Snowden: perché è l'eroe perfetto per Oliver Stone?
Perché Edward Snowden è l'eroe perfetto del cinema di Oliver Stone? Cerchiamo di capirlo attraverso i "parenti" di Snowden nella filmografia del cineasta
Ci fu un passaggio dell'intervista effettuata a Oliver Stone all'undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2016 che ci colpì molto. È questo:
"Se dovessi fare autoanalisi per cercare di capire da dove viene questo mio bisogno di raccontare quello che io penso sia la verità nascosta all'opinione pubblica, forse non dovrei tornare indietro al tempo della mia esperienza di soldato in Vietnam quanto piuttosto al rapporto con i miei genitori. Quando divorziarono avevo 16 anni e per me fu un vero e proprio shock. La verità mi era stata negata per anni. Mi sentii completamente tradito nei miei ideali perché a me sembravano una coppia perfetta al centro di una famiglia perfetta. In realtà non era così.
Mi era stata raccontata una grossa bugia".
Leggete questo passaggio dell'intervista effettuata da Alessandro Piperno a Roberto Saviano, pubblicata sul Corriere della Sera del 2008 a soli due anni dal trionfo dell'incendiario Gomorra:
"Mia madre è una donna bella con un carattere da colonnello che si è ammorbidito con gli anni. La mia vita è stata il tentativo di dimostrarle che ero meglio di quello che sembravo. Temo mi considerasse una specie di intellettuale inconcludente".
Sua madre e Goffredo Fofi che lo "cazzia" amorevolmente esortandolo a scrivere del suo ambiente. Ma soprattutto sua madre. Ecco la prima motivazione che portò il giovane scrittore a lanciarsi nell'opera che avrebbe segnato per sempre la sua vita.
Cosa ci vogliono dire questi due esempi di Oliver Stone e Roberto Saviano?
Che prima di essere dei soggetti politici (nell'accezione più ampia del termine in quanto cittadini di una società con idee e opinioni circa la stessa), tutti noi siamo soggetti a traumi, epifanie e shock legati all'infanzia o alla prima giovinezza. Più Freud quindi che non Karl Marx o Che Guevara o Goffredo Fofi o Ayn Rand (artista e pensatrice adorata da Edward Snowden).
Oliver Stone si sentì tradito dai suoi genitori prima che dal suo paese. Saviano voleva convincere la madre che non era un venditore di fumo. Il regista di Snowden (2016), dopo quel trauma, decise che avrebbe cercato di raccontare una verità che veniva negata a qualcuno. Attraverso il cinema e i suoi eroi.
Chi sono?
Gli Snowden prima di Snowden
Si fa quello che vogliono gli Usa. Con le buone o con le cattive.
Due nomination Oscar (Miglior Attore Protagonista e Sceneggiatura Originale).
Chris Taylor (Charlie Sheen) in Platoon (1986): un fante volontario arriva a combattere in Vietnam nel 1967 (esattamente come fece Oliver Stone) per scoprire che la guerra che lui voleva fare per il proprio paese è crudele e immotivata.
Otto nomination e quattro Oscar vinti (Miglior Regia, Film, Suono, Montaggio)
Bud Fox (Charlie Sheen) in Wall Street (1987): uno stockbrocker iper ambizioso scala i gradini di Wall Street per scoprire improvvisamente il suo mentore Gordon Gekko è un criminale senza scrupoli. Lo denuncerà alla polizia e andrà prigione per espiare dopo aver recuperato la stima del padre operaio.
Un Oscar vinto per Miglior Attore Protagonista (Michael Douglas nei panni di Gekko)
Barry Champlain (Eric Bogosian) in Talk Radio (1988): un dj radiofonico di origini ebraiche provoca e scandalizza il suo pubblico con idee liberali e la costante volontà di smascherare l'ipocrisia politicamente corretta dei suoi ascoltatori. Verrà ucciso da uno di loro.
Ron Kovic (Tom Cruise) in Nato Il Quattro Luglio (1989): il marine Ron Kovic, ispirato da un discorso di John Fitzgerald Kennedy, si arruola nell'esercito. Arriverà in Vietnam nel 1967 per rimanere gravemente ferito durante il conflitto. Tornerà in patria semi paralizzato per rendersi conto di come vengano ignorati e costantemente umiliati dallo Stato i reduci di guerra come lui.
