Sesso o Fantasmi: dalla repressa Deborah Kerr al Marlon Brando sadomaso

Nei giorni dell'uscita Netflix della serie tv di Mike Flannagan, ricordiamo gli adattamenti più significativi del romanzo breve di Henry James

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Sesso o fantasmi? La repressa Deborah Kerr vedeva entrambi dappertutto mentre Marlo Brando, 50 anni prima di 50 sfumature di grigio, lo metteva in pratica in chiave sadomaso.

Origin Story

L'Esorcista di William Peter Blatty viene più da Giro di Vite di Henry James che non da possessioni diaboliche realmente registrate dalla chiesa cattolica? E Dario Argento, Mario Bava e Alejandro Amenábar... anche loro fan di James e dei suoi adattamenti più famosi?
Nei giorni in cui arriva su Netflix l'attesissima serie tv The Haunting of Bly Manor, ricordiamo qualche tappa di questo viaggio nella perversione infantile e disattenzione adulta.
Il romanzo di James, del 1898, sembra Favolacce dei Fratelli D'Innocenzo in termini di cornici del racconto a matrioska. C'è un narratore (senza nome) che ci racconta di un altro narratore (Douglas) che poi avrebbe tirato fuori un altro narratore ancora. Il raccontatore numero 1 partecipava a dei racconti seriali e serali del terrore in cui il raccontatore numero 2 (Douglas), dopo aver scaldato la curiosità dell'uditorio, aveva bisogno addirittura, quando toccava a lui il turno, di andare a recuperare un altro testo in cui, dal punto di vista di una governante (il raccontatore 3) che lui aveva conosciuto anni prima, sarebbe stata narrata una storia dell'orrore semplicemente raccapricciante che aveva a che fare con dei bambini. Se un minorenne dentro una trama del terrore è un già un giro di vite nel senso di inasprimento del dolore fisico o mentale (la presenza di una vita giovane dentro il racconto di paura lo rende più impressionante per l'ascoltatore), due minorenni dentro il testo sono... due giri di vite. Il racconto che Douglas leggerà, attraverso il manoscritto recuperato, ai suoi amici del circolo riguarda un maniero (Bly), una governante appena arrivata inviata da uno zio indifferente, la vecchia domestica già presente e due bambini senza genitori posteggiati lì dallo zio. È un libro breve, più correttamente una novella, e per l'epoca creò un bel trambusto. Il cinema, nato tre anni prima rispetto a quando James diede la novella alle stampe, avrebbe affrontato la faccenda con la massima ambizione: dare immagine al raccapriccio contenuto in quelle pagine. Scegliendo, di volta in volta, da che parte stare: l'esterno di fantasmi che esistono realmente o l'interno dei nostri traumi capaci di creare gli spettri?


Suspense (1961) di Jack Clayton

Ancora oggi magistrale. Caspita quanto è ancora incisiva la fotografia chiaroscurale in bianco e nero di Freddie Francis che rende tutto perfettamente separabile a livello visivo turbandoci quindi molto quando la faccenda si farà più ambigua (contraddizione, dunque, tra chiarezza dell'immagine e incertezza del testo). E vogliamo parlare delle dissolvenze incrociate multiple all'interno del fotogramma (dal John Landis di Un Lupo Mannaro Americano a Londra al Coppola di Dracula: tutti "figli" di questo uso della dissolvenza incrociata)? Clayton, non contento dell'approccio troppo ghost movie del primo sceneggiatore William Archibald autore di un'acclamata versione teatrale a Broadway del 1950, chiama Truman Capote per inserire del realismo dentro la sceneggiatura. Ma insomma: questa governante povera e figlia di un parroco di campagna la quale arriva a Bly Manor per occuparsi come bambinaia dei piccoli Flora e Miles... si immagina tutto perché è terribilmente repressa dal punto di vista sociale e sessuale o vede realmente dei fantasmi che abitano il maniero? Nell'eterno, e divertentissimo, dibattito tra cinema e letteratura diciamo subito che James, come direbbe Stephen King, è molto onesto e non usa trucchi con il lettore: i fantasmi ci sono. L'allievo di John Huston Clayton, autore proveniente dal sociorealismo glamour con il bel melodramma innovatore grande successo commerciale La Strada Dei Quartieri Alti (1959), sa di essere un confezionatore di testi cinematografici dentro un momento storico di cambiamento dei costumi per cui vuole più Freud e meno spettri che fanno "Buuuuuu!" o ti fissano in modo provocante alla finestra. Deborah Kerr è una governante geniale nell'essere costantemente sovreccitata (il suo complesso di inferiorità sociale, ben presente nelle pagine di James, è l'origine della libido che prova nei confronti di signori, e signorini, dei quartieri alti del mondo inglese?) mentre i piccoli Miles e Flora hanno una fisicità adulta semplicemente inquietante che ossessiona un altro grande ammiratore della pellicola come Dario Argento. Adorate come noi il momento in cui Nicoletta Elmi guarda in modo "sbagliato" e parla in modo "sbagliato" a David Hemmings in Profondo Rosso (1975) prima di divertirsi a torturare una lucertola? Guardate il suo primo piano nel capolavoro di Argento e poi andate a vedere i primi piani di Martin Stephens nel film di Clayton nei panni del signorino Miles. Non si somigliano mortalmente? Anche Alejandro Amenábar, furbissimo con The Others (2001) a non citarlo come soggetto originale perché in quel caso si giocava anche assai con The Sixth Sense - Il Sesto Senso (1999) di Shyamalan, è un grande fan del film di Clayton e si vede in quella bella pellicola con Nicole Kidman. Concludiamo con L'Esorcista libro prima de L'Esorcista film. Minorenne lascivo? Bambino che ti urla in faccia frasi sconce? Tentativo di liberare un posseduto? Blatty sarà stato sicuramente ispirato a reali esorcismi che si praticavano già da secoli (lo colpì particolarmente uno accaduto nel 1949) ma nel momento in cui dà alle stampe il libro nel 1971 siamo sicuri che sia lui che poi l'ottimo Friedkin dell'adattamento visivo mainstream del 1973... avessero ben presente tutti e due davanti agli occhi questa straordinaria pellicola esorcistica ante litteram del 1961.


