Smetto Quando Voglio - Masterclass, BadTaste.it sul set nel giorno dell'assalto al treno!
Siamo stati sul set di Smetto Quando Voglio - Masterclass: ecco il reportage con le prime immagini esclusive dal backstage!
Parliamo di quello che probabilmente è il set italiano più interessante su cui stare di tutto il 2016. Non solo perché fa seguito al successo di Smetto Quando Voglio con un’ambizione ammirevole (più azione, più commedia, più variazioni) ma anche perché fa parte di un progetto inedito da noi, cioè la saga. Girare due film insieme da mandare in sala a poco meno di un anno di distanza per comporre una trilogia che in fase di lavorazione aveva il titolo provvisorio di Smetto Quando Voglio Reloaded e Smetto Quando Voglio Revolution, per sottolineare come il secondo sia un film sulla scia del primo e il terzo qualcosa di molto diverso. È insomma l’ambizione di fare un racconto molto più grande di un film singolo, immaginando un cinema “seriale” più in linea con quel che si fa nel resto del mondo.
A Brindisi, in un tratto stradale in cui i due sensi di marcia sono separati da un binario che confina tranquillamente con l’asfalto senza guardrail, la troupe sta girando con un treno tutto suo. “Ho un treno, hai visto? Lo dico a tutti quelli che vengono perché non mi ricapiterà mai più di potermi vantare del mio treno. Tutto eh! Tutto mio” è mattina e fa caldissimo, siamo nei primi giorni di agosto in Puglia, lontani dal mare e vicini all’asfalto. Lo stesso Sydney Sibilia è pieno di energie, nonostante siano diversi giorni che la troupe fa avanti e indietro con un vero treno merci, gestito come fosse il trenino del plastico in cantina (lo spostano, lo fermano, lo mandano da un’altra parte con gli scambi e poi di nuovo lo fanno ripartire), ancora le energie sono al massimo in questa lavorazione di due film. Tra qualche giorno andranno in Thailandia.
Contrariamente a quel che si può pensare, i set non sono luoghi in cui a un ciak ne segue un altro ma in cui le scene vengono preparate e costruite anche per qualche ora e solo poi si gira. Magari l'inquadratura dura anche meno di un minuto dopo un paio di ore di preparazione, sistemazione camere, allineamento del treno ecc. ecc. A chi non è coinvolto nella lavorazione sembrano tempi lunghissimi, in realtà spesso vedendo il risultato è più chiaro il perché di tanta attesa per una sola scena. Qui poi la presenza di un oggetto ingombrante come un treno allunga tutto.
Il tratto ferroviario in questione infatti non è stato bloccato per le riprese, quindi ogni tanto occorre interrompere e “levare il treno di mezzo”, cioè allontanarlo oltre uno scambio, far passare un altro treno merci in servizio, e poi rimetterlo a posto e girare prima del prossimo passaggio. Tutto coordinato con walkie-talkie e condito da urla (con o senza megafono) “Levatevi che passa il treno”, il cui tono tradisce una routine di giorni.
Del resto come ci spiega lo stesso Sydney Sibilia quello è l’unico posto che hanno trovato (e a occhio e croce si potrebbe anche credere che sia l’unico in tutto il paese) in cui effettivamente ci sono binari accanto a una strada asfaltata senza nulla a frapporsi per qualche chilometro. Una lingua di strada lunghissima e dritta in cui la carreggiata fiancheggia direttamente i sassi che circondano i binari. Ancora di più poi la strada è su entrambi i lati del treno, questo significa che si può girare sia andando in un senso che in un altro, cioè l’andata e il ritorno dei vagoni (il che è un sostanzioso risparmio di tempo).
LE PRIME IMMAGINI DAL BACKSTAGE IN ESCLUSIVA
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Chiunque sia stato su un set sa che esiste una differenza abissale tra ciò che entra nell’obiettivo e ciò che realmente accade. Non a caso allora la parte più sorprendente di questa giornata di riprese con treno (ma in fondo non dovrebbe esserlo) sono le velocità molto moderate che, con l’angolatura giusta di ripresa e il montaggio giusto, diventano dinamiche. La differenza in termini di velocità percepita tra quello che si vede nei monitor che mandano il live feed delle videocamere (già simile al risultato finale, cioè già condito della tipica color correction a doppia dominante che è il tratto visivo più distintivo di Smetto Quando Voglio) e quel che si vede invece guardando fuori dal finestrino del van di regia che insegue il treno è clamorosa. Tutti trucchi pratici e nessun trucco digitale: “Facciamo tutto con dei totali [una delle inquadrature più ampie possibili, seconda solo alla panoramica, ndr]” spiega Sydney “Perché dal totale capisci che non è stato usato un green screen. Nessun effetto speciale, non c’è trucco e non c’è inganno”. Le inquadrature che si girano nel momento in cui arriviamo sono quelle decisive. I giorni precedenti hanno visto sul set membri della banda come Valerio Aprea (di cui Sydney ci mostra un esilarante video in bassa risoluzione dal suo cellulare con lui che saltando da un treno fermo si fa lo stesso male), ora tocca a Edoardo Leo invece e all’entrata in scena del cattivo.
Si inizia al mattino si finisce prima del tramonto, la differenza in termini di illuminazione è notevole ma non sembra essere un problema. Chiediamo a Sydney come farà a raccordare tutto quello che è stato girato oggi senza che si noti che sono tutte scene girate ad ore diverse del giorno, quando invece nel film faranno parte del medesimo momento. Lui fa la faccia di chi la sa più lunga e dice solo: “Non ti preoccupare, non è un problema”. Che poi è la stessa risposta che Ridley Scott dava a chi gli faceva notare che in I Duellanti quando i protagonisti si battono a cavallo hanno entrambi il sole alle spalle. Il dettaglio non ha impedito al film di essere quello che è, e anzi forse è uno dei molti dettagli visivi che gli conferiscono fascino.
Smetto Quando Voglio - Masterclass uscirà il 2 febbraio 2017 distribuito da 01. Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.