Il peggio della settimana in TV: "Le Iene", "Quinta Colonna”, "Indovina chi viene a cena?"

Dall'ennesimo reportage sulla chirurgia plastica a una battaglia di basso livello sull'alimentazione, ecco il peggio che la TV ci ha riservato nell'ultima settimana...

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TV

Nina intervista Nina. Nel corso dell’ultima puntata del programma “Le Iene”, è andato in onda uno dei consueti servizi già visti e rivisti sui rischi della chirurgia estetica. Stavolta la protagonista è Nina, una ragazza di 31 anni che cinque anni fa si è sottoposta ad un intervento di liposuzione alle cosce e glutei perché, dice lei “ha sempre puntato alla perfezione” e con l’intervento, ed un corpo perfetto, aggiunge l’altra Nina, inviata de “Le iene”, la giovane sperava di potere sfondare nel mondo dello spettacolo. Iniziamo bene: le due affermazioni, messe insieme così, ci fanno venire i brividi perché il primo messaggio che si trasmette è che se vuoi entrare nel mondo dello spettacolo, devi avere un corpo perfetto, non magari acquisire competenze o sapere fare qualcosa, la soluzione è un bell’intervento, che scopriamo, in questo caso, essere andato a male ed avere ridotto la ragazza in fin di vita, a causa di gravissime complicazioni post operatorie.
Facendo luce sull’accaduto, la paziente Nina ammette di avere scelto il chirurgo in base al costo della liposuzione e di avere preferito quello che le aveva preventivato la cifra più alta, pensando che fosse necessariamente quello più bravo. Nessun accenno da parte di chi ha realizzato il servizio al fatto che magari prima di andare sotto i ferri si possano, ad esempio, verificare le credenziali dello specialista a cui ci si rivolge presso l’Ordine dei Medici o la Società di chirurgia plastica. No, il costo è l’unica discriminante. In più, il consenso informato firmato dalla paziente è molto chiaro ed elenca una ad una le patologie a cui si può andare incontro in un intervento chirurgico di questo tipo. Tra quelle prospettate si verificano le peggiori e così, dopo una lunga convalescenza con trasfusioni di sangue ed altre terapie importanti, finalmente la giovane può ritornare a riprendere la sua vita, con un corpo totalmente devastato dall’intervento: edemi, gonfiori, dolori, difficoltà motorie perdita totale di sensibilità in alcune zone del corpo. La iena Nina potrebbe chiederle come fa a camminare, a sedersi, a lavorare, a piegarsi in quelle condizioni, invece le domanda se faccia l’amore con il suo fidanzato al buio. Colpo di finezza, la ragazza dice di sì e conferma di provare imbarazzo e vergogna a mostrarsi nuda. Adesso lo sappiamo anche noi. Mostra quindi le sue immagini prima dell’intervento e quella che vediamo in foto è una florida ragazzotta dalla tipica conformazione mediterranea, come tantissime altre, ma che di certo non aveva inestetismi tali da richiedere una correzione chirurgica. Ma lei non si piaceva, e poi racconta di aver dovuto affrontare un lungo percorso psicologico per accettare il suo nuovo corpo e di avere pensato anche al suicidio, non in senso stretto, dice, però in qualche modo sì. Adesso, quando avrà terminato le visite con i periti e se riuscirà ad ottenere un congruo risarcimento dal chirurgo, si sottoporrà ad un nuovo intervento per tentare di migliorare la situazione. E così, dato che poco prima aveva detto di provare tremenda vergogna per il suo corpo, adesso rimane in mutande e reggiseno di fronte alle telecamere, con l’inviata Nina che fa zoomare su glutei e cosce e toccaccia le zone operate per mostrarci bene la condizione della pelle. Forse il fidanzato di Nina la paziente non guarda la tv, e a noi questo proposto sembra un reportage mal fatto e pieno di contraddizioni inutili. Se l’intento era quello di mettere in guardia le giovani da “ritocchini” facili, la missione è miseramente fallita.

Siamo nella settimana di Pasqua ed ogni trasmissione o talk show che si rispetti non può non toccare lo scabroso argomento: agnello pasquale.
Anche “Quinta Colonna”, il programma di approfondimento condotto dal prof. Del Debbio, non poteva esimersi dal proporre lo scontro che ormai da anni vede impegnati animalisti, vegetariani e vegani contro i carnivori pronti ad affondare, in questo periodo, coltelli e forchette in agnelli e capretti al forno. Posto che si possa vivere anche senza mangiare agnelli, è anche lecito che poi ognuno faccia come meglio crede, ma nello studio televisivo della trasmissione di Rete 4 si scatena una vera battaglia senza esclusione di colpi.
Collegato in diretta dalla sua boutique della carne in Chianti, troviamo il famosissimo Dario Cecchini, macellaio da generazioni che da sempre lavora e vende carne chianina - vero cultore della bistecca fiorentina e da sempre contrario agli allevamenti intensivi. Il signor Cecchini, incurante del fatto che le telecamere lo stiano inquadrando, assapora beatamente una tartare di carne cruda facendo così infuriare i vegetariani ospiti in studio che non riescono a sopportare tale visione. Il gesto è chiaramente provocatorio, e la prima a scagliarsi contro il macellaio è Daniela Martani, una ex concorrente del Grande Fratello e che da anni si erge paladina dei diritti degli animali e che comunque è sempre in cerca, nei salotti tv, di una popolarità che tarda ad arrivare.
La signora, vegana intransigente, dice al macellaio di aver letto che lui è stato operato di tumore al colon e che tutti sappiamo che una delle cause principali del cancro è proprio il consumo di carne. Il macellaio nega fermamente dicendo che in realtà ha subito tempo fa un intervento alla prostata. Lei ribatte dandogli del bugiardo, a quel punto interviene il conduttore Del Debbio e la zittisce dicendo che di sicuro il macellaio sa meglio di lei da quale patologia è stato colpito. Ma lei va avanti e continua a ripetere che non è così. In questa insensata bagarre si intromette Alessandro Cecchi Paone che fa notare alla Martani che si vede chiaramente che lei non mangia carne, lo dimostrano il suo cervello ed i ragionamenti che fa.
Il secondo collegamento della sera è con un'associazione di animalisti romani, tra cui spicca un signore estremamente aggressivo che insulta tutti sostenendo che solo i vegani siano persone buone e non pericolose, che non esistano femminicidi ad opera dei vegani perché il vegano non uccide mai nessuno. Del Debbio precisa che tra i terroristi del Bataclan di Parigi c'erano ben tre vegetariani, l’altro ribatte che Stalin e Mussolini mangiavano carne. Il livello scende sempre più in basso e a smorzare i toni ci pensa il comico Massimo Ceccherini che, in riferimento alle immagini apparse ovunque in questi giorni che ritraggono l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi intento ad allattare un agnello e a fare propaganda contro il consumo di questa carne, dice: “Fate come lui, adottate degli agnelli che poi diventano pecorine”. E anche questa volta Ceccherini è riuscito a dare il meglio di sé. Le uniche specialità dell’esagitato comico toscano sono ormai becere battute a sfondo sessuale, in alternativa si butta per terra negli studi televisivi. Probabile che sia vittima del classico blocco dell’artista. Che nel suo caso continua da parecchi anni...