Marlon Brando the nightcomers

Improvvisamente, Un Uomo Nella Notte (1971) di Michael Winner

Quando Blatty pubblica L'Esorcista (1971), esce questo film del futuro regista de Il Giustiziere Della Notte (1974). La faccenda si fa cinematograficamente pervertita. Peter Quint, il giardiniere che pare aver avuto un'influenza negativa sia su Miles che su Flora, non è più un tenebroso playboy dai tratti transilvani (Peter Wyngarde nel capolavoro in bianco e nero di Clayton) ma un solare giullare di stagni e boschetti leggermente sovrappeso, cattivello coi rospi e sessualmente incavolatissimo come se si trovasse in un costante antagonismo sociale alla Oliver Mellors de L'Amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence. Tutto questo interessantissimo spin-off prequel del film di Clayton (cosa accadde a Bly Manor prima dell'arrivo della governante interpretata in passato da Deborah Kerr?) è 50 Sfumature Di Grigio prima del tempo. Lui ama lei e lei ama lui ma allora perché per avere degli orgasmi ci deve essere dolore, incaprettamenti con funi, lividi sul collo e schiaffoni in faccia? Semplice: perché lui è un povero giardiniere rancoroso convinto che sia impossibile scalare la classe sociale inglese e lei una bambinaia sostanzialmente incapace di convincerlo del contrario. È in poche parole la storia d'amore sadomaso tra l'istitutrice Miss Jessel e quel guardiano demoniaco al secolo Peter Quint, qui interpretato da un Marlon Brando a letteralmente a un passo da Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci e Il Padrino di Coppola, entrambi film del 1972. Com'è? Discontinuo ma interessante con colonna sonora sovrabbondante spesso in contraddizione con le immagini (tradotto: troppo allegra e spensierata) e due attori bambini, trasformati erroneamente in adolescenti dal copione di Michael Hastings per paura della censura, manco lontanamente affascinanti come i precedenti "attorini" per Clayton Martin Stephens e Pamela Franklin. Il paradosso finale è che il film, proprio attraverso la scelta di due Miles e Flora più infantili e bambocci, risulta essere meno inquietante e disturbante dal punto di vista sessuale di un testo del 1961 apparentemente meno esplicito e lascivo. Le scene di sesso? A parte un Marlon Brando che stropiccia senza particolare mordente il capezzolo di Stephanie Beacham (ricorda il Nanni Moretti un po' impedito di Caos Calmo quanto, citando il critico Lietta Tornabuoni, sembrava toccare il seno di Isabella Ferrari "con la carica erotica di un dito sul campanello dell'interno sei"), il montaggio frenetico non dà mai il senso concreto dell'atto mentre le scene delle funi fanno oggi un po' ridere. La prova di Brando? Imprecisa come spesso gli capita quando sembra non credere particolarmente a un progetto. Spesso dall'aria distratta, forse addirittura annoiato, ogni tanto mette qualcosa di magico in un'occhiata o nella rabbia classista del suo personaggio. Mario Bava chiaramente ammicca al finale della pellicola di Winner nell'epilogo shock del suo goliardico slasher movie prima del tempo Reazione a Catena (1974) in cui, pur col suo consueto atteggiamento goliardico quasi sabotatore di sé stesso, è ben più bravo nell'alludere alla nostra assenza morale adulta quando i nostri figli, improvvisamente, diventano cattivi.

Conclusioni

Ci sono stati molti altri adattamenti, specialmente televisivi. Questi sono i più celebri. Due nuovi testi importanti sono arrivati per permetterci di pensare ancora a Henry James e le sue possibili declinazioni audiovisive. Si tratta del film un po' dannato, per problemi produttivi, di Floria Sigismondi The Turning con Finn Wolfhard nei panni di Miles (stavolta ha un cognome: Fairchild) in sala in Italia dal 29 ottobre dopo una distribuzione pre-Covid19 non entusiasmante nei cinema di mezzo mondo. E poi ancora lui: Mike Flanagan. Uno dei più interessanti e prolifici autori dell'horror contemporaneo per cinema e tv ancora alle prese con i fantasmi di oggi e di ieri. La sua serie su Netflix The Haunting of Bly Manor ci stimolerà per nuove riflessioni su questa grande storia di diseducazione infantile quando i bambini creano dei surrogati genitoriali, ci guardano fare sesso e le conseguenze possono essere horror.
Sia che i fantasmi siano veri, sia che siano frutto della nostra immaginazione.

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