Il peggio della settimana in tv: l'amore imperversa sul piccolo schermo
Il nostro zapping settimanale nel peggio del palinsesto televisivo italiano
Italia 1 pare essersi candidato ideale canale del cuore, nel palinsesto della rete troviamo infatti My sweet love, una striscia quotidiana di circa due-tre minuti in cui una coppia racconta il primo incontro e la sua storia d'amore. Un'incursione romantica quotidiana in mezzo a tg, film e programmi per ragazzi dove i due innamorati di turno si tengono la mano, si guardano sognanti e ci svelano cosa li tiene uniti e i loro progetti per il futuro. Tutto nella norma, pare, invece se iniziamo con la coppietta in onda proprio il 14 febbraio già ci sembra di fare un balzo su Real Time in una puntata di Non sapevo di essere incinta.
Anche Fabrizio e Federica raccontano di un colpo di fulmine, sempre a senso unico per lui però, perchè lei aveva molti spasimanti. Anche in questo caso lui è stato insistente, finché dopo ben un paio di settimane la fanciulla cade nelle sue braccia, e non solo braccia a quanto pare. La dolce Federica, di fronte a questo dettaglio, polverizza con lo sguardo il fidanzato e ribatte che ci è voluto molto più tempo perché cedesse, neanche fosse una cosa brutta, si capisce che non è vero e che lo dice solo per fare la figura della santuzza e sostiene anche che lui sia stato il primo fidanzato che ha portato in casa e spera sia anche l'ultimo. Lui la guarda stralunato annunciando che si sposeranno tra breve e che quindi è ovvio che lui sarà l'ultimo. Siete ancora in tempo, e tu Fabrizio, puoi ancora liberarti di questa gattamorta che evidentemente vuole esplorare ancora altri lidi.
Ilaria e Guido, entrambi over 40, stanno invece insieme da vent’anni, ora si sposano e vogliono, in evidente piena febbre giovanilistica, un matrimonio rock, ma lui non le ha mai detto “ti amo“ perché ritiene, con queste frasi fatte da ribelle, che se si sta bene insieme, le parole non servano e se anche lei, poveretta, cerca di estrargli con le pinze le due magiche paroline, lui non cede e rincara la dose aggiungendo che loro sono alternativi e non si fanno mai i regali Natale o al compleanno, ma solo quando gli va. A lui, perché dalla faccia, lei non pare essere della stessa opinione. Ilaria, finché sei in tempo scappa a gambe levate da costui, perché i pantaloni in pelle che dice di avere indossato l’unica volta in vita sua proprio per venire a conoscere i tuoi genitori, e sembrare quindi trasgressivo, questo eterno Peter Pan li tirerà fuori, a breve, quando, in piena crisi di mezza età, perderà la testa per una ventenne a cui dirà “ti amo“ fin dal primo giorno. A pensarci bene, dopo avere ascoltato le emozionanti storie di costoro, l’alternativa di una vita da eremita non pare poi così male.
Ma vi starete chiedendo a cosa serva questo My Sweet Love piazzato così come break quotidiano. Assolutamente a nulla, se non per pubblicizzare la linea di cosmetici, il cui inserimento a fini commerciali riesce a dare un senso a queste melense atrocità, che ogni partner regala alla sua compagna al termine di ogni puntatina. Rossetti, fard, ciprie che le fanciulla di turno è ben lieta di ricevere e non vede l’ora di provare.
