Il peggio della settimana in TV: da Povia tuttologo al finale di Temptation Island

Da Povia tuttologo al finale di Temptation Island, ecco i momenti peggiori passati in TV questa settimana

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TV

È giovedì sera, ore 20.35, su Tgcom24 va in onda Checkpoint con un'imperdibile lezione di tuttologia a cura di Giuseppe Povia.

Se fino ad oggi Povia per voi era solo quello dei bambini che fanno ohhh, del piccione sul cornicione e dei video farneticanti su Facebook, seguiteci a vostro rischio e pericolo perché scoprirete molto di più su di lui.

Negli anni '60 il maestro Manzi, con la sua leggendaria trasmissione "Non è mai troppo tardi", insegnava a leggere e a scrivere a una Italia in cui dilagava ancora l'analfabetismo. Più avanti, negli anni '80, Luciano Rispoli con "Parola mia", affinando la lezione, ci spiegava la lingua italiana, l'etimologia, il significato delle parole, i loro sinonimi e contrari. Ora, in una serata d'agosto con temperature choc, capita di accendere la tv, di girare i canali e trovarsi su Tgcom24 proprio mentre sta iniziando questa rubrica di attualità e di rendersi conto che no, quello che vediamo di bianco vestito con camicia aperta, capello selvaggio e croce al collo d'ordinanza non è un predicatore con look da tamarro delle Baleari, ma è Povia, ed è qui per illuminarci sulle verità nascoste del nostro mondo. Il suo sapere spazia dall'economia, alla politica, alla finanza, fino al tema ancora più scottante dei nostri termometri, cioè l'immigrazione. E mentre snocciola tutte le nozioni che ha appreso riguardo queste tematiche, citando, per rendere credibili le sue affermazioni, nomi di storici, economisti, studiosi e letterati buttati lì ad minchiam, ne approfitta per presentarci il suo ultimo disco appena uscito, acquistabile direttamente online, nei cui brani ha condensato le sue rivelazioni e in cui, oltre agli argomenti appena elencati, ci parla di Brexit, jobs act, diritti dei bambini, legalizzazione della cannabis, utero in affitto, revisionismo storico e Berlusconi.

Non ci eravamo ancora accorti di avere un vero profeta in patria, un Fox Mulder senza alieni ma che cerca la verità per liberare il mondo dalla dittatura, dal giogo dell'Euro, dalla Germania e dai poteri forti. Con un piglio e una sicurezza da venditore di materassi in trasferta ci rivela che i governi mondiali ci tengono apposta in questo stato di sonnolenza, per non farci vedere cosa accade. E mentre lo dice scorrono i video dei suoi brani più recenti, forse pensa che aver vinto un Festival di Sanremo lo autorizzi a dire qualsiasi cosa e a prendersela con Garibaldi colpevole di avere impoverito il Sud, un tempo ricco e fiorente, perché prima dell'arrivo dei Mille, canta Povia, "al sud si lavorava e la gente si amava". E, dice il cantante, dovete sapere che quando al governo c'era Berlusconi, non esisteva il problema dell’ immigrazione perché Silvio era amico di Gheddafi e quello gli immigrati non li faceva passare. E poi, continua il cantautore blogger, uno Stato senza moneta propria è senza potere, come un gatto che non miagola, un uomo senza pisello e una donna che non può avere figli… ma che di sicuro, aggiungiamo noi, sarà felice di sentirsi paragonata ad un gatto muto o ad un eunuco! Il caldo gioca brutti scherzi, adesso ne abbiamo la certezza.

Dall'inquietante ed onnisciente Povia, passiamo ad una figura più rassicurante, forse la più rassicurante che ci sia: la mamma.
W la mamma, uno dei nuovi programmi dell'estate di Raiuno, è giunto, finalmente, all'ultima puntata. Il programma racconta storie di mamme e per farlo si affida ad un terzetto composto da Veronica Maya (una delle figlie predilette di mamma Rai che, anche in un periodo di epurazioni senza pietà, è riuscita ad avere ben due trasmissioni), Monica Marangoni e il giornalista Domenico Marrocchi. I tre, come impavide Charlie's Angels, dopo avere ricevuto precise istruzioni dalla voce narrante di Enzo Decaro, partono per la loro missione e, girando l'Italia in lungo ed in largo, si imbattono in appassionanti, si fa per dire, storie di famiglia.

