Il peggio della settimana in TV: dai servizi di qualità infima alle minestre riscaldate sul calcio

E anche questa settimana la nostra TV ci ha regalato momenti - ahinoi - indimenticabili

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L’inizio del campionato di calcio porta con sé il rifiorire di tutte le trasmissioni tv dedicate al nostro sport nazionale, e se solitamente il genere monotematico calcistico ci annoia alquanto, ci sono delle eccezioni degne di menzione e che solleticano il nostro spirito critico.

Il calcio è arte e spettacolo e qualcuno, come Pierluigi Pardo, deve avere preso un po’ troppo sul serio questa definizione. Il suo programma Tiki Taka, in onda in seconda serata su Italia1 e giunto quest’anno alla quinta edizione, assume sempre più l’aspetto di un gran calderone dove buttare dentro tutto ciò che possa avere attinenza con il mondo del calcio e i suoi protagonisti. La puntata che abbiamo seguito si apre con un ospite d’eccezione, il tenore Andrea Bocelli, qui in veste di appassionato tifoso interista che, non appena prende la parola, ne approfitta subito per puntualizzare che si sente un esiliato perché avrebbe preferito partecipare alla trasmissione direttamente in studio anziché in collegamento da casa sua. Di fronte alla palese lamentela, il frizzante Pardo immediatamente si salva in corner invitando il cantante ad intervenire alla prossima puntata e precisando che, anzi, può venire quando vuole.  E’ chiaro che Pardo non ammette intoppi nel suo talk show che deve scorrere allegro e spumeggiante, così ne approfitta anche subito per riprendere il pubblico che, a suo dire, applaude solo Melissa Satta, presenza femminile fissa del programma, con cosce sempre ben in vista, e non gli altri ospiti. Con la scusa di riproporci per l’ennesima volta l’esibizione di Bocelli dello scorso anno durante i festeggiamenti per la vittoria del Leicester di Ranieri, l’abile Pardo ci propina una serie di video che hanno per protagonisti calciatori e allenatori alle prese con il canto.

Immancabile – forse per dovere di parentela coniugale con la Satta - il centrocampista Kevin Boateng (perché, diciamolo, viene citato almeno una volta in ogni puntata) che in questa circostanza viene ripreso in versione reggae. A seguire Carlo Ancelotti che canta Renato Zero per celebrare la vittoria della sua squadra nel campionato tedesco, e per finire Francesco Totti con una inascoltabile versione di “Piccolo grande amore”, proposta durante il ritiro della Roma della scorso anno. Si tratta di vecchi video già visti e rivisti in tv e sul web che Bocelli viene invitato a commentare per dare un parere da esperto sulle capacità canore di questi sportivi. E seppure non comprenda neppure lui, come tutti noi, il senso di questo gioviale siparietto, si dimostra simpatico e molto diplomatico, stando comunque al gioco. In fondo il talk show dura un paio di ore e quindi è chiaro che si debba trovar il modo di allungare il brodo in tutti i modi possibili. Argomento fulcro della serata è però il Var, la moviola in campo, strumento che forse libererà la figura dell'arbitro dall’appellativo di cornuto che gli viene appioppato ad ogni partita, e la trasmissione viene praticamente tutta declinata al maschile, nonostante la presenza della Satta e della giornalista sportiva Veronica Bertini, che parla un paio di volte ma viene pressoché ignorata. Tra notizie di calciomercato, risultati delle partite di domenica, considerazioni varie tra cui l'attenta analisi di un abbraccio tra Spalletti (ex allenatore Roma ora Inter) con il capitano giallorosso De Rossi negli spogliatoi della Roma che, secondo il conduttore Pardo, stava per finire con un bacio sulla bocca tra i due, si arriva fino al momento di Tiki spy, angolo in cui il giornalista di costume Gabriele Parpiglia ci dà gli ultimi gossip dal mondo del pallone. Anche qui minestrone riscaldato, e tra le altre 'amenità' vengono mostrate le immagini del matrimonio del calciatore Morata (avvenuto tre mesi fa). E un serio Mughini che segue impassibile il leggero servizio, appreso che la consorte del giocatore, di cui appaiono classiche foto da vamp in posa per Instagram, di professione fa la blogger, commenta sarcastico così “non so neppure cosa sia una blogger… ah è una che si fa un giornale ed è direttore di se stessa? Che strano, da bambino pensavo che fosse un lavoro per quattro-cinque persone, adesso lo fanno in cinquecentomila”. Il conciliante Pardo ride, la definisce una forma di democrazia, toglie la parola al collega e dopo poco dà spazio ad un'altra chicca del giorno mandando in onda una dichiarazione d’amore, sotto forma di video-lettera, di Tommaso Paradiso, sfegatato tifoso laziale e cantante leader dei TheGiornalisti, dedicata a Simone Inzaghi, allenatore della sua squadra del cuore. E qui ci sarebbe da aprire un capitolo sulla fenomenologia di questa nuova icona della musica italiana, autore del capolavoro tormentone estivo “Riccione”, prezzemolino onnipresente e idolatrato da tutta la gente che conta, ma rimandiamo l’analisi magari alla prossima volta. Comunque, se proprio di calcio non siete mai sazi e se ne amate anche i contorni più insignificanti, Tiki Taka è la trasmissione che può fare al vostro caso.

