Shovel Knight, arrivederci al cavaliere con la pala e al suo mondo | Focus Indie

Yacht Club Games ha pubblicato l'ultimo contenuto aggiuntivo di Shovel Knight, salutiamo in un episodio speciale di Focus Indie il cavaliere con la pala

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Shovel Knight è probabilmente il miglior platform bidimensionale degli ultimi cinque anni. L'opera prima di Yacht Club Games vide la luce nel 2014, dopo una fruttuosa campagna su Kickstarter, ma probabilmente nemmeno i membri più ottimisti del team di sviluppo californiano avrebbero mai immaginato il successo che il gioco avrebbe ottenuto. All'uscita l'avventura del bizzarro cavaliere armato di pala ottenne un ottimo riscontro dalla critica ma soprattutto venne apprezzato dal grande pubblico: in solo un mese superò quelle che erano le stime di vendita totali del team stesso, a settembre 2019 si attestavano a 2,65 milioni. Un'enormità, per un gioco nato dalle idee di cinque sole persone.

È facile immaginare cosa abbia conquistato i giocatori al tempo dell'uscita, anche noi ne rimanemmo folgorati d'altronde. C'è un'assoluta perfezione nella maniera nella quale le piattaforme e gli altri elementi che compongono i tanti livelli del gioco si prestano alle peculiarità salterine del corazzato eroe, che non solo è in grado di spiccare ampi balzi, ma soprattutto di utilizzare la sua pala non solo per infliggere dall'alto la giusta punizione ai suoi nemici, ma anche per raggiungere aree altrimenti inarrivabili. Di fatto è un continuo saltare e prendere a palate che un level design sopraffino porta a livelli di divertimento assoluti e di difficoltà sfiziosi, perché sempre tollerabili.

Ma il vero capolavoro forse Yacht Club Games l'ha fatto espandendo l'universo del gioco, dando ad alcuni dei cavalieri nemici dell'uomo con la pala avventure proprie. Il team di sviluppo ha capito di avere in mano un patrimonio, ovvero quel sublime mondo in 8 bit popolato da personaggi strambi e memorabili, e su di esso ha investito, aumentando a dismisura il valore della produzione (le espansioni sono incluse gratuitamente nel gioco originale) così come la varietà di soluzioni di gioco, atmosfere, narrazione.

"il vero capolavoro forse Yacht Club Games l'ha fatto espandendo l'universo del gioco"Plague of Shadows, Specter of Torment e King of Cards, ognuno con un proprio protagonista, evolvono a proprio modo le dinamiche platform del gioco originale, risultano esperienze di gioco freschissime, per quanto facilmente collocabili nell'alveo ludico del titolo dal quale derivano. Ognuna di esse ha un elemento di gameplay distintivo che basterebbe da solo, perché coniugato, anche qui, a un level design d'eccezione, a rappresentarne la ragion d'essere. E invece vanno oltre, raccontando qualcosa in più del mondo creato dal team di sviluppo californiano, concedendosi toni praticamente assenti nell'avventura del primo cavaliere, ammantandosi di malinconia, tristezza, follia, svelando con poco, ma quel poco è in realtà molto significativo, l'animo dei protagonisti.

Celebriamo quindi oggi, a pochi giorni di distanza dall'uscita di King of Cards, che chiude definitivamente per Yacht Club Games l'esperienza con Shovel Knight (e non dimenticatevi anche del brawler Shovel Knight Showdown, anch'esso ora disponibile nel gioco!), un'opera straordinaria, perché tra quelle che ammantano un gameplay sopraffino con quel po' di magia che solo in pochi sono in grado di evocare. L'avevamo intuito da quella struggente immagine del cavaliere con la pala di fronte al falò che si sarebbe trattato di un viaggio unico e così è stato.

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