Serie TV: analizziamo il caso dei remake che imperversano in televisione

Proviamo ad comprendere le ragioni dietro al successo della moda di creare remake, revival e reboot e se questo trend avrà mai fine

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Che la situazione sia sfuggita ormai di mano probabilmente se ne sono resi conto un po' tutti: i remake impazzano in TV.

E' evidente come, qualche anno, imperversi la moda dei remake, revival e reboot, tra il 2016 ed il 2017 abbiamo avuto e sono stati annunciati per il futuro remake di 24: Legacy, Arrested Development, Behind enemy lines, Charmed, Deadwood, The departed, Gilmore Girls, Dynasty, The exorcist, The x-Files, Will & Grace e Twin Peaks, solo per citarne alcuni. Il fatto poi che questo trend coincida con un periodo televisivo piuttosto prolifico (secondo alcuni esageratamente prolifico) con i network ed i servizi streaming che producono ogni anno un incredibile numero di serie televisive, bombardando letteralmente gli utenti di nuove proposte, dovrebbe dare una misura dell'entità del problema. Ma perché quindi si sceglie di investire in progetti che hanno ormai concluso il loro percorso?

Alcuni attribuiscono la scelta ad una generale mancanza di ispirazione tra gli autori televisivi, una considerazione che - per quanto pertinente - non è, a nostro avviso, del tutto convincente. Come accennavamo il problema è quasi opposto: questa ondata esagerata di offerte televisive si è persino guadagnata un neologismo coniato da John Landgraf, presidente di FX Network, il quale - in occasione dei TCA del 2015 - inventò la definizione di "Peak TV" per inquadrare questo prolifico periodo storico per le produzioni televisive. Landgraf si spinse tuttavia ben oltre una mera definizione e già allora - in tempi decisamente meno sospetti - affermò, così come riportato da Variety al tempo, che c'erano semplicemente "troppe offerte in televisione". Se il vero problema è quindi che il numero delle serie TV proposte ogni anno è eccessivo, non si può certo affermare che la ragione per cui i network scelgano di affidarsi ai revival dipenda da una mancanza di idee originali: il vero problema o, per meglio dire, la vera partita, si gioca più sulla capacità di emergere che sul contenuto dell'idea.

In sostanza, in un mercato arrivato quasi alla saturazione, la difficoltà non sta tanto nel proporre o meno una nuova idea, ma nella capacità di farsi notare dal pubblico, di spiccare nella massa, motivo per cui il marketing acquisisce un'importanza fondamentale nel panorama televisivo. Pubblicizzare "una novità" in un momento in cui ne vengono proposte a bizzeffe, diventa sostanzialmente più difficile che promuovere un remake. Il solo pronunciare il titolo di una serie che è stata particolarmente amata e seguita nel passato - basti pensate al caso The X-Files -  grazie anche ai social media, finisce per creare uno tsunami di reazioni. L'interesse dei vecchi fan della serie sale immediatamente alle stelle e finisce per coinvolgere anche le nuove generazioni, riuscendo così a conquistare quell'attenzione tanto bramata dagli investitori. Il solo parlare del ritorno di Gilmore Girls, The x-Files, Will & Grace o Twin Peaks, non solo genera attenzione mediatica, ma fa fiorire anche il numero delle pubblicazioni online e cartacee in cui vengono spese montagne di parole sui progetti in questione, alimentando così accese discussioni tra i fan su cosa aspettarsi dal revival di turno.

Il vero problema, poi, diventa ovviamente lo scontro con la realtà: nonostante molti remake siano spesso guidati dagli originali creatori delle serie, il risultato finisce spesso per creare non poche polemiche. Ovviamente, come in ogni circostanza, ci sono le eccezioni ed alcuni remake vengono concepiti in una sorta di stato di grazia tale da finire per guadagnarsi il plauso di pubblico e critica, ma più spesso - dopo il fermento e l'emozione iniziale - gli stessi fan che avevano accolto tanto favorevolmente l'idea del ritorno di una serie cult, ne diventano i peggiori detrattori, perché quello che vedono non corrisponde al nostalgico ricordo che avevano dell'oggetto del loro desiderio. Una delle spiegazioni più semplici per questo cambio di rotta è che il tempo è un severo giudice per tutti: gli attori invecchiano, cambiano, diventano anche meno brillanti e danno l'impressione di essere rimasti incastrati in antichi e noiosi meccanismi, come se la vita fosse andata avanti e loro fossero rimasti immutati, cosa che - di fatto - corrisponde alla verità quando l'intento di un progetto è quello di riportare in auge un successo del passato. Assieme ai protagonisti e a chi si trova dietro la macchina da presa, cambiano inoltre anche i fan, evolvono, e quello che una volta era considerato romantico, divertente o emozionante, finisce per avere invece un sapore stantio, da cui scaturisce inevitabilmente la delusione.

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I remake sono dunque per i network un'arma a doppio taglio, perché per quanto sia vero che l'annuncio di un simile progetto riesca inevitabilmente per attrarre l'attenzione del pubblico e altesì vero che rischia con la medesima facilità di deluderlo. Sebbene quindi il vantaggio dal punto di vista della promozione sia indiscutibile, considerato la vastità del fenomeno, sarebbe forse troppo semplicistico attribuire la responsabilità di questa invasione dal passato solo ai vantaggi derivanti da una più semplice campagna pubblicitaria. Queste produzioni fanno in realtà leva "sull'effetto nostalgia", per catturare l'attenzione di una precisa fascia di potenziali spettatori cresciuti in un periodo in cui l'accesso alle serie televisive non era così facile ed immediato come lo è oggi. Per quanto cinica questa conclusione possa apparire, bisogna sempre tenere a mente che quello della televisione è un business (molto) remunerativo e la moda dei remake/revival è quindi studiata per attrarre pubblico ed aumentare gli ascolti in un periodo in cui le armi a disposizioni di tutti i giocatori in campo sono piuttosto affilate e la concorrenza spietata. E' possibile che anche per questo genere di mercato arriverà il tempo della saturazione ed i network e le nuove piattaforme di streaming cominceranno a lasciare un po' la presa, proponendo meno prodotti e combattendo la guerra degli ascolti su altri fronti.

La domanda se mai questo trend cesserà è una di quelle a cui è quindi difficile dare una risposta. Forse accadrà quando ogni remake comincerà a fallire - anche se riteniamo difficile che accada - d'altronde non è un caso che anche per quanto concerne il cinema ci siano lunghe liste di remake e revival di successo. Per quanto ci riguarda, ci preoccupa forse più il problema dell'eccesso di offerta che quello dei revival in sé, soprattutto perché - come abbiano già sottolineato - crediamo che i due fenomeni siano strettamente connessi.

E invece, qual è la vostra opinione in merito?

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