Il peggio della settimana in tv: il debutto di '90 Special regala vari momenti da antologia

Il nostro impietoso resoconto sul peggio in tv del palinsesto italiano

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Imbarazzante è l’aggettivo più azzeccato per definire la prima puntata della nuova trasmissione di Italia 1 ’90 Special. Dopo settimane di promo tv che ci annunciavano questo spumeggiante programma sui favolosi, ed tornati ora di supermoda, anni ’90, noi che quegli anni li abbiamo vissuti e forse anche quelli che ancora non c’erano ma sentendone così tanto parlare ne saranno stati incuriositi, ci aspettavamo di vedere chissà quale strabiliante show che ci facesse vivere e rivivere in chiave moderna quell’epoca.

A dire il vero avremmo forse dovuto sentire odore di stantio già dal conduttore scelto, Nicola Savino, che abbiamo già visto in altre conduzioni tv poco capace di reggere da solo e sempre ammantato da questa finta aura di giovane perenne che disturba i coetanei e lascia indifferenti i giovani veri. Ma non possiamo essere sempre malpensanti e così abbiamo deciso di guardare, con non poche aspettative, questa novità del palinsesto tv 2018.

Bene, abbiamo assistito a quasi tre ore di boiata pazzesca. Tanto per iniziare Savino ci fa notare fino allo sfinimento, dando in continuazione l’ora come un orologio a cucù, che il programma è in diretta, e forse questo è anche controproducente perché quando annuncia baldanzoso che è passata la mezzanotte ed ora può procedere con l’intervista zozza a Rocco Siffredi, il telespettatore si rende conto di avere buttato via due ore e mezza della sua vita che avrebbe potuto impiegare in maniera differente e di sicuro più produttiva. Il sottotitolo della trasmissione è “che ne sanno i 2000“, come il tormentone della scorsa estate di Gabry Ponte (ex Eiffel 65, che ritroveremo poi in studio) feat. Danti dei Two Fingerz, presenti invece in studio al posto della classica orchestra e decisamente inutili. Perché lo show di Savino si rivolge, come fosse un documentario storico, anche a questa generazione di Millennials, ma ’90 Special non è Quark e soprattutto Savino non è Alberto Angela. E se per caso qualche teen ager si fosse imbattuto, facendo zapping, in questa roba da matusa, di sicuro avrebbe cambiato canale in un attimo, sia perché non gliene frega nulla delle cose vecchie sia perché è oggettivamente odioso assistere a continue autocelebrazioni di individui che si lodano e si imbrodano senza limiti.

Anche la presenza di Fiorello, ospitone di lusso di questa prima puntata non raggiunge l’obiettivo sperato. Il poliedrico showman ricorda i tempi del suo karaoke, mentre scorrono le immagini del fortunatissimo programma, ricorda i tempi d’oro di radio Deejay, dei ragazzi di Via Massena, sede della radio, di quanto si divertissero, dei suoi successi discografici ,di quanto fosse famoso lui che faceva numeri, dice, “quanto Fedez, la Ferragni e Belen messi insieme”.

Rammenta, non senza nostalgia, i bei tempi andati e le folli notti e dice ammiccando a Nicola, suo amico di vecchia data, “se ce lo avessimo avuto noi il bosco verticale, ce lo saremmo fumato”. Uscita poco felice considerati i noti trascorsi del travolgente Fiore. E via con aneddoti che non interessano a nessuno, avrebbero fatto meglio a trovarsi nel loro salotto di casa o al bar per un amarcord di questo genere, invece di rifilarcelo in prima serata. Speriamo che arrivi una svolta con il collegamento da Lugano di Jovanotti che interrompe un suo live per potere partecipare in diretta alla trasmissione. Lorenzo è stato certamente un protagonista indiscusso degli anni ‘90, che lui stesso ricorda con piacere, precisando subito però di avere sempre odiato il suo nome d’arte, imposto dal suo creatore e mentore Claudio Cecchetto. Ma Jovanotti è sempre stato sulla cresta dell’onda, non ha nostalgia del passato e guarda con il sorriso i filmati delle dirette del suo programma tv dalla mitica discoteca Rolling Stones di Milano, delle sue partecipazioni al Festival di Sanremo, dei suoi video e anche i suoi filmati a militare. Sì perché ai suoi tempi si faceva il militare, ci spiega, e Savino gli ripropone incessantemente più volte nel corso del lunghissimo collegamento la sigla della obbrobriosa e dimenticata serie tv Classe di ferro, da lui cantata e di cui si vergogna, a ragione, profondamente.

