Il peggio della settimana in TV: da Razzi a L'aria che Tira, ad Agorà Estate con Bonito Oliva, a Temptation Island

Preparatevi: tra delitti grammaticali e uscite improponibili, la nostra TV ha colpito ancora...

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L’ACT, acronimo abbreviazione di L’Aria che Tira, è il rotocalco di attualità, politica ed economia in onda su LA7 che già sotto la conduzione invernale di Myrta Merlino ci aveva regalato interessanti spunti di riflessione e che anche ora, nella versione estate, si conquista, grazie a portentosi ospiti, un posto d’onore all’interno di questa rubrica.

Il giorno del vitalizio, questo è il tema trattato nella puntata che abbiamo visto. In Parlamento si sta votando per il disegno di legge che dovrebbe ricalcolare i vitalizi dei nostri parlamentari e così, in studio, tra un collegamento con la Camera dei deputati e l’altro, insieme ad ospiti intervenuti per l’occasione, si parla proprio di questo spinoso argomento. E chi potevano mai invitare se non il senatore Razzi per disquisire sui privilegi della casta? Antonio Razzi è ormai un’icona del nostro tempo, un personaggio ancora più surreale dell’imitazione perfettamente riuscita, e già ai confini della realtà, che ne ha fatto Maurizio Crozza. Famoso per la frase captata in un fuorionda in cui, a proposito del suo vitalizio consigliava all’interlocutore di farsi ”li c**zi sua”, adesso, serafico come sempre, al conduttore Gianmaria Pica che gli chiede conto di quelle parole poco opportune, senza scomporsi ribadisce che in politica, come altrove, le persone badano al proprio interesse, quindi lui pensa giustamente al suo. Per quanto riguarda il vitalizio, poiché dice lui, “ci sono gente che hanno fatto l’Italia” e che quindi si meritavano, le genti, plurale, un riconoscimento da parte dello Stato, si tratta di un diritto giustamente acquisito e quindi, in quanto politico, da trasmettere anche a lui.

Il giornalista Gianni Barbacetto, in collegamento, ha un sussulto e dice a Pica che non ha nessuna intenzione di confrontarsi con un personaggio da cabaret come Razzi. Ma il senatore, politico furbo e navigato, ha la risposta pronta e con il sorriso sulle labbra ammette che potrebbe davvero fare del cabaret e rubare il lavoro ai comici veri! Impossible non essere d’accordo con lui che, nonostante le aberranti esternazioni, riesce ad essere simpatico e anche, incredibile a dirsi, a farsi benvolere da tutti. Quando poi gli viene chiesto se sia favorevole a rinunciare a questo benedetto vitalizio, condensa il suo Razzi-pensiero, con massacro della lingua italiana incorporato, in questa massima “se io lo rinuncio, spero che tutti lo rinunciano, ma in fondo, se prendo 3000 euro al mese di vitalizio, mica ho risolto i problemi dell’Italia se anche non li prendo più”. Non fa una piega, ma se il senatore, almeno in quanto a grammatica, andrebbe bacchettato e corretto. Non di meno si dovrebbe fare con la deputata Simona Malpezzi - nominata qualche giorno fa Capo dipartimento scuola - che non contenta di avere pubblicato, la scorsa settimana, un post su Facebook pieno di errori e ripetizioni, anche in diretta tv riesce a fare una gaffe, che però viene prontamente notata. La deputata, che nella vita fa l’insegnante di lettere, professione che lei ci tiene sempre a sottolineare con orgoglio, parlando ancora di vitalizi, fa riferimento più volte ai “padri costituzionali” della nostra Repubblica, ma il refuso non sfugge all’orecchio attento dell’intrepido Barbacetto che fa notare alla politica che la definizione corretta è “padri costituenti” e la ammonisce dicendole di imparare a parlare bene. Che smacco e che erroraccio da matita rossa per la prof che, dopo una figuraccia di questo genere, andrebbe di sicuro rimandata a settembre.

