Severità e amorevolezza: l'eredità di Maggie Smith, la perfetta Minerva McGranitt

Alziamo le bacchette per Maggie Smith, che è stata e sarà per sempre la Minerva McGranitt perfetta e indimenticabile per un'intera generazione

Condividi

E così è successo: venerdì ci ha lasciati Dama Maggie Smith, leggenda del teatro e del piccolo e grande schermo, nota ai più per i suoi ruoli nella serie tv Downton Abbey e nella saga cinematografica di Harry Potter. Un ruolo, quello di Minerva McGranitt, che l'ha fatta amare da milioni e milioni di fan in tutto il mondo.

Uno sguardo glaciale riservato a Draco Malfoy, seguito da uno invece accogliente e benevolo: è il benvenuto che Minerva McGranitt dà ai nuovi studenti di Hogwarts in Harry Potter e la pietra filosofale, e che in pochi secondi ci racconta tutto del suo personaggio. Perché la McGranitt di Maggie Smith era questo, un continuo alternarsi di severità e affetto, freddezza e compassione, sfacciataggine e amorevolezza, durezza e umorismo. Solo un'attrice di grande talento e presenza scenica avrebbe potuto pronunciare battute come "sorbetto al limone" o la famosissima "balbettante bambocciona banda di babbuini" senza risultare ridicola. Iconica è invece la parola giusta per la sua interpretazione, dalla postura al look, con quel cappello a punta nero che indossato da lei si trasfigurava in qualcosa di più di un classico cappello da strega e diventava quasi regale. Persino nel suo portamento, elegante e deciso, Maggie Smith sembrava essere uscita direttamente dalle pagine del libro scritto da J.K. Rowling, che durante il processo di casting la richiese personalmente per il ruolo.

Sebbene per il pubblico millennial possa sembrare così, la carriera di Maggie Smith non è iniziata certo nel 2001. Interprete di ruoli memorabili in più di settant'anni di carriera, aveva vinto l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1970 per il film La strana voglia di Jean.

Maggie Smith era un'attrice con un volto dall'espressività straordinaria, una voce e un accento inconfondibili, presi spesso in giro dall'amico Ian McKellen, capace di un'imitazione che la stessa Smith trovava esilarante. Inoltre, era tra le poche attrici a potersi vantare (per quanto non l'abbia mai fatto) di aver vinto un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony Award.

Fu però nel 2001 che la carriera dell'attrice prese una piega per così dire mainstream, regalandole una nuova ondata di notorietà, soprattutto tra i più piccoli. Fu lei a suggerire alla produzione il nome di Daniel Radcliffe per il ruolo di Harry Potter, avendo recitato con lui nel 1999 nell'adattamento televisivo di David Copperfield firmato dalla BBC. Pilastro della saga per dieci anni, ha portato avanti il suo ruolo fino alla fine per otto film, nonostante la terribile diagnosi di un cancro al seno. Fu invece proprio nell'ultimo film, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, che Maggie Smith si rese protagonista di una delle scene più indimenticabili, la famosa "Piertotum Locomotor Sequence", memorabile per la messa in scena ma anche e soprattutto grazie alla sua interpretazione, all'insegna di quell'umorismo inglese che tanto la contraddistingueva.

Il carisma dell'attrice riusciva ad arricchire qualsiasi scena in cui fosse presente, anche se sullo sfondo, anche senza battute: bastava infatti uno sguardo, un movimento della testa, uno schiocco di bacchetta a cambiare totalmente il tono della scena, come nel caso della straziante sequenza della morte di Silente. Maggie Smith era infatti un'attrice generosa, che nonostante la carriera da mostro sacro era sempre pronta a mettersi al servizio della storia.

Dama Maggie Smith ci ha lasciati e, per uno strano gioco del destino, a un anno esatto dalla scomparsa di Michael Gambon, l'interprete di Albus Silente. Se la magia esiste, ora il mondo ne ha perso un altro pezzetto e, per citare le parole che J.K. Rowling ha usato nel salutarla, "chissà perché pensavo che sarebbe vissuta per sempre". Un pensiero che accomuna probabilmente tutti i potterheads del mondo, che oggi piangono e alzano le bacchette al cielo per dire addio alla loro professoressa preferita.

Alziamo quindi le bacchette per Maggie Smith, che è stata e sarà per sempre la Minerva McGranitt perfetta e indimenticabile per un'intera generazione.

Continua a leggere su BadTaste