Per rimanere in qualche modo legati al tema food, vogliamo attirare la vostra attenzione su un programma che va in onda il lunedì sera su Raitre, prima di Report, una striscia di una mezz'oretta che si occupa di alimentazione e falsi miti legati al cibo. L’ultima puntata del programma di Sabrina Giannini si è occupata della nuova frontiera dell’alimentazione: gli insetti.
Chi ha visitato alcuni paesi asiatici di sicuro avrà già avuto modo di assaggiare queste prelibatezze, a gli insetti, in un futuro neanche troppo lontano, ci dicono che potrebbero diventare il primo alimento di sussistenza della popolazione mondiale, quindi gli autori di “Indovina chi viene a cena?”, questo il nome della trasmissione, avranno pensato di farci già abituare all’idea. La prima inquietante rivelazione, per quelli più schizzinosi di voi, è che senza saperlo già mangiamo e beviamo prodotti in cui è contenuta una discreta percentuale di insetti, come ad esempio la farina e la frutta in cui albergano larve e moscerini, o caffè e cacao nei cui chicchi e fave sono inglobati frammenti di coleotteri. Se già stante andando a ripulire le vostre dispense e a gettare gli alimenti incriminati fermatevi, perché pare che i vermi della farina abbiano un gradevolissimo sapore di nocciola, mentre le camole sappiano di mandorle, e i grilli abbiano un gusto simile ai popcorn. O almeno questo è quanto ci dicono i partecipanti ad un’allegra cena tra amici in quel di Bologna, a casa del signor Ruggeri, il primo allevatore di insetti anche ad uso alimentare d’Italia. Tale allevamento, ci precisa, è per ora vietato dalla legge italiana a meno che il consumo non avvenga tra le mura domestiche. Quindi il simpatico imprenditore serve ai suoi commensali irresistibili manicaretti come pasta con camole, polentina con grilli interi e crocchette fritte di altri insetti. La visione è raccapricciante, ce la possono raccontare finché vogliono ma è difficile arrivare fino alla fine del programma e superare il senso di ribrezzo che ci pervade.
Ma insistono, dobbiamo stare al passo con i tempi, e perciò magari anche qui in Italia apriranno, come ci mostrano nel servizio, è già avvenuto in Francia, bar specializzati in aperitivi con ciotoline di croccanti insettini al posto delle patatine, o raffinati negozi gourmand in cui potere acquistare un pacchetto di 250 vermi scrocchiarelli a 9 euro, o un cioccolatino con insetto a 3 euro o fiale di cavallette secche a 7 euro. Eh sì, se da reminiscenze bibliche abbiamo sempre temuto un’invasione di cavallette, adesso sappiamo che qualora dovesse succedere, se le prendiamo, togliamo loro ali e zampe, male che vada ce le possiamo sempre mangiare.
Abbiamo parlato di aperitivo e se ancora stare leggendo, sappiate che l’azienda produttrice della più famosa bevanda alcoolica rossa da aperitivo e cocktail d’Italia, fino ad una decina di anni fa colorava il prodotto utilizzando la cocciniglia, un parassita che, triturato, sprigiona un acceso colore carminio, ed è da sempre utilizzato nell’industria alimentare per conferire il colore rosso, in sostituzione ai coloranti artificiali, di sicuro più dannosi. Vedendo però la raccolta di colonie del grigiastro parassita che vive su pale di fico d’India, ci viene da pensare che le fialette di colorante sintetizzate in laboratorio non siano poi così pericolose.
“Indovina chi viene a cena?” ogni settimana presenta sempre una visione catastrofica sui cibi, viene sempre insinuato il complotto ai danni dei consumatori e ci instillano perennemente il dubbio che in un modo o nell’altro stiano tutti cercando di avvelenarci, così quando hai finito di vedere la puntata vieni assalito da un’incontenibile stato d’ansia. Questa volta forse hanno pensato di fare cosa gradita, proponendoci degli “alimenti” che più naturali e meno trattati di così non si può, il cui consumo forse non irrita neppure più di tanto neanche i vegetariani ed i vegani più convinti, quindi, se ancora non avere deciso il vostro menù di Pasqua, adesso sapete cosa potete portare sulle vostre tavole per stupire parenti ed amici. Tanti auguri!

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