Ma la trasmissione non esaurisce qui le sue perle perché la puntata è davvero florida di avvenimenti da riportare. Ed è il turno del collegamento con Vittorio Sgarbi, che intanto si rivolge a Pica chiamandolo “conduttore” perché evidentemente non ha la più pallida idea di come si chiami e poi, per chiarire subito come la pensa riguardo la questione del giorno, esordisce con la sua solita delicatezza dicendo “ma che vadano tutti a c…re”. Nel frattempo parte un servizio sul degrado delle grandi città: vediamo prostitute che nel quartiere romano dell’Eur esercitano alla luce del sole, incuranti della presenza di bimbi al parco giochi, turisti che si lanciano da ponti veneziani per un bagno rinfrescante nel canale o che svolgono funzioni corporali e poi si fanno il bidet in fontane cittadine, e giovani che intrattengono rapporti sessuali in pieno giorno nelle spiagge o a lato di famosi monumenti. Sgarbi che, come il noto automobilista interpretato da Gioele Dix, di solito è perennemente incaz*ato come una bestia, stranamente stavolta non pare affatto turbato ma coglie l’occasione al volo per scagliarsi invece contro opere architettoniche da lui ritenute veri orrori. Secondo Sgarbi è meglio, e anche più facile, spiegare ad un bambino che cosa sia una prostituta piuttosto che spiegare perché abbiano costruito quell’obbrobrio del ponte di Calatrava a Venezia o il Palazzo di Giustizia a Firenze o, ancora, la nuvola di Fuksas, costata ben 24 milioni di euro. E per essere più incisivo il nostro amato professore chiosa così “meglio una pu…na di Calatrava”. Sgarbi è una certezza, ormai sappiamo che ogni volta che appare ci darà soddisfazioni, e anche stavolta ha perfettamente assolto al suo compito.

E in tema di Sgarbi e dintorni, un altro personaggio, per certi versi a lui vicino, è stato protagonista di una vivacissima lite in diretta nel programma di Raitre Agorà estate presentato da Serena Bortone. Stiamo parlando di Achille Bonito Oliva, uno tra più importanti, e geneticamente antipatici, critici d’arte italiani - la cui accesa acredine con il collega Sgarbi è arcinota - che stavolta individua l’oggetto della sua ira nell’avvocato Naso, difensore di Massimo Carminati, il principale protagonista dello scandalo denominato mafia capitale. Proprio qualche giorno fa è stata pronunciata la sentenza di condanna del criminale e della sua banda (con reato derubricato da associazione mafiosa a semplice, si fa per dire, associazione a delinquere) ed ora l’avvocato difensore, in collegamento dal suo studio, si mostra sorridente e soddisfatto del risultato ottenuto. Bonito Oliva allora domanda all’avvocato il motivo per cui difenda il suo cliente e se non esista una decenza nelle scelte professionali. L’avvocato si inalbera, risponde al critico d’arte di vergognarsi, lo accusa di essere banale e di ripetere solo idiozie. Si scatena la guerra, l’altro gli dà dell’idiota, gli dice di ritirarsi e che ha disprezzo per lui e per gli avvocati come lui. Continua il botta e risposta, la Bortone ha difficoltà a riportare l’ordine in studio, Bonito Oliva non molla, lei gli ricorda che il lavoro dell’avvocato è costituzionalmente garantito e tenta di “scusare” le colorate espressioni precisando che sono parole di un intellettuale creativo, ma lui la fulmina “embè, che vuol dire?”. Un attimo dopo l’avvocato riprende la parola, parla di cultura mafiosa diffusa, che riguarda tutta la capitale, sostiene che siamo tutti mafiosi, e quasi volendo sminuire le colpe del suo assistito, neanche avesse fatto solo una ragazzata, lo giustifica affermando che in quanto romano è un cazzaro, perché i romani, dice lui, sono sbruffoni, enfatici, spagnoleggianti e donchisciottiani. Queste bestiali ed offensive farneticazioni fanno perdere la pazienza alla conduttrice, che poco prima aveva invece tentato di mitigare la furia di Bonito Oliva. La Bortone riprende a fatica il controllo e sempre rivolta a Bonito Oliva domanda “ma la città che ne pensa di questa sentenza?”. Lui, amabilissimo e lapidario, la fredda così “il tassista non me ne ha parlato”.

Ma torniamo finalmente tra noi comuni mortali con le vicissitudini e dei nostri eroi di Temptation Island che tanto stanno appassionando il pubblico italiano. Siamo arrivati alla penultima puntata del reality, e per tranquillizzare coloro che dalla prossima settimana si sentiranno orfani, vi informiamo che per il prossimo anno si sta già preparando una versione vip del programma.

Ma intanto abbiamo ancora questi buzziconi all’opera e quindi occupiamoci delle loro miserabili vicende.