W la mamma però, oltre a essere un format noioso come i calli ai piedi, è soprattutto un concentrato di luoghi comuni insopportabili. Veronica Maya, sempre con aria stupita e sorriso stampato sul volto, va a trovare due gemelle mamme, e si meraviglia che siano uguali, poi chiede alle due cosa significhi essere gemelle e se la loro mamma, da piccole, le vestiva uguali. Le guarda incantata, come se vedesse doppio, ed anche ammirata, quando, tra l'altro è chiaro che le due, che hanno sempre fatto tutto insieme, vivono insieme nella stessa villetta, volevano sposarsi nello stesso giorno ma non ci sono riuscite - solo perché una delle due si era lasciata col fidanzato - e hanno partorito a 10 giorni di distanza, hanno visibilmente qualche problemino di attaccamento morboso. Ma se quello delle gemelle, in tv, è un argomento trito e ritrito che abbiamo già visto in tutta le salse, l'ovvietà di quello che abbiamo udito è nulla al confronto dell'intervista dalla Marangoni, una sorta di Chiara Ferragni più adulta con l'espressività di Brooke Logan in Forrester, ad una mamma camionista. La Marangoni chiede alla signora se sia difficile conciliare la vita su strada, intesa sul camion, con la famiglia. La mamma autotrasportatrice dice che basta organizzarsi e ci rende noto che il camion è la sua passione, che da piccola disegnava solo camion, sognando un giorno di guidarne uno, di conseguenza ha sposato un camionista e mentre lo dice scorrono le immagini dei due sposi nel giorno dei loro matrimonio contornati da giganteschi tir. Come le due di prima, qualche turba ce l'ha pure lei. Comunque tra un trasporto e l'altro la signora ha trovato il tempo di fare tre bimbi, che vengono cresciuti dalla nonna a cui la Marangoni, con occhio indagatore, domanda "Signora, le piacerebbe che i suoi nipoti seguissero la carriera di camionista?". La nonna abbozza un no, ma forse se avesse avuto un ferro da stiro a portata di mano ne avrebbe fatto volentieri un buon uso improprio.

La terza mamma di cui ci raccontano la favolosa vita è una surfista con fisico da paura, di professione dentista, che si alza alle 5.30 del mattino per andare a surfare mentre il marito si occupa dei tre bambini. E poi trova il tempo per andare ad allenarsi in un'accademia stile marines, per partecipare ai campionati europei di longboard e per fare un saltino alle Hawaii per valutare come sono le onde. Noi che ci portiamo la schiscetta in ufficio e poi ci districhiamo, non senza fatica, tra figli, mariti, cani, gatti, casa, spesa, pulizie e magari anche corsi di zumba, di fronte a questa Wonder Woman, pure affascinante, ci sentiamo delle nullità.

Dopo le mamme, per inevitabile par condicio, ora è il momento del papà vip. Il personaggio in questione è un noto produttore discografico, ma è anche il papà della cantante Syria che dopo averci dilettato con simpatici, forse per lui, aneddoti, racconta a Domenico Marrocchi di quella volta in cui sua figlia, che lui neppure aveva idea sapesse cantare, gli comunicò di essere stata scelta per partecipare a Sanremo giovani. Toh, quando si dice il caso e la fortuna… Decidiamo che ne abbiamo abbastanza e che anche queste fregnacce di famiglia, con annessi e connessi, non fanno per noi.

Le storie d'amore che, nelle ultime settimane, invece, ci hanno tenuti incollati alla tv, hanno trovato la loro in-degna conclusione nella puntata finale di Temptation Island. Tutto faceva presagire che avremmo assistito ad una resa dei conti senza precedenti, ci immaginavamo già schiaffoni, insulti, pernacchie e lacrime invece lo stucchevole happy end ha ammantato il felice villaggetto delle nostre coppie.

