Il peggio della settimana in tv: amori sfortunati, ma la vera vittima è la lingua italiana

Torna il nostro zapping spietato sul peggio in tv della settimana

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Alzi la mano chi non ha mai sognato, da adolescente, di vivere una romantica storia d’amore con il proprio cantante preferito, proprio quello del poster appeso in cameretta. Un sogno impossibile che però può diventare realtà se l’idolo in questione si chiama Jenny Jo. È quanto ci viene raccontato nel corso dello scripted reality di Raitre Ci vediamo in tribunale, un programma in cui vengono sceneggiate, e anche parecchio romanzate, vere cause civili e penali che si sono concluse con una sentenza della Corte di Cassazione. A commentare i casi giudiziari interviene un vero avvocato, ma tutti gli altri personaggi che vediamo sono attori, proprio come in una fiction. Siamo per caso incappati nella puntata intitolata Fan innamorata e ovviamente la nostra curiosità morbosa di teledipendenti ci ha imposto di seguirla fino alla fine.

Jenny Jo è un cantante neomelodico napoletano e gran sciupafemmine, del genere di quelli che vanno a cantare al castello delle cerimonie del compianto don Antonio Polese, mentre Susy è una sua accanita ammiratrice, con l’occhietto psicopatico di Annie di Misery non deve morire, e, come tante altre fan, follemente innamorata del ragazzotto. Lo segue in tutti i concerti nella speranza che lui dal palco si accorga di lei, si innamori e che così possano vivere insieme felici e contenti per il resto dei loro giorni. Una favola per teenager, direte voi. Non proprio, perché Susy ha 20 anni e per lei il cantante è diventato una vera e propria ossessione. Finalmente un bel giorno, dopo un’esibizione, lui la nota, esce con lei, i due hanno una breve storia che per lui, che si dice corteggiatissimo dalle donne, finisce lì. Lei inizia a cercarlo insistentemente, lui non le risponde più, lei va a trovarlo in studio e lo trova che si sta limonando un’altra. Si scatena la tragedia, anche se lui alla ragazza non ha mai promesso nulla, ma il padre di lei lo definisce uno s*****o perché ha illuso la sua bambina. Ci chiediamo se chi ha scritto i testi abbia voluto rimanere aderente il più possibile alla realtà o abbia lasciato carta bianca ai due improbabili attori, perché udiamo queste perle. Susy racconta che, a causa dell’indifferenza di Jenny, si era intristita e rinchiusa in casa e aggiunge “avevo iniziato ad essere noncurante di me stessa” intendendo dire che si trascurava.

Il cantante, che si sente perseguitato dalla ragazza, la definisce decelebrata. Allora lei, disperata, per rivederlo, gli scrive, in un’ingannevole lettera, che per la disperazione ha deciso di farla finita, ma ammette ora che è stato solo un trucco per attirarlo a sé. Lui si spaventa, corre a casa della spasimante e la trova, testuale, “mezza vestita”, e pronta a sedurlo. Alla fine lui non ci sta, lei si vendica postando foto e commenti meschini sui social rovinandogli la carriera di cantante e di maschio. Lui la denuncia per stalking e diffamazione. La vicenda ha dell’incredibile, siamo alle prese con una pazza scatenata ed un ignorantone scoglionato, ma evidentemente i fatti sono più comuni di quanto possiamo immaginare. Alla fine il giudice condanna la giovane solo per diffamazione, impone un risarcimento, Jenny Jo trae ispirazione per scrivere un nuovo pezzo, Ossessione d’amore, che lo riporterà invece alla ribalta. Tutto è bene quel che finisce bene, per loro, non di certo per noi che abbiamo assistito ad una recita piena zeppa di esasperanti luoghi comuni, con attori la cui recitazione è addirittura peggiore di quella dei figuranti dei tribunali tv e in cui la lingua italiana, ancora una volta, è andata a farsi benedire. A questo punto la dirigenza Rai poteva evitare di privarci di Torto o ragione? Il verdetto finale, il programma di Monica Leofreddi inspiegabilmente cancellato, dopo nove anni, dal palinsesto di Raiuno, così noi avremmo avuto il nostro quotidiano programma giuridico trash e anche Carmen Russo, abituale ospite in studio in versione opinionista, non sarebbe stata costretta, non trovando altra collocazione, a partecipare al Grande Fratello Vip, da cui, tra l’altro, è stata eliminata immediatamente non appena entrata in nomination da un inclemente televoto.

