Il peggio della settimana in TV: Parliamone... sabato, I fatti vostri, Music
La TV nazionale non delude e regala rari momenti di intrattenimento...
E dopo questa parentesi surreale torniamo con i piedi per terra con un programma rassicurante che da sempre ci tiene compagnia tutti i giorni all’ora di pranzo su Raidue. Chi per caso si sintonizza su “I fatti vostri” (anche se sono anni che non vi capita di vedere il programma) non può non avere la sensazione che il tempo si sia fermato, perché tutto è più o meno uguale a trent’anni fa. A partire dal cast, Giancarlo Magalli in testa affiancato da Adriana Volpe, intoccabile da almeno due decenni, e con loro Demo Morselli al posto del maestro Mazza (ma nessuno si è accorto della differenza perché Morselli, con capelli lungo, imbiancato ed incolto, sembra proprio il maestro Mazza). Del simpatico duo canoro Antonio e Marcello è rimasto solo l’inossidabile Marcello Cirillo (forse Antonio, per raggiunti limiti di età, si è finalmente pensionato) munito di un inquietante ciuffo simile ad un castoro sulla testa che non lo fa sembrare più giovane, ma solo munito di toupet. Tra le varie rubriche della trasmissione troviamo “Du iù spik inglish?”, uno spazio condotto da John Peter Sloane nel ruolo di insegnante di inglese. Nella diretta di qualche giorno fa, Sloane ha fatto lezione di inglese a deliziosi bambini in età prescolare utilizzando la fiaba della bella addormentata, raccontata da Magalli in versione zio Giancarlo, per insegnare nuovi termini agli infanti. Magalli inizia a raccontare la favola, quando pronuncia un termine inglese tocca ai bimbi riconoscerlo, ma nella narrazione il conduttore si fa prendere la mano e se ne esce con commenti non proprio adatti all’occasione, definendo “un maniaco” il principe che tenta di svegliare la bella principessa con un bacio e per concludere in bellezza, quando il lieto fine della storia prevede che principe e principessa si sposino e vivano felici e contenti, il perfido narratore dice che da qui si vede che si tratta di una favola perché nella vita non succede. Forse ha fatto un po’ di confusione e pensava di essere ancora voce narrante delle gesta di quegli sciamannati de “Il collegio”?
E per finire con una parentesi hot, non possiamo non spendere due paroline su quanto accaduto nel nuovo programma di Bonolis “Music”, evento in due serate interamente dedicato alla musica dove famosissimi ospiti ci svelano qual è la canzone della loro vita. Il programma è bello, il cast veramente importante, a partire da John Travolta (costretto però a ballare con Lorella Cuccarini, Sandy nella versione italiana di Grease, che gli canta la cover “Tu sei fatto per me uh-uh-uh- honey” facendo accapponare la pelle a tutti i puristi dei musical) passando per Francesco Renga, Elisa e poi un ben conservato Simon Le Bon, ancora fascinoso e con sguardo malandrino, fino a Fedez e J-Ax in modo da accontentare anche le fasce più giovani di pubblico. Ma il racconto di Manuel Agnelli, che dopo X Factor è diventato di diritto una superstar e, parole di Bonolis, leader del più importante gruppo rock italiano, ci ha fatto ridere da matti ma ha tirato fuori l’anima più pecoreccia del conduttore, fino a quel momento tenuta faticosamente a bada. E per un momento sembrava di essere in una puntata di quell’esempio di sobrietà e finezza che è stato “Ciao Darwin”. Agnelli racconta di quella volta in cui, facendo stage diving durante un concerto, mentre veniva portato dal pubblico in giro per il locale cantando a squarciagola RAZIONALITA’, ritornello del brano, fu assalito da una intraprendente ed assatanata signorina, che afferrati i pantaloni di pelle del cantante, dopo avere strappato il bottone di chiusura, cercava di impossessarsi di tutto l’armamentario presente, chiamato scherzosamente da Agnelli “l’oggetto della vergogna“. A quel punto Bonolis si esalta e dice che mentre i fan volevano il microfono la tizia puntava alla pistola, all’oscuro feticcio di carne. Si domanda se potesse essere una parente dei Bobbit, fa gestacci, simulando l’accaduto e imita la famosissima scena dell’allenatore cinematografico Oronzo Canà in cui il protagonista Lino Banfi strilla “mi avete preso per un co….neeee”. Caro Bonolis, avevamo capito tutti a quale parte si riferisse Agnelli, anche senza definirla in tutti i modi possibili ed immaginabili. Ma fuori dall’orario di fascia protetta, tutto è concesso.