Tre sono i concetti base attorno a cui ruotano le conversazioni delle coppie ricongiunte che si trovano ora faccia a faccia davanti al falò: fare un percorso, mettersi in gioco, portare rispetto. Per gli insensati ometti questo significa strusciarsi con la prima che passa, toccacciare, ammiccare e infrattarsi al buio per poi negare di avere tradito perché non ci sono le prove. Ci aspettavamo che Valeria, all'incontro con quel verme di fidanzato che si ritrova, un soggetto dotato di un vocabolario di trenta parole e due frasi, dopo tutto quello che lui ha detto di lei e fatto, lo riducesse in polpette per gabbiani. Invece dopo che lui si esibisce in un pianto simulato senza lacrima, qualche sospiro e occhio da triglia da scoglio, lei si sente di amarlo ancora e di volergli dare un'altra possibilità, mentre in sottofondo scorre la musica di Schindler's list (!), forse una perfida cattiveria da parte della produzione per sottolineare ancora di più il vuoto cosmico dei loro discorsi. Lui gongola perché ne esce vincitore, in fondo lo aveva già detto che in quanto a personalità "io a quella lì me la magno", e se consideriamo che lui possiede la verve e il fascino di un pediluvio, pensate come sta messa lei.

Poi è il turno di Veronica e Antonio e anche qui ci auguriamo che la ragazza, visto che fino ad un attimo prima era furibonda, pettini per bene con un rastrello chiodato quell'insulso fidanzato, anche perché lui - ve lo ricordiamo, ha passato la notte con una tentatrice dopo avere pomiciato davanti alle telecamere - con il solito sguardo ebete le dice che ha voluto avvicinarsi a quell'altra per vedere se poi sarebbe riuscito a fermarsi e le giura di non avere fatto nulla e di non essersi mai tolto le mutande. Voi direte, a questo punto la bionda fidanzata si trasforma nella sposa di Kill Bill e parte con la mossa delle cinque dita sul cuore, invece no, lui le dice fidati e lei se lo riprende. Ma queste ragazze sono state sedate? Le hanno anestetizzate, iniettato il siero della sopportazione e sottomissione?

Finalmente tocca a Selvaggia e Francesco, i due rusticoni di questa edizione. Adesso, pensiamo, i romani ci daranno quello che vogliamo, adesso si scatena l'inferno, ma dopo una partenza a suon di "cretino" e "deficiente" detti da Selvaggia all'ipertrofico fidanzato e qualche esternazione di lui che le dice che è una scassapalle senza eguali e che ripete le cose come un tamburo, tutto si aggiusta e i due si rendono conto che non possono stare lontani.

E allora cosa siete venuti a fare se tanto rimane tutto come prima? Eravate solo in cerca di visibilità? Ci avete presi in giro?

Ma non finisce qui, perché è già trascorso un mese dalla fine delle registrazioni del programma e il buon Bisciglia va a trovare a casa tutte le coppie del reality e così scopriamo che anche Sara ed Antonio hanno ritrovato pace ed armonia e si sono fatti un tatuaggio uguale per suggellare il loro amore. Riccardo e Camilla, i primi di questa edizione ad essere rientrati dal villaggio, continuano la loro love story nata pubblicamente a Uomini&Donne e anche Ruben, da vero babbacchione senza speranze, si è ripreso Francesca che ora lo chiama "il mio principe azzurro". Ma un dubbio si fa spazio, senza fare fatica, nella mente di Bisciglia, gli sorge il tremendo sospetto che l'odiosa si sia rimessa seriamente con il tontolone dopo avere capito che tutto il pubblico era dalla sua parte, ma lei nega fortemente. Beh sicuramente si tratta di un sentimento disinteressato o forse i due hanno talmente tanta voglia di gridare al mondo tutto il loro amore da avere già iniziato, e ve lo possiamo testimoniare perché abbiamo visto con i nostri occhi i cartelloni che pubblicizzano l'evento, a fare le ospitate nelle discoteche. Adesso sapete dove andare nelle prossime serate… cherchez la couple!

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