Da Shrinking ad After Life: la brutalità dell’onestà in due serie comedy
Due serie comedy, Shrinking e After Life, affrontano il tema del lutto investendo i due protagonisti di una sincerità disarmante
Da poco meno di un mese è terminata la prima stagione di Shrinking ed è già diventata una delle nuove serie TV di conforto del 2023. Disponibile su Apple TV+, Shrinking è una comedy che affronta temi importanti come il lutto e la malattia mentale con grande leggerezza. Leggerezza che non significa superficialità, ma una narrazione in grado di far sorridere e suscitare buonumore pur rappresentando drammi e difficoltà.
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Protagonista di Shriking è Jimmy (Jason Segel), psicologo, rimasto vedovo da un anno. Stufo di propinare ai suoi pazienti quelli che gli sembrano consigli vuoti, Jimmy decide di prendere una decisione drastica: dirà esattamente quello che pensa. Così la moglie maltrattata e tradita dal marito non si sentirà più rivolgere un “tu come ti senti quando lui fa così?” ma un sonoro “lascia tuo marito subito!”
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La grande trovata resta quella di affrontare non solo il tema del lutto in chiave comica, ma di scardinare le regole base della terapia. Jimmy cerca di riprendere in mano le redini della propria vita diventando parte integrante di quella delle persone che aiuta conscio che il tempo è prezioso, decide che non c’è spazio per guidare lentamente i pazienti nell’autocomprensione, trovando decisamente più utile sbandierargli davanti la verità.
Un altro protagonista che non teme di sbattere la verità in faccia alle persone è Tony di After Life. Terminata nel 2022 e composta di tre stagioni, After Life è una dark comedy scritta, diretta e interpretata da Ricky Gervais (The office).
Come Jimmy anche Tony è rimasto vedovo. In preda a una brutta depressione decide di lasciare andare tutto, compreso il senso comune che porta le persone a “mentire” per educazione. Tony non è interessato a fingere, a infiocchettare la verità e inizia a dire quello che pensa su tutto e tutti, senza inibizioni. Travolto in questa spirale per lui liberatoria, saranno i suoi amici a cercare di riportarlo sulla retta via.
After Life non è una serie di conforto. Non c’è leggerezza, lo spettatore non si sente rincuorato al termine di un episodio. Ma da Ricky Gervais non ci saremmo aspettati nulla di diverso.
After Life è una serie cattiva, in cui la comicità è cattiva, ma non per questo meno divertente. Il dolore di Tony colpisce in pieno volto lo spettatore e la sua sincerità estrema, per quanto spassosa, è sgradevole. Resta comunque una poeticità di fondo anche in una visione così disincantata e cinica, soprattutto nell’ultima stagione. L'idea che, in fondo, abbiamo bisogno degli altri.
Da una parte abbiamo Jimmy e dall’altra Tony, vittime di drammi identici che solo superficialmente affrontano nella stessa maniera. Entrambi lasciano alle spalle ogni ipocrisia, gettandosi sulla piena sincerità, ma le ragioni sono ben diverse. Jimmy sta provando a ricominciare e questo nuovo approccio alla vita è il suo modo di ripartire. Tony invece non vuole andare avanti. Anzi, spesso pensa di farla finita. La sua sincerità disinibita è sintomatica del suo scollamento alla realtà. E questo si riflette nelle verità che i due dicono. Jimmy non vuole ferire il prossimo, cerca anzi di aiutarlo (e così facendo aiutare se stesso). A Tony semplicemente non importa di essere sgradevole se non addirittura cattivo.
Shrinking e After Life dimostrano come due serie esteriormente molto simili possano guardare a temi e argomenti analoghi con toni e intenzioni completamente diversi.
After Life possiede una comicità graffiante e intelligente che Shrinking non ha, così come uno spessore emotivo e intellettuale maggiore. Ma se siete tristi e avete voglia di un prodotto confortante decisamente non vi buttate su After Life!