Speciale American Horror Story - Asylum, "di alieni, possessioni e giradischi"
Secondo speciale alla riscoperta delle passate stagioni di American Horror Story. Oggi andiamo nell'Asylum, forse con la migliore stagione dello show
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In ogni caso, la risposta è soddisfacente. C'è il classico "more of the same" che Murphy conosce bene, e quindi via con più personaggi, più storyline, più idee buttate nel mucchio, non tutte con successo. Ma c'è anche l'intuizione di far tornare buona parte del cast e più puntare su momenti di estemporanea follia narrativa. Manicomi, serial killer, nazisti, alieni, mutanti, possessioni demoniache, Joseph Fiennes. C'è un po' di tutto nell'Asylum di Murphy, che qui crea un racconto lungo cinquant'anni di vendetta, prevaricazione e qualche allucinazione musical nel mezzo. Si inizia oggi, nel manicomio abbandonato di Briarcliff, dove alcune persone sconsiderate (tra cui Adam Levine!) trovano la loro fine ad opera del leggendario Bloody Face, che ovviamente prende a piene mani dal killer di Non aprite quella porta.
Non è chissà quale sorpresa alla fine, ma il segreto di Asylum è tutto qui: un delirio senza senso al servizio dei personaggi, invece che il contrario come avvenuto nelle ultime due stagioni. In Coven e Freak Show avremmo visto protagonisti morire e tornare in vita, cambiare radicalmente personalità e agitarsi nel vuoto senza uno scopo. Asylum da parte sua è grezzo, maldestro, confusionario, ma racconta delle storie che vale la pena seguire e che un loro malsano senso ce l'hanno. Tutto tende, nel lunghissimo periodo, al ribaltamento delle figure principali. Che sono tre e guardacaso sono forse i migliori personaggi mai apparsi nella serie: Lana "Banana" Winters (Sarah Poulson), Suor Mary Eunice (Lily Rabe), Suor Jude (Jessica Lange).