Fuori Ruben e la rognosa fidanzata, sono rimaste quattro coppie e nell’ultima puntata andata in onda ha tenuto banco fin dai primi fotogrammi l’atteso confronto tra Sara e Nicola, i due fidanzati campani. Ma prima di arrivare al momento clou della serata, ci tocca sorbirci tutte le storiacce degli altri. Come in ogni edizione del programma, è giunto il momento, per ciascuno dei fidanzati e fidanzate rimasti di trascorrere un week end da sogno con un/una single a loro scelta. Gli uomini sono al settimo cielo e ognuno di loro decide di partire con la tentatrice prediletta, invece per le donne non funziona proprio nello stesso modo. Sara rompe le uova nel paniere al suo fetentone di fidanzato dicendo che vuole incontrarlo subito e quindi, automaticamente, gli impedisce di andare a fare il suo bel week end. Anche Selvaggia non se la sente di lasciare il villaggio, ma vuole prendersi qualche giorno per riflettere su ciò che sarà del suo legame con Francesco. Veronica e Valeria, visibilmente ancora scosse dopo avere visto, nelle scorsa puntata, ciò che stanno combinando quei due mandrilloni dei loro fidanzati, decidono di regalarsi un paio di giorni di svago in cui però parlano in continuazione dei loro compagni con i rispettivi single che le hanno accompagnate. Quindi sul fronte femminile nulla da segnalare, invece per quanto riguarda i maschietti il week end si trasforma ben presto in una gita hot. Francesco si è trova molto a suo agio con Desirèe, ma poi, quando sarebbe il momento di fare roba, come si dice a Roma, si tira indietro, al contrario di quanto pare abbia fatto invece quel subdolo di Alessio, fidanzato di Valeria, che al rifiuto della compagna di vederlo, come avevamo previsto, ha ripreso a flirtare con Carmen. Nel corso della notte trascorsa fuori, la tentazione è forte, difficile tenere a bada i bassi istinti e i due, allestendo un giaciglio con dei lettini prendisole, trascorrono la notte insieme sotto le stelle, ma a causa del buio, non si riesce a vedere ciò che fanno sotto le coperte, anche se è facilmente intuibile. Anche Antonio, fidanzato di Veronica, che avrà pure l’occhio inebetito e tutte le paturnie del mondo, ma a quanto pare, là sotto, il resto gli funziona bene, completamente in balia della giovane Antonella, dopo baci, abbracci e carezze, trascorre la notte in camera con lei e dalle facce di entrambi, il mattino dopo, ci pare proprio di intuire che forse più che passare il tempo a contare le pecore, ne abbiano riprodotto l’amabile figura. A week end concluso il bello viene proprio quando a ciascuno dei partecipanti al reality vengono mostrate le immagini del rispettivo partner. Francesco si riscopre innamorato della sua Selvaggia dopo che la sente dire che la cosa che più ama di lui è la sua testa. Prendete nota voi donne in crisi con la vostra dolce metà: ditegli che è più intelligente di Einstein, lui tornerà in ginocchio da voi e vi sarà fedele per sempre. Le due fidanzate cornute invece, Valeria e Veronica, dopo la visione dei video, sono deluse, amareggiate e, come sempre, piangenti.

E ora vi possiamo finalmente raccontare l’incontro di Sara e Nicola. Lei, che ha ben 13 anni in meno di lui, è la più matura dei due, e dopo avere visto il suo uomo troppo sensibile al fascino femminile altrui, dopo averlo sentito parlare male di lei definendola anche una palla al piede, ha deciso di lasciarlo, perché, come ci pare ovvio, non è la persona adatta con cui trascorrere il resto della vita. La giovane è furibonda, quando si trova davanti lo spavaldo compagno lo accusa apertamente delle sue malefatte e gli mostra i video che lo ritraggono in atteggiamenti ambigui, lui pare intontito, o forse solo tonto, o finto tale, minimizza tutto quanto e ribatte “anche da te non mi aspettavo certe cose, ti ho vista bere e fumare, mi hai nascosto che fumi” come fosse la peggiore delle colpe su questa terra. Il dialogo prende subito la forma di una commedia all’italiana di serie z, con discorsi da fare accapponare la pelle per la loro pochezza. Temiamo un colpo di scena nel momento in cui Sara dice a Nicola che non lo vuole più e lui mette le mani in tasca. Starà mica tirando fuori un anello? No, squallido fino alla fine, Nicola estrae un braccialetto che Sara gli aveva dato prima di separarsi da lui e con una faccia di bronzo senza pari esclama convinto “ hai visto, l’ho tenuto per dimostrarti che penso a te”. Ma vaf….lo, dice lei, risposta esatta. Non si capisce cosa ci abbia trovato Sara in questo fidanzato, che lei stessa aveva definito “scostumato”, dato che l’essere in questione non è bello, né intelligente, né brillante né simpatico. Però...però al cuor non si comanda, cinque anni di storia son tanti, e poi, ricordiamoci, l’ha cresciuta lui , quindi un mese dopo la presunta fine della relazione, il bravo Bisciglia va a trovare i due e lei confessa che c’è aria di riappacificazione perché si sono parlati, chiariti, e lui la sta riconquistando. Ma come, ci hai fatto due palle così con i tuoi pianti e le tue sceneggiate e ora che hai l’occasione di liberarti di codesto figuro invece te lo riprendi? E allora devi subire e basta, per te game over in tutti i sensi. Scusate lo sfogo, ci siamo fatti prendere la mano, anche noi siamo stati travolti nel gorgo della temptation fever. Ora dobbiamo attendere solo fino a domani per sapere come andrà a finire anche per le altre coppie. L’amore – ma quale? - trionferà ancora?

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