Il peggio della settimana in TV: tra improbabili oroscopi ed efferati delitti

Tra improbabili oroscopi ed efferati delitti, ecco il peggio della settimana in tv

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Jupiter è un amabile signore (con una vaga somiglianza con il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca o forse, più ancora, con la spettacolare imitazione che ne fa Crozza) che tutti i giorni, nel corso di Unomattina Estate, ci dice cosa prevedono le stelle per la nostra giornata. Se cambiando canale ve lo trovate davanti all’improvviso, dati i toni e un’interpretazione dello zodiaco un po’ naif, potreste pensare che si tratti di un comico, invece è un astrologo in piena regola che inizia il suo oroscopo augurando buona energia a tutti e ricordandoci che la Luna è sempre nostra alleata.

Tra i segni di fuoco, ammonisce il leone, consigliandogli di controllare la sua tendenza “all’aggressione”, tra i segni di terra, invita il toro a non prendersi responsabilità e avverte il capricorno birichino che una sua malizia negli affetti sta per essere scoperta. Insomma, niente di impegnativo, un oroscopo gioviale, a tratti sibillino, da seguire mentre si beve con tranquillità il primo caffè del mattino. Ma il caffè ci va immediatamente di traverso poco dopo quando Valentina Bisti, conduttrice del programma insieme a Tiberio Timperi, si trova in compagnia di una cronista e di una criminologa clinica per parlare dell’efferato omicidio avvenuto a Roma a cavallo di Ferragosto.

Ci riferiamo al caso dell’uomo che ha barbaramente ucciso la sorella, pare, secondo le prime indagini, per vecchi rancori e per motivi economici. Il delitto ha particolarmente colpito l’opinione pubblica sia per la modalità cruenta sia per il legame famigliare tra vittima ed assassino, subito, per fortuna, individuato ed assicurato alla giustizia. Però si vuole capire, si vuole andare a fondo della mente criminale: sarà stato un raptus o sarà stato premeditato? Ormai la tv ci ha abituati a scavare nell’orrore e nel sordido e anche stavolta, appena se ne presenta l’occasione, ecco l’ennesima trasmissione che non resiste alla tentazione di raccontarci tutto, ma proprio tutto, sull’accaduto, senza filtri e senza pudore. Già la scritta che appare in sovraimpressione “il delitto del cassonetto” – che, non fosse per la drammaticità dell’evento, potrebbe sembrare il titolo di una commedia noir - la dice lunga sulla piega che sta prendendo questo approfondimento.

La conduttrice chiede alle sue ospiti come mai in estate vi sia un incremento degli omicidi, soprattutto quelli più violenti, e la criminologa, a cui scappa anche una risatina perché evidentemente trova divertente quanto sta per dire, risponde che agosto è il mese più sereno per agire indisturbati, come stesse parlando di una bravata. Nel caso specifico, aggiunge, l’assassino ha però peccato di leggerezza perché si è liberato del cadavere, anzi, delle varie parti di esso, gettandole in diversi cassonetti tra cui uno posto di fronte ad alcune telecamere di sicurezza che hanno ripreso tutta la scena. Il tono dell’esperta è inquietante, sembra quasi che voglia rimproverare il folle per la sua disattenzione. Il nostro senso di fastidio e disgusto cresce ancora di più quando è il turno della cronista che, con la stessa indifferenza che utilizzerebbe per spiegare il lavoro di un onesto macellaio, va ancora più nello specifico precisando tempi ed attrezzi usati dall’assassino per compiere l’atroce gesto che ha seguito l’omicidio. Sarà proprio necessario spiattellare tutti questi dettagli nascondendosi dietro il "dovere di cronaca"? A nostro avviso no, non a quell’ora e non in quel contesto. Un vero professionista, provvisto anche di etica, non solo dovrebbe prestare attenzione anche alla terminologia usata ma può, anzi, deve, trattare argomenti forti evitando di strizzare l’occhio al trash più becero che però fa tanta audience.

A differenza di quanto accaduto al mattino, nel pomeriggio dello stesso giorno abbiamo invece immensamente apprezzato la scelta di Paolo Poggio, giornalista e conduttore de La vita in diretta, che introducendo un servizio riguardante il medesimo caso di cronaca ha precisato che non si sarebbe assolutamente soffermato sui particolari tremendi che hanno caratterizzato la vicenda (così come poi, dopo il terribile attentato di Barcellona, si è categoricamente rifiutato di mandare in onda le immagini delle vittime).