Dai racconti di vita vissuta passiamo invece alla sketch-com Love Snack, in onda sempre sulla stessa rete Mediaset in fascia preserale e giunta già alla seconda stagione. La brevissima sit-com, che dura circa quattro minuti, vede come protagonisti Matteo Branciamore, indimenticabile Marco de I Cesaroni - che con il trascorrere degli anni assomiglia in maniera sempre più inquietante a Matteo Salvini - e Chiara Mastalli, nei ruoli di due coinquilini alla perenne ricerca dell’anima gemella e alle prese con soggetti improponibili, una varietà di specie umane in cui siamo incappati tutti e di cui probabilmente ne siamo anche stati parte. Matteo, che spera sempre di incontrare nei suoi appuntamenti, rimediati attraverso i social, una stragnocca con la quarta di reggiseno e disponibile, si imbatte in una tizia (interpretata da L’ Aura, la cantante) incinta, abbandonata dal compagno e che cerca un sostituto che faccia da papà al suo bebè. Le arrivano le doglie proprio mentre Matteo, dopo essersi accorto dello stato interessante della fanciulla, con una finta telefonata tenta di congedarsi, ma la donna alla fine, con il suo aiuto, partorisce nel fast food. Eh già, perché siccome questa divertente produzione è realizzata in collaborazione con Mc Donald’s, tutti gli episodi si svolgono nel ristorante o nel cafè dell’omonima catena, luogo informale ed easy per una prima uscita. Se uno avesse quindici anni forse. Ma a Matteo non gira per il verso giusto neppure quando esce con un’amica di Chiara, nell’episodio La tipa del tipo pericoloso – complimenti al titolista per l’originalità - con la quarta di reggiseno ma che ha appena lasciato il fidanzato malvivente ed ossessivo che ha promesso di fare fuori tutti i suoi prossimi fidanzati. Altro buco nell’acqua quando, al buio, dà appuntamento a quella che definisce una “preda” accalappiata su Facebook e che si rivela essere un’arzilla signora di 76 anni, che ha contattato Matteo perché gli ricorda tanto l’ex marito, che però era pelato. Mentre Matteo, aridaje, ritenta la fuga, compare Inga, la giovane badante della nonnina, che diventa improvvisamente oggetto del suo interesse. Il titolo di questa puntata è “Gallina Vecchia“. Anche Chiara, la convivente di Matteo, che cerca spasmodicamente un compagno, non è particolarmente fortunata.
Incontra un’affascinante gallerista, sempre al Mc, scopre che lui è sposato e pensa, scandalizzata, che lui voglia proporle una cosa a tre con la moglie, ma si vede subito che si tratta del solito ridicolo misunderstanding, perché l’uomo le sta solo offrendo di fare una mostra con le sue foto nella sua galleria, perché Chiara è una fotografa. Poi è il turno del tifoso di calcio mononeurone che non si perde una partita e le dà appuntamento alla fine dei prossimi mondiali, unico momento in cui lui avrà una sera libera, e tanto per non farsi mancare anche lo scivolone di cattivo gusto mascherato da black humour, c’è l’ipocondriaco terrorizzato da qualsiasi contatto umano e depresso che Chiara bacia donandogli la gioia di vivere e lui, in un guizzo di vitalità,corre fuori dal ristorante, e lontano da lei, verso la sua nuova vita, ma viene travolto da un’auto di passaggio. Matteo consola l’amica Chiara dicendole che grazie a lei, gli ultimi cinque minuti del pover’uomo, sono stati bellissimi. Una serie di luoghi comuni che non fanno ridere, non divertono, e ci sembrano solo un grandissimo spot al fast food e che ci insegnano di non dare mai un primo appuntamento in un luogo come questo perché, come minimo, porta una sfiga immane.
E nei giorni in cui cuore fa rima con amore come non citare il sentimento di simpatia, che potrebbe andare oltre l’amicizia, nato tra Elena Morali e Simone Barbato, gli ultimi due naufraghi giunti su L’isola dei famosi? Che poi tanto famosi non sono, forse ricorderete questa ragazza bionda insieme all’altra naufraga Francesca Cipriani protagoniste di un’edizione del reality “La pupa e il secchione”. Certo, la Morali si è data un’aggiustatina al viso che la rende quasi irriconoscibile, però il suo nome non vi suonerà nuovo magari per aver annoverato tra i suoi flirt personaggi noti come il Trota, secondogenito di Umberto Bossi e Guè Pequeno. Insomma è una che di uomini se ne intende, anche ora, che è fidanzata ufficialmente, nonché promessa sposa di Gianluca Fubelli, in arte Scintilla, il comico di Colorado. Ma sull'isola caliente, per buona pace di noi telespettatori, pare si sia invaghita, ampiamente ricambiata, del mimo e cabarettista Barbato, che pare sia ancora vergine. Si vede che la Morali ha un debole per gli uomini che la fanno ridere.