Ma meglio ancora sarebbe stato non perdersi la maratona di chiusura del calciomercato andata in onda sul canale Sportitalia. Soprattutto per un profano, la visione di questa concitata telecronaca dell’ultimo giorno di compravendita di calciatori è un’esperienza mistica. Le figure chiave di questo evento sono due, il direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello che con i suoi collaboratori ha lo stesso piglio che aveva Emilio Fede con Paolo Brosio, e poi il giornalista Alfredo Pedullà, massimo esperto italiano di calciomercato, una sorta di Enrico Mentana del calcio, una mitraglietta umana che con auricolare fisso, dalle 7 del mattino alle 11 di sera, ci ha aggiornati in tempo reale su tutti i risultati delle trattative in corso. La diretta si svolge in un mini studio tv ricavato all’interno dell’hotel che ospita l’evento, ma Criscitiello si collega anche con gli studi ufficiali del canale dove, pronta sullo sgabello di ordinanza, risponde Jolanda de Rienzo, procace giornalista dall’impressionante somiglianza con Ilaria D’Amico ma ancora più sexy e provocante. Il countdown dell’ultima ora di diretta manda in fibrillazione il direttore che, esagitato, inizia a dare ordini ai suoi, chiama tutti per nome e cognome, pretende ad ogni costo che il suo giornalista Luca Cilli eluda la sorveglianza e chiuda, insieme alle due ragazze preposte all’operazione, la porta a vetri da cui si accede alle stanze delle trattative e la cui chiusura sigla la fine definitiva del calciomercato. Per Criscitiello questa porta diventa una fissazione, e in un crescendo sempre più ansiogeno e delirante, poiché l’addetto alla sicurezza - Cris il bulgaro - si oppone ai suoi voleri, suggerisce a Gabri Gabra, il comico da qualche tempo anche lui volto di Sportitalia, di andare ad aizzare contro l’uomo della security uno sparuto gruppetto di curiosi che stazionano fuori dall’hotel. Gabra non se lo fa dire due volte: esce e con la finezza di un bisonte inizia a intonare, urlando come un invasato, indegni cori da stadio contro il bulgaro, comprese incitazioni all’odio verso la Bulgaria e bassezze simili. Forse voleva imitare gli ultras di Pio e Amedeo ma il risultato è stato davvero uno spettacolo pietoso.

Ma siamo a pochi secondi dalla fine e Criscitiello, più testardo che mai, prova a giocarsi l’ultima carta. Riparte all’attacco, e dopo avere cazziato malamente il solito Cilli perché non ubbidisce ai suoi comandi e non va verso questa benedetta porta, lo spinge ad infilarsi sotto i tendinastro di sicurezza. Ma il poveretto, visibilmente imbarazzato, viene prontamente afferrato da Cris e rimandato al suo posto. Game over, il calciomercato è terminato, il direttore conclude salutando e ringraziando tutti per il lavoro svolto nella lunghissima giornata e dichiara che tutto è andato bene ed esiste un solo sconfitto: Luca Cilli. Surreale.

