Il peggio della settimana in TV: Stasera a Casa Mika, Nemica Amatissima, Quarto Grado

La settimana appena trascorsa ci ha regalato nuove e imperdibili perle televisive...

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Mika è un bravo cantante, simpatico, esuberante, un personaggio che oramai in Italia ha trovato una seconda casa, un artista completo che fa molto bene il suo lavoro. Non abbiamo capito se queste caratteristiche siano o meno sufficienti per costruirsi attorno un intero programma di ben quattro puntate, ma ”Stasera a Casa Mika” è stato comunque il vero successo di questa stagione televisiva prenatalizia.

Mika convince per il suo atteggiamento e per l’invidiabile capacità che ha di interagire con chiunque abbia al suo fianco, tuttavia forse gli viene anche facile dato che ciò che abbiamo visto è stata una continua autocelebrazione del cantante all’interno di un contenitore in cui tutti gli ospiti erano fantastici, formidabili, magnifici e in cui gli scambi di complimenti con il padrone di casa si sprecavano all’infinto.

Ma il programma è piaciuto, i dati Auditel l’hanno confermato, perché il pubblico ha apprezzato tantissimo la semplicità di questa nuova formula di varietà nazionalpopolare. Tanti gli artisti famosi che si sono susseguiti nelle settimane, e l’ultima puntata dello show andata in onda martedì ha visto, tra gli amici accorsi alla corte di re Mika, una cantante di fama internazionale che proprio con il poliedrico conduttore, guarda caso, ha inciso un disco che uscirà per le feste di Natale.
Stiamo parlando di Kylie Minogue, popstar tascabile molto amata in tutto il mondo. Felicissimi di rivedere sul palco la cantante, tutta avvolta in un abito dorato effetto Ferrero Rocher, ma in un primo momento abbiamo temuto ci fosse stato uno scambio di persona perché la fisionomia popstar australiana ci è parsa in tutto e per tutto identica ad Ivana Spagna. Stesso volto di cera opera di minuziosi interventi estetici, sopracciglia posizionate sulla fronte a causa dell’importante tiraggio. Anche i capelli sembravano una calotta unica. La Minogue è sempre stata bella ed è sempre stata considerata anche un sex symbol, perché si sia ridotta ad una caricatura senza età di se stessa è davvero un incomprensibile mistero.

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E per un’artista che purtroppo, come tante altre, ha ceduto ed ecceduto col ritocco, ecco un altro gradito ritorno in tv che invece con la chirurgia estetica ha davvero poca dimestichezza. Stiamo parlando di Heather Parisi, tornata a calcare le scene italiane dopo parecchi anni di assenza. L’occasione si è presentata sotto forma di un programma di due puntate che mai avremmo immaginato si potesse realizzare, perché la ballerina americana, nota non solo per la sua bravura ma anche per un caratterino non esattamente conciliante, si è trovata a condividere il palco con colei che da sempre è stata indicata come la sua acerrima rivale. Stiamo parlando di Lorella Cuccarini, che, nonostante la poca differenza di età, della Parisi fu in un certo senso l’erede. Il ruffiano titolo dello show, e cioè “Nemica amatissima”, è suonato piuttosto fasullo, perché in realtà gli abbracci e le dimostrazioni di affetto tra le due ballerine sono sembrati previsti nella scaletta scritta dagli autori e quindi creati ad uso e consumo esclusivo del pubblico. Le due nemiche amatissime, hanno ballato e riproposto i brani che negli anni le hanno rese celebri, ma ciò che ricorderemo delle due serate è il monologo della Parisi: una filippica contro la chirurgia estetica e contro coloro che continuano a modificare il proprio volto alla ricerca dell’eterna giovinezza. Heather, guardando dritta in camera, ci ha detto quanto sia bello accettarsi ed essere accettata dal proprio compagno per quello che si è, di quanto sia meglio vedere un volto che cambia espressione e di come ogni ruga del proprio viso rappresenti attimi e frammenti di vita vissuta. Un bellissimo concentrato di luoghi comuni che ci sentiamo ovviamente di condividere, anche perché non se ne può davvero più di inespressivi volti tumefatti da infiltrazioni ed impianti sottocutanei. Tuttavia va detto che le leggi dello spettacolo sono molto ma molto dure. La signora Parisi da anni ha deciso di ritirarsi a vita privata in Oriente, in compagnia della propria famiglia (pare per guai giudiziari che hanno toccato il marito e per i quali sembra che lo stesso non possa più fare ritorno in patria). Ha deciso perciò di non lavorare più e quindi di non dovere mettersi in competizione con stuoli di sode e fresche ventenni in un mondo in cui, se vuoi rimanere sulla cresta dell’onda, devi sempre essere giovane e bella. Il che non vuole dire che lei non abbia ragione, ma facile parlare quando non si è coinvolti in prima persona...
Tuttavia il monologo della Parisi non è stata la cosa più brutta e triste della trasmissione revival perché un altro momento che ha attirato la nostra attenzione è stato quello occupato da una pietosa gag di Ezio Greggio che, pescando più o meno a caso persone tra il pubblico alla ricerca di individui somiglianti a volti noti della TV, ha fatto indossare un paio di occhiali ad un ragazzo di colore trasformandolo in Carlo Conti, poi ha portato sul palco un asiatico con occhi a mandorla sottolineando quanto fosse uguale Massimo Giletti, ha dipinto con un pennarello alcuni nei sul volto di un signore facendolo così diventare Bruno Vespa e per finire, con una parrucca bionda, ha prontamente tramutato un ragazzo in Raffaella Carrà. Dopo anni dobbiamo ancora assistere a questi sketch di infimo livello, già visti e stravisti, che ci dimostrano quanto siano lontani i tempi del Drive In in cui Greggio faceva ridere milioni di italiani con la battuta “ma lo sa che lei è proprio un bel volpino?”.

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E chiudiamo con un vero e proprio attentato compiuto ai danni della lingua italiana da parte di un’austera avvocatessa ospite a "Quarto Grado", la trasmissione di cronaca ed attualità in onda su Rete 4.
L’avvocatessa, che si trovava a dovere difendere un imputato dall’accusa di avere ucciso la moglie ed averne occultato il corpo, spiegando quanto le accuse rivolte fossero infondate e commentando alcuni filmati ripresi da telecamere presenti nella zona del presunto misfatto, asseriva che la strada inquadrata non fosse mai “stata transitata” dalla vettura del suo assistito. Il verbo transitivo è stato transitato.

Ora vi salutiamo, per noi è giunta l’ora di “scendere” il cane...

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