Savino invece sghignazza, cosi come fa forzatamente il pubblico di giovani presenti in studio, comparse pagate, che sembrano quelli ai tempi di Drive in che si sbellicavano dal ridere, per dovere, ogni secondo. Il conduttore Savino annuncia ogni dieci minuti che la serata è una grande festa, quindi continuiamo ad attendere la parte divertente, che di certo non arriva dal cast della trasmissione. Arruolata per fare la valletta figa, direttamente dal Grande Fratello Vip ritroviamo Ivana Mrazova, che passa dalla posizione eretta a quella seduta sullo sgabello e stop. Sempre dal GF arriva Cristiano Malgioglio, travestito da Angelina Jolie in Maleficent e non se ne capisce il motivo dato che si tratta di un personaggio di un film del 2014. Ai due si aggiungono un imbolsito Max Novaresi, autore tv e Ruggero dei Timidi, cantautore demenziale che sta zitto tutta sera e quell’unica volta che apre bocca riesce ad essere volgare. Nelle vesti di impacciato social media manager torna in tv un redivivo Michele Cucuzza, re indiscusso de “La vita in diretta” della prima ora. Ospiti della puntata anche Daniele Bossari, che dopo la vittoria al GF Vip è ovunque ed un’irriconoscibile Ela Weber, l’ex sellerona di Paolo Bonolis a Tira e molla.  Immancabile, come in qualunque show che si rispetti il comico di turno, che stavolta è la comica Katia Follesa, altra presenza inutile che riesce ad accumulare una serie di gaffes imperdonabili.

Sbaglia i tempi ed anziché fingere di scendere dal famoso camper di Stranamore che l’ha accompagnata fuori dallo studio, non si accorge di essere inquadrata e tenta di salire sul mezzo per fingere la discesa, ma viene bloccata da Savino perché ormai è troppo tardi per simulare la scenetta. A proposito di Stranamore, la comica, per fare il verso alla nota trasmissione, pesca un uomo del pubblico che sarebbe venuto fin lì per potere chiedere con un videomessaggio alla cantante Mietta di duettare con lei in Vattene amore, cantando, come precisa la Follesa, nel ruolo che fu del compianto Amedeo Minghi. Che compianto non è perché è vivo, vegeto e artisticamente super attivo. E che si starà toccando ancora i gioielli di famiglia in segno scaramantico. Poi è il turno dei contemporanei Benji e Fede, tanto per strizzare l’occhio ai 2000, che cantano una loro, inascoltabile versione, di ’50 Special dei Lunapop,  ma ci sono anche gli Eiffel 65, senza Gabry Ponte, che cantano il più grande loro successo Blue e le Lollilop, la prima ed unica girl band italiana nata in un talent show che si chiamava Popstar, che adesso tentano di tornare alla ribalta, in formazione a tre, e che non sanno cantare esattamente come non lo sapevano fare vent’anni fa. E ci sembra di vedere una puntata di Meteore, riproposta però con pomposità e voglia di strafare. Come abbiamo detto, dopo la mezzanotte, è l’ora del siparietto osè in compagnia di Rocco Siffredi, che nonostante la presenza del figlio tra il pubblico, non si fa remore nel raccontare le solite cose riguardo il suo lavoro, battute sul numero 90 comprese.

Gli tocca poi indovinare quale attrice che ha lavorato con lui si nasconda dietro una tendina stile 9 settimane e mezzo. Con poca fantasia degli autori compare naturalmente la pornostar e personaggio televisivo Malena e per rimanere in tema hot, Ruggero dei timidi tira fuori dei cartelloni di film porno dell’epoca dagli inequivocabili titoli “Il buco infinito” e “Mai dire basta” . Il  secondo inguardabile sketch della serata di Katia Follesa la vede scendere stavolta davvero dal camper portando con sé tre personaggi della notte:  un panettiere, un metronotte e una signorina di colore poco vestita che la comica ci fa capire che naturalmente fa quel lavoro là. Ma che trovata spassosa ed originale! Lo show si conclude, finalmente, con il duetto canoro annunciato del fan in compagnia di Mietta che, senza voce, canta trottolino amoroso dududùdadadà.  Jovanotti ai tempi avrebbe detto “È qui la festa?”, e noi, a gran voce, rispondiamo “nooooo”. Il programma è inclassificabile per bruttezza, non c’è altro da aggiungere, se non di consigliarvi di non guardarlo, se volete bene a voi stessi.