Pessima caduta di gusto invece nel corso della trasmissione de La7 L’Aria Che Tira, in cui è andato in onda un breve contributo video montato da Carli, illustratore satirico del programma, riguardante gli sgomberi della scorsa settimana di migranti, rifugiati e richiedenti asilo politico dagli edifici occupati in Piazza Indipendenza a Roma. Il conduttore David Parenzo si affretta a precisare che non si tratta di un filmato ironico, ma di una libera interpretazione del vignettista, quasi a volersi già dissociare da quanto stiamo per vedere. E così partono le immagini che abbiamo già tristemente viste in tutti i tg, corredate da una colonna sonora scelta, sgradevolmente, ad hoc. Vediamo gli occupanti in piazza che vengono inondati dagli idranti della polizia mentre scorre la voce di Battisti con ”Acqua azzurra acqua chiara”, poi attacca Patty Pravo con “La bambola” e mentre parte l’inciso “tu mi fai girar come fossi una bambola... poi mi butti giù” ecco uno stacco su persone che lanciano dalle finestre bombole del gas verso le forze dell’ordine, e in sovraimpressione compare la scritta bombole, sfruttando il gioco di parole bambola-bombola. Si chiude con il fotogramma del poliziotto che dà una carezza sul viso in lacrime e disperato di una donna e in sottofondo sentiamo il brano dei New Trolls “Quella carezza della sera”. Forse l’intento di chi ha fatto questo montaggio era di fare riflettere con cinica ironia, ma il risultato ci è parso squallido e inopportuno.

Lo scottante tema dei migranti, insieme al vertice di Parigi dei giorni scorsi, siccità, problema acqua nella capitale, e disastroso uragano Harley negli Stati Uniti, è argomento di discussione nel corso di Linea Notte Estate, il rotocalco di attualità e politica della seconda serata inoltrata di Raitre. Considerati i temi trattati ci pare fuori contesto la presenza della dottoressa Debora Rasio, oncologa e ricercatrice universitaria, nonché volto noto della tv in quanto divulgatrice scientifica e nutrizionista in parecchie trasmissioni Rai a tema salute,  intervenuta per pubblicizzare l’uscita del suo libro dal titolo “La dieta non dieta”. Il soporifiero conduttore Maurizio Mannoni continua a rigirarsi nelle mani il volume rivolgendolo a favore della telecamera, ma proprio nel momento dell’intervento della Rasio iniziano a scorrere i titoli di coda. La dottoressa, molto preparata e avvezza ai tempi televisivi, a differenza di Mannoni che per esprimere un concetto ci mette un’eternità, mette il turbo e parla il più veloce possibile per esaurire tutti i suoi argomenti nel poco tempo che ha a disposizione. In pochissimi minuti ci invita a riscoprire le antiche tradizioni culinarie e la cucina di casa, a ridare spazio a oli, fritti e soffritti che tutto sommato, se si utilizzano prodotti di qualità non fanno male, nonché a eliminare alimenti raffinati e trasformati che provocano disturbi metabolici, stimolano insulina e continuano a darci la sensazione di fame (e che sono responsabili di diffusissime patologie tipiche del nostro tempo, come malattie croniche degenerative e autoimmuni, diabete e artriti). La dottoressa ci dice che l’alimentazione deve essere vista come uno strumento di prevenzione alle malattie e che per questo è necessario cambiare stile di vita, non badare al peso corporeo ma al benessere del nostro corpo, iniziando proprio dall’interno e alimentandoci bene. Mentre ci chiediamo che c’azzecca la dieta con gli argomenti trattati nel programma e perché in tv si ha la pessima abitudine di invitare ospiti che si lasciano poi parlare con il tempo contato, ci viene un languorino da sbrano notturno e decidiamo di prenderci cura della nostra salute fin da subito, ma dopo avere dato un occhio alla dispensa, pensiamo che sia meglio andare a nanna e ci ripromettiamo, per l’indomani, di buttare tutte le cose malsane che abbiamo in casa.

La mattina dopo, all’ora di pranzo, capitiamo per caso su La7d mentre sta andando in onda una replica di uno dei tanti I menu di Benedetta. La Parodi è intenta a preparare quello che lei definisce un tiramisù da mangiare senza sensi di colpa. Ora, è vero che la simpatica e maldestra giornalista 'cuoca per caso' pare sempre che abbia terrore di ingrassare anche solo guardando gli ingredienti, ma quel mappazzone assemblato di pavesini imbevuti in caffè alla cannella e cosparso di pallida cremina light di ricotta e yogurt ci mette una tristezza indicibile, però ci potrebbe venire voglia un giorno di riprodurlo per mettere a tacere la coscienza. E allora abbiamo una folgorazione come San Paolo sulla via di Damasco, finalmente comprendiamo l’apparizione, apparentemente priva di senso, della dottoressa Rasio durante la sera precedente.  Ci ricordiamo che la dottoressa parlava proprio dei grassi buoni, allora voleva suggerirci questo: diciamo basta a queste ricette con stitici surrogati e ritorniamo ai goduriosi classici della grande cucina italiana. Anche stavolta, la tv ci ha riportati sulla retta via.

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