Ma per passare ad un argomento più consono a questa rubrica, ecco che proprio mentre stiamo guardando La vita in diretta, una deliziosa ospite attira immediatamente la nostra attenzione. In studio si disquisisce sulla sindrome dell’ape regina, un fenomeno, rilevato da alcune ricerche, secondo cui si è constatato che le donne, raggiunte posizioni di potere, diventano autoritarie, spietate, aggressive ed inflessibili. In collegamento da Cortina d’Ampezzo interviene Marina Ripa di Meana che precisa di non avere mai avuto capi in vita sua (forse perché non ha mai lavorato, ci viene da aggiungere) ma afferma con decisione che la solidarietà femminile non esiste e che le donne tra di loro sono molto cattive, proprio come lei stessa racconta anche nel suo libro appena uscito (di cui ci dice subito il titolo) e che sta in questo periodo presentando in giro per mari e monti. Dopo aver fatto pubblicità al suo imperdibile manoscritto, comincia a tessere lodi sperticate dell’hotel che la sta ospitando e della sua proprietaria, una donna, una grande imprenditrice, un’albergatrice validissima, ci dice la Ripa di Meana, una che ha fatto anche corsi in America e che dirige tanti altri alberghi. E continua a ripetere più volte il nome della signora in questione. Chissà se dopo questa promozione, che viene così dal cuore, quest’anno il soggiorno montano di Marina si trasformerà in un gradito omaggio della sua formidabile amica imprenditrice.

E dalla perla delle Dolomiti ci spostiamo nelle più belle piazze del sud Italia che ospitano, in questa estate 2017, il tour di Battiti Live. Spieghiamo subito a voi vacanzieri che in queste serate, di certo, non avrete il tempo di vedere la tv, di cosa si tratta. Battiti Live è un concertone gratuito itinerante organizzato da Radionorba, in onda in diretta su Telenorba e trasmesso in replica su Italia 1. In pratica una specie di Festivalbar con un cast di circa 50 artisti che si esibiscono ogni settimana a rotazione. Niente di nuovo, ma quando abbiamo sentito che tra i cantanti ci sarebbe stato anche Guè Pequeno, reduce fresco fresco dallo scandaletto hot sul web, non potevamo non guardare il programma sperando che i fan ravvivassero un po’ la serata abbastanza moscia. Solo dopo avere ascoltato a fatica i due brani cantati da Guè e rimanendo delusi per non avere visto né sentito riferimenti al fattaccio piccante, ci siamo ricordati che il concertone era stato registrato a fine luglio e quindi non sarebbe accaduto nulla di quanto sperassimo, ma ci rimaneva soltanto un rapper che passeggia per il palco ripetendo allo sfinimento il solito “su le mani”.
Il seratone musicale è presentato da Alan Palmieri, direttore artistico di Radionorba, ed Elisabetta Gregoraci. La Gregoraci, inutile ai fini della conduzione, ha però un fisico da urlo e si presenta sul palco in versione Kardashian magra, con una tutina di pizzo che ricorda tanto quelle che si vedono nelle vetrine zozzette dei negozi cinesi. Siccome il pubblico, composto da teenager che urlano e piangono in continuazione, grida il suo nome, vuole fare provare la stessa ebbrezza anche al suo collega per cui se lei dice ALAN, il pubblico dovrà rispondere PALMIERI. Un procedimento complesso che richiede di sicuro una preparazione ed uno studio particolari, gli stessi a cui la signora Gregoraci è evidentemente ricorsa per le sue interviste dentro e fuori dal back stage. Ad Alessio Bernabei, che apprendiamo solo ora essere polistrumentista, chiede come mai suoni così tanti strumenti, e lui, che di lavoro fa il musicista, non sa che rispondere perché è come chiedere a un pizzaiolo perché fa la pizza margherita e pure la capricciosa. Poi a Federico Zampaglione, imbolsito e maldisposto come suo solito, domanda che tipo di papà sia, curiosità che c’entra come i cavoli a merenda soprattutto rivolta ad uno che si è appena separato dalla compagna e che la guarda con l’aria come dire “ma fai apposta?”. Vabbè, aggiunge sgolandosi la Gregoraci, l’amore è il motore della vita e snocciola queste massime strizzando gli occhi perché è chiaro che la signora stia leggendo ogni parola che le esce dalla bocca e che probabilmente lo schermo del suggeritore elettronico è troppo lontano.

Poi è il momento di formulare a Masini un quesito più ostico e infatti gli viene chiesto come si prepari per i concerti, e a noi viene in mente un suo famosissimo brano che come risposta sarebbe adesso perfetta. Per scatenare il delirio ormonale del giovane pubblico femminile arrivano sul palco prima Riki e poi Thomas (se non avete più di 16 anni non saprete chi sono) e dato che per questioni anagrafiche non hanno una carriera alle spalle, e quindi qualsiasi intervista risulta difficile, la Gregoraci al più giovane dei due cantanti usciti dal talent di Amici si rivolge dicendo così: “quanto sei carino, quanto sei tenero”, proprio come faceva Sandra Milo ai tempi di Piccoli Fans. Per completare questa carrellata di domande inutili, a un certo Vals, che viene presentato come cantautore emergente, ma sconosciuto ai più, nonostante ci dicano che il suo brano è arrivato fino in Inghilterra (forse perché si è portato il cd con sé in aereo) tanto per rompere il ghiaccio non resta che chiedere "sei romantico? “.

Per stavolta Battiti Live finisce qui. Per la prossima puntata, invochiamo l’intervento di Marzullo con le sue domande: Gigi aiutali tu!

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