Siamo vicini al collasso?
Mari sempre più poveri di pesce, allevamenti che danneggiano l'ambiente, aziende senza scrupoli. Stiamo andando verso oceani senza animali? Ne parla un importante documentario chiamato...
Rubrica a cura di Colinmckenzie
Non c'e' dubbio che si tratti di un film politico, con pregi e difetti del genere. Di sicuro, una grande chiarezza sulla situazione drammatica che stiamo vivendo e una notevole energia nel mostrarci tesi forti, ma molto realistiche. D'altra parte, il tono è fin troppo didascalico e retorico, senza magari l'ironia caustica di altri registi come Moore o Spurlock. Comunque, una certa attenzione alle immagini è superiore alla media del genere e sicuramente apprezzabile.
Subito ci viene presentato l'oggetto dell'indagine, ossia la forte diminuzione di pesci e in generale l'impoverimento dei mari. Per questo, il giornalista si interroga sulle cause, ossia la pesca intensiva e sempre più tecnologizzata, che ha avuto inizio dagli anni cinquanta. Vediamo così esempi importanti, come la crisi del merluzzo in Canada, che ha portato a una moratoria su questa pesca. O le truffe dei cinesi, che per anni hanno mostrato grandi cifre, rivelatesi poi false, che hanno impedito di scoprire l'esistenza della crisi nei tempi giusti.
Ma a chi serve tutto questo? A sostenere un'industria alimentare che lo richiede, a cominciare dai ristoranti di sushi, come il celebre Nobu, che a un tratto dà vita a una sorta di 'nemico, un po' come Roger Smith per Michael Moore (ma essendo un documentario onesto, il giornalista ci parla e non fa finta del contrario per scandalizzare). Almeno, il documentario termina con diverse note positive, che offrono speranza per il futuro. Ne avevamo bisogno...