E se diciamo Grande Fratello Vip, vi possiamo dire che la storia a luci rosse tra Cecilia e Ignazio continua, pare che i due non si facciamo problemi a praticare variazioni sul tema, compresa la nota pratica Lewinski, in ogni angolo della casa, armadi compresi, e che la produzione, per giustificare alcune riprese dai contorni pornografici andate in onda in orari notturni, abbia addirittura invitato i due protagonisti a ripetere, in versione casta, una delle scene incriminate, per dissimulare l’accaduto e dimostrare che la malizia è solo nell’occhio di chi guarda. Ora sembra che anche l’idillio tra i due si stia incrinando perché pare che Ignazio abbia detto a Cecilia che è più brava a fare altre cose piuttosto che a baciare. Insomma si sta dragando il fondo e difficilmente si può scendere più in basso di così. Tuttavia se più in fondo di così non si può andare, ci si può fare compagnia sguazzando insieme nella melma. Come fa Jeremias, l’altro Rodriguez, che anche nel corso dell’ultima puntata ha avuto una reazione spropositata nei confronti di Onestini, riconfermandosi un buzzurro rissoso senza pari, come è parso fin dai primi giorni. Il televoto l’ha finalmente buttato fuori, ma per consolarlo dell’uscita ecco che il Grande Fratello gli legge in diretta una lettera di Fabrizio Corona a lui indirizzata, proveniente dal carcere in cui l’ex cognato sta ora soggiornando. Jeremias si commuove, dice che l’ex parente carcerato è un vero uomo e insieme alla sorella Cecilia lo definisce un “padrone”. Chissà cosa volevano dire. Meno male che ora il fratello Rodriguez nullafacente è uscito dalla casa altrimenti, con tutti questi residui di cognati, c’era da temere anche un ingresso di De Martino per un intermezzo danzereccio, magari un virile passo a due.

E dato che il reality più volgare di sempre è l’argomento di conversazione, almeno in tv, più gettonato, rieccoci nel salotto di Barbara D’Urso, a Pomeriggio Cinque in compagnia di Anna Pettinelli che, stavolta in qualità di madre, cerca di mettersi nei panni dei genitori dei vip della famigerata casa che vedono i loro figli esibirsi in approcci amorosi sotto l’occhio attento delle telecamere. Lo spunto di tale pregnante riflessione è dato dalle dichiarazioni rilasciate da Francesco Moser su Cecilia, forse sua futura “nuora”. Il campione di ciclismo non approva il comportamento del suo figliolo e l’eccessiva esposizione mediatica a cui si sottopone. E in parte incolpa di ciò la Rodriguez. In studio intervengono, per commentare, il solito Roberto Alessi, Costantino Vitagliano, Carmen Di Pietro, la sosia di Ivana Spagna e l’ex fidanzato di Cecchi Paone di cui non riusciamo mai a ricordare il nome, ma di cui ogni volta notiamo la somiglianza con Lorenzo, il maturando laziale interpretato da Corrado Guzzanti. Scorrono sullo schermo le parole della lettera scritta da Francesco Monte, il cornuto al momento più famoso d’Italia, che dice di soffrire ma di amare ancora la sua ex Cecilia. Gli ospiti in studio invocano un minimo di dignità da parte del giovane tradito e la Pettinelli, in collegamento, si infervora e fa notare che se il ragazzo non dicesse queste cose non verrebbe più invitato alle trasmissioni tv, in pratica, secondo lei, sta mentendo solo per avere visibilità, perché, sbotta poi improvvisamente, “un uomo normale, una come Cecilia, la strozza”. Orrende parole, anche se dette d’istinto, in un’epoca in cui i femminicidi, spesso proprio dettati da motivi passionali, stanno aumentando in maniera esponenziale e le violenze contro le donne sono all’ordine del giorno. E Barbara D’Urso, che si erge sempre a paladina di ogni forma vivente, non batte ciglio, neppure quello finto, e non ammonisce, come avrebbe dovuto fare, la sua ospite.

Se da una parte siamo ormai alla degenerazione totale delle buone maniere e della finezza, sulle reti Rai invece si lavora per la riabilitazione di Flavio Insinna. Il conduttore sta girando ovunque, munito di un cartellone azzurro a forma di cuore su cui campeggia il numero di telefono per le donazioni all’Unicef, per promuovere Prodigi, l’evento solidale in onda su Raiuno a sostegno del fondo delle Nazioni Unite. Insinna ci tiene a precisare che condurrà lo show a titolo gratuito, perché lui è bravo e buono, ma in realtà deve invece recuperare credibilità dopo l’episodio del fuorionda che l’ha visto protagonista, in cui inveiva contro tutti e tutto e che gli ha causato la sospensione del suo programma con conseguente allontanamento dal piccolo schermo. Insinna ci vuole convincere di essersi pentito di ciò che ha fatto e di essere invece una brava persona e proprio nella giornata mondiale della gentilezza, ironia della sorte, interviene nel corso de La vita in diretta a presentare il suo show benefico.

Ma, sorte beffarda, il giorno dopo i social diffondono un video girato proprio dietro le quinte della conferenza stampa di presentazione del programma, che riprende Insinna intento ad insultare un giornalista, reo, secondo lui, di averlo pubblicamente denigrato. Il buon Flavio, che buono non è, proprio non ce la fa ad essere una persona migliore, forse per trasformarlo davvero in un uomo dall’animo gentile, un vero prodigio servirebbe proprio a lui!

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