Sotto le 200 sale, la morte?
Abbiamo analizzato tutte le uscite del 2011 in Italia che sono arrivate in meno di 200 schermi. I risultati sono sconfortanti e pongono seri dubbi sulle possibilità per un cinema poco sostenuto di ottenere successo in sala...
Rubrica a cura di Colinmckenzie
Come criterio per analizzare i dati, ho preso anche la media per sala (fondamentale per questi prodotti e segnalata nell'elenco tra parentesi) dei film arrivati in meno di 200 sale e in almeno 10 (altrimenti è poco significativo e si mettono insieme anche uscite ridottissime e sostanzialmente regionali, che peraltro non sono certo ricche di storie di successo). Non ho messo invece anche le uscite chiaramente tecniche, altrimenti il numero delle pellicole insoddisfacenti sarebbe stato maggiore (ma poco significativo).
08/04/2011
Lo stravagante mondo di Greenberg 97 sale 66.000 euro (687)
Goodbye Mama 79 sale 65.000 euro (830)
Offside 22 sale 21.000 euro (960)
A sud di New York 38 sale 13.000 euro (349)01/04/2011
Kick-Ass 191 sale 202.000 euro (1.060)
The Ward 117 sale 141.000 euro (1.209)
Poetry 22 sale 32.000 euro (1.495)25/03/2011
Frozen 102 sale 259.000 euro (2.547)
Silvio forever 104 sale 182.000 euro (1.753)
Non lasciarmi 99 sale 177.000 euro (1.721)
Space Dogs 47 sale 14.000 euro (313)18/03/2011 (questi film sono usciti di mercoledì, quindi è fisiologico un dato più basso nel weekend)
Sorelle mai 41 sale 74.000 euro (1.829)
Beyond 13 sale 17.000 euro (1.344)
Tournèe 10 sale 10.000 euro (1.019)11/03/2011
I ragazzi stanno bene 124 sale 416.000 euro (3.362)
Tutti al mare 177 sale 313.000 euro (1.769)
Holy Water 38 sale 64.000 euro (1.689)
Carissima me 51 sale 37.000 euro (737)
Gangor 11 sale 17.000 euro (1.569)
Ramona e Beezus 10 sale 4.460 euro (446)04/03/2011
Il gioiellino 175 sale 320.000 euro (1.829)
Una cella in due 81 sale 120.000 euro (1.482)25/02/2011
127 ore 159 sale 320.000 euro (2.017)
Shelter 101 sale 186.000 euro (1.851)
Ladri di cadaveri 51 sale 101.000 euro (1.910)18/02/2011
Il padre e lo straniero 110 sale 71.000 euro (648)
The Shock Labyrinth 68 sale 68.000 euro (1.013)
Come lo sai 57 sale 64.000 euro (1.139)
Un gelido inverno 19 sale 53.000 euro (2.795)11/02/2011
Il truffacuori 285.000 euro
Gianni e le donne 333.000 euro
Burlesque 314.000 euro (2.100)
Rabbit Hole 102.000 euro
Into Paradiso 43.000 euro (1.700)04/02/2011
Another Year 65 sale 177.000 euro (2.737)
Biutiful 59 sale 98.000 euro (1.677)28/01/2011
Il discorso del re 170 sale 953.000 euro (5.600)
Febbre da fieno 103 sale 63.000 euro (617)
Vento di primavera 54 sale 52.000 euro (979)21/01/2011
La donna che canta 32 sale 74.000 euro (2.300)14/01/2011
Kill Me Please 21 sale 42.000 euro (2.002)07/01/2011
Tamara Drewe 95 sale 214.000 (2.262)
Facciamo i conti. Sono stati presi in esame 42 film. Di questi, solo 8 hanno superato la soglia dei 2.000 euro di media (comunque, un dato non straordinario) e solo 5 hanno oltrepassato i 2.500 euro. Ovviamente, spicca l'anomalia de Il discorso del re, pellicola uscita volutamente in un numero basso di copie e che ha ottenuto una media strepitosa (5.600 euro), per poi proseguire bene nelle settimane successive. Ma, chiaramente, ha poco a che fare con i prodotti presi in esame da questa analisi.
Altro dato importante. Per decenni, i prodotti d'autore erano quelli che partivano piano (ma comunque con buone medie) e magari reggevano forte nelle settimane successive, in proporzione molto meglio dei blockbuster. Purtroppo, anche questo è un retaggio del passato e i cali sono sensibili anche in questo settore. Prendiamo in esame proprio le pellicole che hanno superato i 2.000 euro. Frozen ha perso il 60% nel secondo weekend; 127 ore è calato del 73%; Burlesque -67%; Kill Me Please -55%. I ragazzi stanno bene chiuderà con circa 1,3 milioni, non malaccio ma non certo una tenuta irresistibile; Un gelido inverno ha superato i 350.000 euro ed è forse quello che se l'è cavata meglio (moltiplicatore di 7 tra primo weekend e il totale); Another Year intorno agli 800.000 euro totali; La donna che canta 418.000 euro totali; Tamara Drewe meno di 700.000 euro totali.
E va detto che stiamo parlando dei prodotti che se la sono cavata meglio, sarebbe impietoso andare a guardare cali e totali degli altri (che ovviamente, con medie peggiori, vengono smontati più facilmente). Ripeto, nessuno si aspetta i dati di Harry Potter o di Checco Zalone per queste pellicole, ma discrete medie per sala, tenute importanti e risultati totali migliori sì.
Insomma, un certo tipo di cinema (d'autore straniero - anche importante - o italiano senza sostegno) non sembra più poter rappresentare un business adeguato. Probabilmente, si sopravvive solo grazie al sostegno pubblico e a programmi come Schermi di qualità, che consentono agevolazioni e finanziamenti per chi propone titoli d'essai. Ma i meri dati fanno capire che molte società di distribuzione faticano a recuperare anche i semplici costi della stampa copie e della promozione, figuriamoci quelli di produzione o di acquisto dei diritti.
Sulle ragioni di tutto questo ne possiamo discutere, ma sui dati, come dimostrato, c'è poco da litigare. A mio avviso, qui c'è un mercato che sta morendo e bisogna iniziare a pensare alle possibili soluzioni. Non sarà che per molti soggetti diventa impossibile fare una promozione per la sala e poi dover aspettare 15 settimane di window per iniziare a sfruttare i titoli con altri mezzi (peraltro, dovendo promuoverlo e spendere una seconda volta)? Non sarebbe il caso di iniziare a pensare a uscite in contemporanea su diverse piattaforme, che ridurrebbero i costi e magari offrirebbero alle persone interessate una maggiore facilità di reperire certi titoli, che spesso sono disponibili solo nelle grandi città?
Ma soprattutto, non sarebbe il caso che tutti gli addetti ai lavori (in particolare i critici) abbandonassero l'idea romantica (ma poco concreta, come abbiamo visto) del film in sala senza se e senza ma?