Speciali: Cinque serie inglesi da recuperare

Vi suggeriamo cinque serie inglesi, la maggior parte non troppo famose, da recuperare in vista dell'estate

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Ormai è cosa nota che, quando si parla di serie tv, guardare solo oltreoceano è un limite. Lo sanno gli stessi network americani, che spesso negli ultimi anni si sono rivolti alle produzioni europee per tirarne fuori il puntuale remake. Shameless, The Bridge, The Killing su tutti, ma la lista è lunga e continua a crescere di anno in anno. A trascinare l'Europa in questa rinascita televisiva è sicuramente l'Inghilterra, con le sue piccole perle irriverenti, creative, stimolanti, prive di quella morale spicciola che spesso siamo abituati a vedere oltreoceano. Ora che la stagione televisiva volge al termine, ve ne suggeriamo cinque di queste serie inglesi, alcune più vecchie, altre appena terminate, in ogni caso non troppo conosciute fuori dal circolo degli appassionati di serie tv. Quindi niente Downton Abbey o Sherlock, che di sicuro non hanno necessità di essere consigliati, né i cult istantanei Black Mirror e Utopia. Cosa rimane? Vediamo.

luther

Luther

Di cosa si tratta? Sicuramente la serie più nota di questa cinquina, segue le indagini, a volte autoconclusive, a volte no, del detective John Luther, interpretato da Idris Elba. Con metodi discutibili, l'uomo si trova a indagare sugli omicidi più violenti, spesso coinvolto in prima persona nei retroscena. Nel corso delle stagioni sviluppa inoltre un malsano rapporto con la geniale assassina Alice Morgan, interpretata da Ruth Wilson (The Lone Ranger). Nel cast anche Indira Varma (Rome, Game of Thrones).
Perché recuperarla? Tre stagioni, per un totale di 14 episodi, dense e dalle svolte insospettabili. I pochi episodi permettono di concentrare la qualità complessiva, la trama orizzontale sfocia in un finale di prima stagione coinvolgente e sorprendente. Idris Elba riesce a costruire un personaggio forte, ma molto imperfetto, che sbaglia, che si lascia coinvolgere oltre il dovuto, che si muove in una Londra molto diversa da quella di Sherlock, raccontata da inquadrature dal taglio unico e diverso da quello che siamo abituati a vedere in tv.

intheflesh

In the Flesh

Di cosa si tratta? Protagonisti di questa serie dalla premessa insolita sono le vittime della "Sindrome da Decesso Parziale". In poche parole, i morti viventi. L'apocalisse qui è già terminata, e si tratta di fare i conti con i sopravvissuti. Rimandati nelle proprie famiglie dopo un trattamento intensivo, questi particolari zombie, tra i quali spicca il giovane Kieren Walker, soffriranno una serie di problematiche nel loro reinserimento in società.
Perché recuperarla? In due stagioni e nove episodi complessivi si riesce, con un approccio tutt'altro che scontato, a parlare di pregiudizio, istigazione al suicidio, omosessualità, dinamiche sociali.

derek ricky gervais

Derek

Di cosa si tratta? Dramedy raccontata con lo stile del falso documentario, scritta, diretta e interpretata da Ricky Gervais. Ambientata in una casa di riposo, racconta con partecipazione emotiva la vita, e spesso la morte, degli anziani che vi abitano, attraverso la prospettiva dei lavoratori del posto. Su tutti spicca l'ingenuo Derek Noakes, che si pone nei confronti della vita con semplicità e mosso esclusivamente da sentimenti positivi, nonostante la sofferenza che lo circonda.
Perché recuperarla? Dopo una premessa del genere, dire che la serie fa molto ridere sembra un'assurdità, eppure è così. Nelle due stagioni, per dodici episodi complessivi, Gervais riesce a passare agilmente dalle risate alle lacrime, ad alternare momenti di ilarità surreali all'inevitabile sofferenza di un luogo dove la morte è il sottofondo costante.

inside no. 9

Inside N. 9

Di cosa si tratta? Di questo avevamo già parlato qui. Si tratta di una miniserie britannica formata da sei episodi autoconclusivi, tutti accomunati dall'essere ambientati in un luogo molto ristretto (addirittura un armadio), contrassegnato dal numero 9. Dietro al progetto i nomi di Reece Shearsmith e Steve Pemberton, creatori di Psychoville. Nel cast anche Gemma Arterton e, direttamente da Game of Thrones, Oona Chaplin e Conleth Hill.
Perché recuperarla? Humour britannico a palate, nerissimo e cattivissimo. Si spazia dal tradimento all'orrore puro, con citazioni stilistiche che vanno da Stanlio e Ollio a Buster Keaton, da Hitchcok a Il brivido dell'imprevisto. Il tutto per distruggere sistematicamente le maschere e i ruoli sociali.

vicious

Vicious

Di cosa si tratta? Comedy multicamera trasmessa da ITV per appena sei episodi, più uno speciale natalizio. I protagonisti sono due anziani omosessuali, interpretati da Ian McKellen e Derek Jakobi, che convivono da quasi cinquant'anni. Nel loro appartamento si incontrano vari personaggi, come la svampita Penelope (Marcia Warren), l'amica Violet (Frances de la Tour, vista nella saga di Harry Potter) e il giovane Ash (Iwan Rheon, che tutti ricorderanno per Misfits e Game of Thrones).
Perché recuperarla? È una comedy spiazzante nel suo essere quasi fuori dal tempo. Gli ambienti sono ristrettissimi, la gestione della storia, delle battute e dei personaggi è quasi anni '80, ma è tutto voluto, e anche interessante a modo suo. Ian McKellen crea un personaggio meraviglioso, e Jakobi non è da meno. Nel lungo termine potrebbe stancare presto, ma visti i pochissimi episodi di cui è composta, non dovrebbe essere un problema.

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