Ma se vogliamo parlare di una vera storia d’amore travolgente che, in termini di share televisivo, ha tenuto gli italiani incollati alla tv per due sere consecutive, dobbiamo citare Principe Libero, il biopic, come si dice ora, dedicato al grandissimo Fabrizio De Andrè andato in onda proprio nella settimana di San Valentino. Ah, dite che non era una fiction romantica? In effetti doveva essere un racconto della vita e delle opere di uno dei personaggi che hanno fatto la storia della cultura e della musica italiana, ma il film ci ha detto poco del musicista, poeta e genio che era e molto, forse troppo, dell’uomo. E non ne esce un’immagine edificante, perché Fabrizio uomo sembra essere un viziato ubriacone borghese, ingrato, egoista, egocentrico e perennemente insoddisfatto. Tutta la narrazione ruota attorno alla storia d’amore con Dori Ghezzi, che viene dipinta quasi come una santa, come se il film fosse stato pensato per riabilitare la sua figura. Il loro incontro, che avviene quando Mina in prima serata sulla Rai canta già la sua versione de “La Canzone di Marinella”, prende una piega salvifica, e del cantante che ha emozionato e continua ad emozionare intere generazioni, e che si può considerare un vero e proprio patrimonio dell’umanità, si intravede solo una pallida luce.
La promozione della pellicola sulle reti Rai è stata martellante, così come le interviste agli attori, invitati in tutte le trasmissioni più seguite e noi ci aspettavamo un tributo senza precedenti. La grandezza del cantautore, nonostante la magistrale interpretazione di Luca Marinelli, fatica ad arrivarci, mentre arriva perfettamente l’immagine di un uomo fragile, circondato da una famiglia amorevole che lui non apprezza, cresciuto da un padre che gli spiana la strada e gli regala una chitarra, segnando cosi in modo indelebile il suo futuro artistico e con a fianco una moglie che lo ama e lo sostiene e che lui tradisce senza porsi scrupoli. E invece noi avremmo voluto vedere l’artista ispirato, la sua ricerca maniacale delle parole, come sono nati quei pezzi meravigliosi che ha composto e i grandi nomi con cui ha collaborato e che hanno contribuito a rendere le sue opere uniche. Invece c’è Dori, solo Dori, sempre Dori, forse, a questo punto, è stata lei la musa ispiratrice di tutto.
E all’improvviso, sui social, tutti si sono scoperti fans sfegatati di De Andrè e le donne, in particolare, si sono lanciate in post di infinita ammirazione per questo legame indissolubile tra due anime che si sono trovate e mai più lasciate. Di sicuro De Andrè e Dori Ghezzi hanno avuto una bellissima e invidiabile storia d’amore, ma magari rivolgiamo pure un pensierino di comprensione verso la povera moglie mollata con figlio, da un giorno all’altro, e senza troppe spiegazioni, per una più giovane e più bella.
Per concludere degnamente questa rubrica, rimettiamo per un momento virtualmente il piedino sull’isolotto al largo dell’Honduras. L’amore può avere varie forme, l’amicizia, quella vera, ad esempio, è una forma di amore immenso e proprio una manifestazione di ciò ci saremmo aspettati di vedere nella confessione a cuore aperto fatta dall’attore Nino Formicola, alias Gaspare, del duo Gaspare e Zuzzurro, in un momento di intima riflessione a voce alta sull’isola. Gaspare, perché lo chiamano tutti così, inizia a parlare della morte, avvenuta pochi anni fa, del suo amico ed inseparabile collega Andrea Brambilla, il commissario Zuzzurro, e di quanto quell’evento gli abbia cambiato la vita, tanto da pensare addirittura al suicidio. Immaginiamo quanto possa essere stato forte il dolore per la perdita di una persona così cara e con cui avrà condiviso tanto, ma lui liquida in fretta la triste scomparsa e parla di sé. Senza Andrea la sua vita è andata a rotoli, in tv non lo chiamava più nessuno, senza il suo socio non trovava più lavoro e se si profilava la possibilità di un contratto, gli chiedevano se da solo fosse capace. Racconta la sua umiliazione per essere giunto a 60 anni e sentirsi finito, di avere provato anche a proporsi, vista la sua lunga esperienza di comico ed attore, come opinionista, ma di essere stato rifiutato e di avere visto la luce con la partecipazione all’Isola. Conclude il suo sfogo lanciando una specie di anatema, dicendo che i cattivi prima o poi la pagano, riferendosi evidentemente a coloro che non l’hanno fatto più lavorare. E neanche una parola in più sul suo amico.
L’amore è una cosa meravigliosa, ma forse Gaspare non lo sa.