aereo in fase di decollo, in una sequenza più adatta a gente come Ethan Hunt o Jason Bourne.

Fanno poi sorridere i tentativi di "umanizzazione" del personaggio sotto la guida della piccola Maki, che per la prima volta lo porta a preoccuparsi del prossimo, o gli spiega come camminare dritto con la schiena, con goffi tentativi. La volontà di fare breccia nel cuore del pubblico attraverso figure caratterizzate dalla loro natura algida e apatica - come è accaduto con Spock nei nuovi film di Star Trek - è sempre un'operazione piuttosto rischiosa, ma in questo caso possiamo asserire che il risultato sia gradevole e che non tradisce la caratterizzazione originale del personaggio.

L: Change the World

Nel prologo del film viene riproposta la scena della morte di Watari, il maggiordomo con cui si era sempre relazionato L, per accentuare ulteriormente la cesura con il passato; inoltre vediamo il detective bruciare il Death Note con noncuranza, distruggendo così l'oggetto attorno al quale era stata costruita la serie. Cosa rimane, dunque, dell'universo narrativo originale? Un paio di collegamenti in grado di strappare un sorriso ai fan: scopriamo che il capo dei terroristi è cresciuto alla Wammy's House; nell'epilogo, invece, L accompagna allo stesso orfanatrofio per ragazzi prodigio il bambino dal grande intuito che ha dato una mano nelle indagini, chiamandolo "Near"; strizzatine d'occhio e nulla più, ma forse sono gli unici collegamenti in grado di far sì che questo film risulti uno spin-off di Death Note.

In realtà, nel lungometraggio avrebbe dovuto essere presente anche Matsuda (insieme a L, l'unico del cast originale) ma le sue scene sono state eliminate. In seguito sono state montate tra loro per dar vita a uno speciale televisivo della durata di dieci minuti: in questa sottotrama avremmo visto il poliziotto cercare di convincere il ragazzo a passare le sue ultime settimane di vita facendo qualcosa per se stesso, non comprendendo la sua ossessione per i casi da risolvere.

Pur non essendo un capolavoro, L change the WorLd è stato un incredibile successo al botteghino nipponico, com'era facilmente prevedibile, tanto da portare anche alla pubblicazione di un romanzo ispirato al film. Va detto che le critiche non sono state clementi e potrebbe essere stato questo a portare a un temporaneo arresto dello sfruttamento del brand; ci sarebbero voluti sette anni prima che Death Note tornasse a far parlare di sé con un nuovo adattamento per il piccolo schermo.

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