Silent Hill 2 e il legame della saga Konami con il mondo del cinema

In occasione dell'uscita del remake di Silent Hill 2, ragioniamo insieme sul legame tra la serie Konami e il mondo del cinema

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Avviata nell’ormai lontano 1999, Silent Hill è una serie ormai entrata di prepotenza nell’immaginario collettivo. Merito non solo di una trama avvincente e di un comparto grafico (per l'epoca) molto solido, ma anche di una chiara direzione artistica, capace di sfruttare le limitazioni tecniche della prima PlayStation e di renderle parte fondante della narrativa. Quella nebbia che, all’epoca, permetteva alla console di processare pochi metri alla volta è diventato il setting ideale per una storia dell’orrore. Una storia fatta di culti, drammi, psicosi e follia. Il successo del primo, indimenticabile, episodio ha portato Konami e il suo Team Silent a dare vita a Silent Hill 2, sequel se possibile ancora più riuscito, diventato nel tempo un vero e proprio fenomeno di culto.

A partire dallo scorso otto ottobre, Silent Hill 2 è tornato ancora una volta a spaventare i giocatori di tutto il mondo. Il merito di questa operazione, però, non va solo a Konami, ma ai ragazzi di Bloober Team, software house polacca cresciuta con la Collina Silenziosa nel sangue. Nonostante un iniziale rigetto da parte degli utenti a causa di trailer poco convincenti che davano maggiore risalto all’azione rispetto all’horror psicologico, sembra però che il risultato finale sia di tutt’altra caratura. Un risultato forse inaspettato, ma non per questo meno apprezzato.

In occasione dell’uscita di Silent Hill 2, noi di BadTaste abbiamo deciso di ragionare insieme a voi sul legame che questa serie videoludica ha avuto con il mondo del cinema. Questo perché sono stati realizzati ben due film e un terzo sembra essere finalmente in arrivo. Come scopriremo insieme, Silent Hill va però ben oltre queste pellicole. Se siete curiosi di seguirci in questo lugubre viaggio, afferrate la vostra fidata radiolina, impugnate un’asse di legno con tanto di chiodi incastonati e addentratevi nella nebbia insieme a noi.

Amore e odio

Diretto da Christophe Gans, il primo film dedicato a Silent Hill è uscito nel 2006, ottenendo un discreto successo sia tra i fan della serie, che tra i “semplici” amanti del genere horror. La trama adatta quanto visto nel primo capitolo della saga videoludica, portando in scena alcuni personaggi celebri come la poliziotta Cybil Bennet. Nel cast troviamo nomi del calibro di Radha Mitchell (Melinda e Melinda), Sean Bean (Il Signore degli Anelli), Laurie Holden (The Mist) e Jodelle Ferland (Dark Matter), tutti in ruoli perfettamente calzanti e in grado di trasmettere la medesima angoscia provata nei videogiochi. La presenza del compositore Akira Yamaoka ha inoltre donato all’opera una marcia in più, avvicinando ancora di più questo adattamento al materiale originale. Nonostante sia stato bocciato dalla critica, Silent Hill riscosse un enorme successo tra il pubblico, raggiungendo un incasso (di poco) superiore ai 100 milioni di dollari. Con un risultato del genere, un sequel era ormai assicurato.

Sei anni dopo arriva quindi Silent Hill: Revelation 3D, film scritto e diretto da Michael J. Bassett (Solomon Kane). Questa nuova pellicola non solo funge da vero e proprio seguito per le avventure dei personaggi incontrati nella trasposizione del 2006, ma prende e adatta la trama di Silent Hill 3. Una scelta di per sé funzionale, ma sfruttata solo in parte dalla regista, che decise di rimuovere gran parte dei momenti più introspettivi a favore di un’azione commercialmente più appetibile. Il risultato? Ai commenti negativi della critica fecero seguito anche quelli del pubblico, che trovarono l’operazione poco curata e per nulla interessante. Il feedback negativo, combinato con il graduale flop dei vari capitoli del franchise videoludico, fecero cadere un ipotetico terzo episodio nel dimenticatoio. Fino al 2022.

