Peggio della settimana in TV: Verissimo, Agorà, Il tempo è denaro

A volte ritornano, anzi, a volte non se ne vanno mai...

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A volte ritornano, anzi, a volte non se ne vanno mai.

Stiamo parlando di Fabio Rovazzi, un personaggio che a partire dalla scorsa estate, con la canzone-tormentone "andiamo a comandare", imperversa da mesi su tutte le reti e programmi tv incarnando l’esempio più riuscito di fenomeno youtuber diventato star. Che poi nella realtà dei fatti si tratti di un progetto ben costruito e partorito dalla mente di Fedez, mentore e manovratore di questo Rovazzi, è puramente un dettaglio. Lo scorso sabato, ospite sul rotocalco di Canale 5 "Verissimo" (e domenica , prezzemolino canterino, ospite anche a "Quelli che il calcio" ) il giovane videomaker rapper con physique du role da gangsta di Cinisello Balsamo, è perennemente supponente e scazzato, anche quando dice a Silvia Toffanin che lui non segue la tv e di essere ancora in fase jet leg in quanto appena rientrato da Los Angeles (dove ha seguito Fedez, negli States con la fidanzata) e quindi sentirsi talmente stanco tanto da rischiare di svenire in studio. Dura la vita eh. Ci ha aggiornati sulla sua vita sentimentale: la conduttrice gli ha chiesto come procede la storia con la fidanzata, che sa essere molto avvenente ma lui, improbabile latin lover con i baffetti da sparviero, ha subito precisato che in realtà si stanno frequentando da un paio di mesi ma per ora... solo limoni. E ha confermato che però lei, che di nome fa Karina, è davvero anche carina di fatto. Ah beh, tutto molto interessante, come canta Rovazzi nel suo ultimo singolo. Siamo davvero all'apice dell’inutile, un’intervista senza capo né coda ad esaltazione del nulla.

E dall’inutile passiamo al futile con Tommaso Zorzi, protagonista del reality di MTV sui giovani più ricchi d'Italia "#Riccanza", qualche sera fa ospite su Raitre della trasmissione Agorà.
Il tema della serata del programma di approfondimento, condotto da Gerardo Greco, era incentrato sulla ricchezza mal distribuita del pianeta, dove le sette persone più ricche del mondo guadagnano da soli quanto la metà della popolazione globale. Per discutere l'argomento, sono intervenuti in studio politici, economisti e giornalisti e forse per stemperare il clima serio, un lungo intermezzo è stato dedicato con intervista e servizio a questo giovane figlio di papà. Il soggetto in questione è un ventunenne milanese, già laureato in economia a Londra (il conduttore manifesta perplessità e stupore a riguardo) che vive beatamente a Milano con i soldi di papà, passeggia per il quadrilatero della moda salutando con baci e abbracci conoscenti di cui non ricorda il nome, chiama amici e amiche "amore", ama viaggiare, seguire la moda e fare shopping. Spende migliaia di euro al mese per i cappotti ma gira con jeans bucati. Ha un conto corrente suo ma i soldi sono di papà. Gira per negozi, feste, eventi mondani e dice che è molto triste vedere i senzatetto dormire per strada e lui ringrazia ogni giorni di essere nato ricco. L’espressione da beota del ragazzo è incommentabile, c’è solo da augurarsi che sia un personaggio costruito per estremizzare le caratteristiche di un certo tipo di gioventù, priva di valori e interessata solo a fare la bella vita. O forse rappresenta l'esatto esempio di come non bisognerebbe essere né diventare, ma il dubbio è che il soggetto esista realmente e sia anche peggio di come si è presentato.

E da uno che sperpera soldi a più non posso, passiamo invece ad una trasmissione che già nel titolo ha ben chiaro il contenuto. "Il tempo è denaro" in onda tutte le mattine su Raiuno e condotta da Elisa Isoardi è un programma dalla parte del cittadino che si occupa della spesa e delle economie del consumatore medio. Qualche giorno fa uno dei servizi chiave della trasmissione era dedicato al frullato, amico della salute. Si, avete capito bene, abbiamo assistito alla spiegazione di come si fa il giusto frullato prendendo acqua, frutta o ghiaccio. Ma se siete golosoni al posto dell’acqua ci potere mettere il gelato e se invece siete a dieta vi dovete accontentare di aggiungere dello yogurt. L'importante sono le dosi e fare girare al minino il frullatore, e per non più per due minuti, perché altrimenti il frullato viene fuori una schifezza. E poi il venditore di elettrodomestici, come in una televendita delle TV locali, ci indica gli apparecchi migliori, mentre l'immancabile nutrizionista di turno dice che il frullato non può sostituire un pasto perché mancano elementi indispensabili per la nostra dieta, a meno che non si faccia un bel beverone con spinaci, avocado, banana e latte di riso. Abbiamo già l’acquolina in bocca! Sembrava il teatro dell'assurdo, domani ci spiegheranno come si cuoce un uovo sodo o come scaldare il latte per la colazione, e magari ci costruiscono attorno un altro programma. L'unico lampo di lucidità l'ha avuto un anziano intervistato in strada che alla domanda stupida "lo sa come si fa un frullato?" ha risposto "non credo che ci voglia una scienza per mettere insieme della frutta e dell'acqua". Polemico destabilizzatore, forse si tratta di un sostenitore del frappè.

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