Shōgun: 5 videogiochi a tema nipponico da giocare se hai amato la serie TV
In occasione della fine di Shōgun, scopriamo insieme i 5 videogiochi a tema nipponico da recuperare assolutamente
Scritto da James Clavell nel 1975, Shōgun è un romanzo che narra la storia di Yoshi Toranaga, personaggio ispirato a Tokugawa Ieyasu e destinato a diventare il primo shōgun dopo le guerre civili terminate nel 1600. Una vicenda vista attraverso gli occhi del navigatore inglese John Blackthorne e che, proprio con questo escamotage narrativo, riesce a trasmettere una costante sensazione di scoperta di un mondo tanto duro quanto affascinante. Un fascino che deve aver colpito anche Rachel Kondo e Justin Marks, visto che i due autori hanno deciso di tradurre il libro in un’avvincente serie TV.
In occasione della fine di Shōgun, abbiamo deciso di ragionare insieme a voi su quali altre opere recuperare nel caso si voglia rimanere all’interno di storie legate alla terra del Sole nascente. Vista la nostra passione per il lessico videoludico, saremo inoltre ancora più specifici, andando a recuperare i cinque videogiochi a tema nipponico da giocare assolutamente. Lo ammettiamo: è stata una scelta difficile, ma speriamo che la nostra selezione possa soddisfare tutti gli spettatori che, dalla prossima settimana, si troveranno in astinenza da Shōgun.
GHOST OF TSUSHIMA
Se Shōgun è stata la serie TV che ha fatto innamorare nuovamente moltissimi spettatori del Giappone, Ghost of Tsushima è senza dubbio il videogioco che ha fatto altrettanto con i videogiocatori. Sviluppato dai ragazzi di Sucker Punch Productions, autori di saghe come Sly Raccoon e Infamous, Ghost of Tsushima ci racconta la storia di Jin Sakai, ultimo samurai rimasto nell’isola di Tsushima in seguito all’invasione dei mongoli. Stiamo parlando di un open world in stile Assassin’s Creed, ma forte di un’atmosfera unica e di ambientazioni in grado di togliere il fiato. Il combat system forse non sarà allo stato dell’arte, ma se siete attratti dal fascino del Giappone è impossibile che non finiate per innamoravi delle musiche, degli scorci e, più in generale, del mood trasmesso da questa avventura.
SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE
Non lo nascondiamo: se amate le sfide, Ghost of Tsushima potrebbe sembrarvi un titolo troppo semplice da completare. Per tutti coloro che amano arrabbiarsi, gettare le braccia al cielo invocando divinità pagane e trarre soddisfazione da questa furia c’è Sekiro: Shadows Die Twice. Il titolo sviluppato da FromSoftware, team famoso per aver dato vita alla serie Dark Souls, è un action aggressivo che saprà mettere a dura prova anche i giocatori più esperti. Come spesso capita con i giochi della famosa (o “famigerata”) software house nipponica, ogni ostacolo superato in Sekiro riesce a trasmettere un’incredibile sensazione di appagamento. Una scarica di felicità che contribuisce a mantenere il giocatore incollato allo schermo.
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Ambientato alla fine dell’era Sengoku, Sekiro: Shadows Die Twice ci mette nei panni di Lupo, un guerriero cresciuto da uno shinobi vagabondo che si trova coinvolto in un intrigo più complesso di quanto non possa sembrare. Nella sua folle avventura, Lupo dovrà affrontare potenti guerrieri e mostruose creature, scoprendo molto presto che la sua capacità di tornare in vita una volta morto potrebbe non bastare per completare la sua missione. Sekiro: Shadows Die Twice è un’opera cupa, dannata e affascinante. Un’opera degna di FromSoftware e che, per alcuni giocatori, rimane la punta di diamante dell’azienda nipponica.
TREK TO YOMI
Dopo due titoli tanto famosi, passiamo a un’opera più contenuta, ma che non per questo merita di essere dimenticata: Trek To Yomi. Sviluppato da Flying Wild Hog e pubblicato da Devolver Digital, Trek To Yomi è un gioco d’azione a scorrimento orizzontale e narra la storia di Hiroki, un samurai del periodo Edo deciso a fare qualsiasi cosa per salvare il proprio villaggio dall’assalto dei banditi. Il creatore del gioco, Leonard Menchiari, ha affermato di aver preso come ispirazione nientemeno che i film di Akira Kurosawa. Una scelta evidente anche nell’estetica generale del gioco, che presenta una colorazione in bianco e nero, accompagnata musiche provenienti dal passato eseguite da un’orchestra Gagaku.
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Trek To Yomi è la dimostrazione di come non servano modelli 3D particolarmente evoluti o enormi budget per dare vita a opere meritevoli di essere giocate. Il team polacco, infatti, è riuscito a realizzare un gioco sì contenuto, ma anche elegante nella messa in scena e consapevole del mood che intende comunicare al giocatore. Una piccola gemma che tutti gli amanti di Shōgun potrebbero apprezzare, scoprendo un periodo storico vicino a quello visto nella serie TV disponibile su Disney+.
RISE OF THE RONIN
Arriviamo ora a un’opera molto recente, pubblicata il 22 marzo di quest’anno in esclusiva su PlayStation 5: Rise of the Ronin. Sviluppato da quel Team Ninja tanto apprezzato per Ninja Garden e Nioh, Rise of the Ronin è ambientato un po’ dopo quanto visto in Shōgun. Per essere precisi, il titolo in questione si svolge durante l’epoca Bakumatsu, verso la fine del succitato periodo Edo. La storia segue le gesta di due combattenti che vengono chiamati “le Lame Gemelle”, mentre tentano di farsi spazio in un Giappone pronto a cambiare per sempre. Un Giappone che sta per aprirsi al mondo intero, con tutti i pregi e i difetti di questa inevitabile azione.
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Rise of the Ronin è un gioco d’azione che mescola l’open world di Ghost of Tsushima con il combat system di Sekiro: Shadows Die Twice. Il risultato non sarà forse un gioco imperdibile, ma coloro che cercano un discreto livello di sfida e un vasto mondo da esplorare potrebbero rimanerne incredibilmente ipnotizzati. Parte del fascino dell’opera di Team Ninja è da ricercare proprio nel setting nipponico, che vanta una splendida ricostruzione delle città dell’epoca e, più in generale, un mix tra presente e passato raramente visto altrove. Una combinazione unica, che permette all’esclusiva PlayStation di non avere rivali diretti sul mercato.
ONIMUSHA: WARLORDS
Chiudiamo con una chicca imperdibile, seppur distante dalle atmosfere realistiche di Shōgun: Onimusha: Warlords. Stiamo parlando del primo capitolo della saga sviluppata da Capcom e pubblicato nel 2001 su PlayStation 2. Un’opera con diversi elementi sovrannaturali, ma che pesca a piene mani dalla storia del Giappone introducendo personaggi storici come Oda Nobunaga, militare famoso per aver unificato il Paese.
Onimusha è una proprietà intellettuale che potrebbe essere ben nota anche agli amanti di cinema e di serie TV. Nel 2023, infatti, Netflix ha realizzato una trasposizione animata della saga, mentre Onimusha 3: Demons Siege ha il pregio di avere Jean Reno tra i suoi protagonisti. Un pregio che, effettivamente, in pochi possono vantare. Insomma: che siate amanti della terra del Sol Levante o, più in generale, del metodo con cui venivano sviluppati i giochi nel passato, Onimusha: Warlords è una perla da recuperare assolutamente.
E voi che cosa ne pensate? Avete già visto l’ultima puntata di Shōgun? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i canali social di BadTaste (TikTok compreso).