Ritorno a casa

Due anni fa, Konami decise di tenere una conferenza per comunicare la propria intenzione di voler rimettere mano all’universo di Silent Hill, da troppo tempo trascurato. Dopo l’annuncio del remake di Silent Hill 2 e dei misteriosi Silent Hill Townfall e Silent Hill f, arriva una notizia che prende in contropiede tutti i fan del franchise: Christophe Gans, regista del primo film, è al lavoro su Return to Silent Hill, nuova pellicola che questa volta pesca a piene mani dal secondo, storico, capitolo. Una scelta accolta con entusiasmo da tutti, ma finita lentamente nel dimenticatoio. Al di là di quel primo annuncio, infatti, è stata mostrata una prima immagine al festival di Cannes di quest’anno, sono stati rivelati gli attori protagonisti e mostrato un dietro le quinte. Non è ancora chiaro lo stato di avanzamento dei lavori, né una possibile finestra di uscita. In ogni caso, è molto probabile che vedremo Return to Silent Hill nel corso del 2025, nella speranza di trovarci di fronte a una pellicola più vicina al primo che al secondo film. L'interesse quindi c'è, ma è troppo presto per manifestarlo.

Silent Hill: Ascension

Come già accennato, i vari adattamenti di Silent Hill non sono l’unico esperimento legato al mondo del cinema fatto da Konami. Sviluppato da Genvid Technologies e da Behaviour Interactive in collaborazione con Bad Robot Games, Silent Hill: Ascension è una serie TV animata e interattiva uscita lo scorso anno con una buona idea alle spalle. Lo show veniva infatti trasmesso simultaneamente in tutto il mondo, permettendo al pubblico di votare e di far prendere alla narrazione strade inaspettate, forgiando così il destino dei protagonisti e l’esito della vicenda. Tra una puntata e l’altra, gli spettatori potevano risolvere enigmi attraverso un’applicazione dedicata e ottenere così punti “influenza” da spendere per interagire con il racconto. Una volta reagito all’episodio in diretta, gli avvenimenti venivano quindi considerati canonici e la puntata caricata sui vari servizi di streaming.

Nonostante questa idea brillante, Silent Hill: Ascension è stata un’enorme delusione. L’animazione era semplicemente terrificante, esattamente come la scrittura della trama principale e i dialoghi tra i vari personaggi. Il sistema dei punti influenza, inoltre, permetteva solamente a coloro che dedicavano tempo (e denaro)  di determinare l'evolversi della storia, facendo sentire inutile l’utente medio. Ancora una volta, critica e pubblico si sono trovati uniti a lamentarsi di un prodotto legato alla Collina Silenziosa. Un fastidio unanime, che non si è limitato a colpire Ascension, ma che purtroppo si è esteso all’intero franchise, incapace da tempo di soddisfare i fabbisogni di spettatori e giocatori. Con questo scetticismo alle spalle, potete quindi immaginare la sorpresa del pubblico nel trovarsi di fronte all’ottimo remake di Silent Hill 2.

Silent Hill 2, una nuova speranza

Negli scorsi giorni abbiamo fatto quindi ritorno dove tutto è iniziato. A quel secondo capitolo così drammatico, profondo e malato che, nel 2001, scosse l’industria dei videogiochi. E possiamo affermare con certezza che il lavoro svolto da Bloober Team è di altissimo livello. Personaggi, ambienti e atmosfera sono semplicemente incredibili, permettendoci di vivere la miglior versione possibile della cittadina americana. Il cambio di inquadratura, ora non più statica ma posta ora alle spalle del giocatore, dona poi maggior immersione, permettendoci di vivere “da vicino” le varie location divenute ormai celebri. Che si tratti delle strade della città o dell’ospedale poco importa. Il remake di Silent Hill 2 è la miglior produzione legata al franchise Konami degli ultimi quindici anni.

Mai come in questo nuovo titolo, inoltre, è possibile notare tutti i riferimenti ad Allucinazione perversa, film del 1990 diretto da Adrian Lyne che è servito come materiale di partenza per la saga. Per non parlare di Strade Perdute, pellicola del 1997 di David Lynch che ha diversi punti in comune con l’avventura di James Sunderland. Insomma: che amiate i videogiochi, il cinema horror o la saga di Silent Hill, il remake del secondo capitolo della serie Konami è semplicemente il miglior acquisto che potete fare in questo piovoso mese di ottobre. Mese che, viste le condizioni meteo, ben si sposa con l’atmosfera di quella Collina Silenziosa che nel tempo abbiamo imparato ad amare, temere, odiare e poi amare di nuovo.

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