In tema di cose brutte e, stavolta anche tristi, non ci sono sfuggite le storiacce raccontate nella nuova edizione di C’è posta per te. Tra la signora svalvolata dai capelli rosso fuoco sosia involontaria di Marty Feldman e il ragazzotto che quando è apparso Higuain avrebbe ceduto, in cambio di un’uscita col campione, tutta la famiglia avi e discendenti compresi, ci ha colpiti l’avvincente storia di Loredana. In breve, la signora, con un look tricologico alla Samara di The Ring, è separata e ha un figlio di 22 anni, Francesco, che da sette anni vive con il padre (perché si è innamorato di una ragazza che vive nello stesso paese del genitore) e la di lui compagna, ex amica del cuore di Loredana. Il figlio non vuole più avere a che fare con la madre colpevole di avere fatto causa al padre, perché non versava gli alimenti del figlio e colpevole di non avere concesso, a sue spese, il divorzio che permetterebbe all’ex coniuge di sposarsi con la sua ex amica.

Sembra una trama fantascientifica. La busta divide la madre rinnegata e il figlio insieme ex marito ed ex amica. Francesco è un ragazzotto inebetito da cui neppure l’affabilissima Maria riesce ad estrarre una frase di senso compiuto che vada oltre ad un paio di versi gutturali emessi a caso. Il ragazzo non sa neppure perché non vuole vedere la madre, probabile che sia stato plagiato dal padre che rinfaccia all’ex consorte di essersi portata via tutto l’oro della comunione del figlio. Perché a quanto pare quella è l’unica cosa che conta per questo miserabile uomo. Una vicenda di uno squallore insostenibile, ma lo share si impenna, fino al momento clou in cui la De Filippi chiede al tontolone “Ma tu vuoi bene alla mamma ?”, e lui guarda muto, senza proferire verbo. La busta si chiude, il pubblico borbotta insoddisfatto e orfano del lieto fine e si passa ad un’altra bega famigliare di varia entità.

E dopo tanta mestizia vi facciamo tornare il buonumore con il sempreverde Silvio Berlusconi che ospite a Quinta Colonna di un Paolo Del Debbio adorante come non mai, intermezza il suo intervento elettorale con un simpatico aneddoto su di lui e il suo fedele amico, nonché Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. Il Cavaliere, notoriamente grande barzellettiere, come si trattasse di una divertente storiella, narra che lui e Fedele, intervenuti ad un raduno di ex allievi nell’istituto dei Salesiani, da entrambi frequentato in età scolastica, durante un giro nel giardino della struttura, hanno pensato bene di sfidarsi ad un loro gioco di gioventù, quando facevano a gara a chi faceva la pipì più lontano. E avendo bevuto molto durante il pomeriggio, entrambi approfittano della passeggiato per espletare l’impellenza all’aperto, ma Confalonieri, a bisogno fatto,  esclama “Me la sono fatta sulle scarpe”. E Silvio risponde “Allora hai vinto tu”.

Ma anche l’ultima puntata di #Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer ha avuto il suo momento ilare con Enrico Lucci che, come un fiume in piena, si rivolge a Pierluigi Bersani, ospite della trasmissione, con uno spassionato invito a ricompattare la sinistra, a non fare come i bambini dell’asilo che si fanno le ripicche a vicenda, lamentandosi perché uno non ha chiamato o perché toccava prima a quell’altro e sbotta così “Pierluì, mi sembrate come quello della barzelletta che per fare un dispetto alla moglie, si taglia il pisello”.  

E tra parti anatomiche di vario tipo concludiamo con il seno di 11 kg protagonista dell’ultima puntata di Domenica Live di Barbara D’Urso. Portatrice volontaria di tale deformazione fisica, ottenuta a suon di bisturi, è un’appariscente signora americana il cui solo desiderio nella vita, a quanto pare, è di avere due tette enormi che, tra una domanda e l’altra, la conduttrice dell’ignobile contenitore domenicale palpeggia insistentemente, in diretta, per constatarne la durezza impressionante. Per questo mese, la regina del trash tv, è ancora lei, la Barbara nazionale.

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