Otto nomination e due Oscar vinti (Miglior Regia e Montaggio)
Jim Garrison (Kevin Costner) in JFK - Un Caso Ancora Aperto (1991): un procuratore distrettuale di New Orleans è convinto che ad uccidere John Fitzgerald Kennedy il 22 novembre 1963 a Dallas non sia stato, solamente, Lee Harvey Oswald. Cercherà di dimostrare l'attendibilità della sua tesi cospirazionista attraverso il supposto coinvolgimento del misterioso faccendiere Clay Shaw. Non ce la farà.
Otto nomination e due Oscar vinti (Miglior Fotografia e Montaggio).
Mickey e Mallory Knox (Woody Harrelson e Juliette Lewis) in Assassini Nati - Natural Born Killers (1994): due serial killer psicopatici non sono nemici della società Usa quanto piuttosto la loro più violenta e diretta espressione a partire dal genocidio dei nativi americani, di cui Mickey e Mallory si fanno simbolici e concreti rappresentanti, più amati che odiati da cinici media morbosamente attratti dalle loro gesta.
Richard Nixon (Anthony Hopkins) in Gli Intrighi Del Potere - Nixon (1995): il Presidente condannato da tutti dopo lo scandalo Watergate diventa invece per Stone una figura più complessa e sfuggente. C'era anche del buono in lui... ma gli Usa non amano i freak. E lui era il principe dei freak della classe dirigente.
Tony D'amato (Al Pacino) in Ogni Maledetta Domenica (1999): l'allenatore di una squadra di football americano dovrà affrontare tutto il marcio, sia a livello dirigenziale che di doping, dentro il mondo della NFL. Cercherà di superare tutto ciò attraverso il sodalizio con un giovane giocatore ambizioso.
Fidel Castro (Fidel Castro) in Comandante: dopo Persona Non Grata (2003) sul conflitto israeliano-palestinese, Stone prova a intervistare Fidel Castro per capire se c'è una verità diversa dietro il luogo comune che vede dipinto in Usa il leader cubano semplicemente come dittatore liberticida. In Comandante Stone è molto passivo. Nella seconda parte Looking For Fidel (2004) è più aggressivo e problematico con Castro.
George W. Bush (Josh Brolin) in W. (2008): il Presidente preso in giro da tutti soprattutto dopo Fahrenheit 9/11 (2004) di Michael Moore, è per Stone un fantoccio o burattino di una lobby spregiudicata nata all'interno di una famiglia che lo ha sempre sottovalutato. Il regista prova una sorta di pietas per il servo sciocco di un Potere che lo usò e manipolò a sua insaputa.
Hugo Chavez (Hugo Chavez) in South of the Border (2009): il Presidente venezuelano è il nuovo Nemico Pubblico Numero 1 della società Usa o è solo un leader che, come Allende e Castro, si è ribellato contro il concetto kissingeriano di America Latina come "cortile di casa" degli Stati Uniti? Stone cerca di svelare, ancora una volta, la sua percezione di quella che pensa sia la verità al pubblico nordamericano attraverso un documentario estremamente affettuoso nei confronti di Chavez dove, a differenza di Looking For Fidel, non è presente alcun tipo di provocazione, o diverso punto di vista, da parte del cineasta.
Stati Uniti d'America (Stati Uniti d'America) in La Storia Mai Raccontata (2012): una serie di documentari per Showtime in cui Stone, in compagnia dello storico Peter J. Kuznick, dice la sua sulle vere ragioni dietro Guerra Fredda, caduta del Comunismo e ruolo egemonico degli Usa nel mondo durante il '900. Quattro anni per completarlo. Per il regista è: "Il progetto più ambizioso di tutta la mia carriera". Stone utilizza il cinema (da Nascita Di Una Nazione di Griffith a Borat di Larry Charles) per collegare le sue idee politiche alla forma artistica che ha esplorato e utilizzato durante tutta la sua lunga carriera. Per lui questa serie dovrebbe essere studiata e acquisita dai licei degli Stati Uniti. Al momento è penetrata dentro il sistema educativo Usa solo per quanto riguarda i college universitari.
Edward Snowden (Joseph Gordon-Levitt): dopo tanti anni da documentarista Stone torna a quel film a soggetto potente e provocatorio che l'ha reso celebre. Edward Snowden era un sincero patriota che, una volta passato a lavorare per Cia e Nsa, capisce che il suo paese ha organizzato una sorveglianza di massa su scala planetaria completamente scollegata dalla guerra al terrorismo. Decide di smascherare tutto con l'aiuto dei media. È un traditore o un sincero patriota? Secondo Oliver Stone... ovviamente la seconda.
Come tutta la sua lunga carriera insegna.