Scopriamo i 30 film più amati da Bong Joon-ho
In occasione del lancio di Parasite su Sky scopriamo i 30 film più amati dal regista premio Oscar Bong Joon-ho, citati nelle interviste degli ultimi anni
Indiewire ha di recente pubblicato una lista dei trenta film preferiti dal regista sudcoreano, raccogliendo le sue dichiarazioni fatte nel corso degli anni.
I 400 Colpi - di Francois Truffaut
La leggenda di Narayama - di Keisuke Kinoshita
Bong ha inserito questo film del 1958 nella lista elogiando l’uso audace dei colori da parte del regista, che ha avuto un forte impatto sulla sua filmografia. Il film ha visto un remake nel 1983 da parte di Shōhei Imamura.
Essere John Malkovich - di Spike Jonze
La commedia a tinte surreali del 1999 scritta da Charlie Kaufman ha avuto un impatto sulle produzioni a venire per come è riuscito a esplorare il mondo dell’inconscio riflettendo sul cinema stesso. John Cusack interpreta un burattinaio fallito che scopre una passaggio segreto che porta nella testa... dell’attore John Malkovich.
Città Dolente - di Hou Hsiao-hsien
Dopo che il Giappone ha ottenuto il controllo di Taiwan, nel 1945, i fratelli Lin affrontano le difficoltà dei cambiamenti sociali e politici. Il film vinse il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 1989.
Cure - di Kiyoshi Kurosawa
Bong ha definito questo film come una delle opere che ha avuto il maggiore impatto nella sua carriera di regista. La sceneggiatura di Kurosawa si articola attorno alle indagini di un detective su una serie di omicidi violenti in cui gli assassini non hanno memoria delle atrocità commesse.
Fanny e Alexander - di Ingmar Bergman
Opera fondamentale del regista svedese, servì a chiudere in maniera semi autobiografica una delle più grandi carriere della storia del cinema (e del teatro). Il film del 1982 brilla in particolare modo per l’uso dell’espressività degli attori e per una particolare attenzione ai colori e alle scenografie.
Un tranquillo weekend di paura - di John Boorman
Il film venne inserito dal in una retrospettiva dedicata a Bong Joon-ho organizzata dall’associazione Film at Lincoln Center. Il regista ha inserito il thriller del 1972 nella sua personale selezione dei film che più l’hanno influenzato.
Fargo - di Joel e Ethan Coen
Alcuni critici hanno paragonato il tono di Parasite ai film dei due registi. In più occasioni Bong ha ammesso di guardare con attenzione al loro cinema e ha inserito Fargo nella sua lista dei 10 migliori film di tutti i tempi in un contributo alla rivista Sight and Sound.
La grande fuga - di John Sturges
In un’intervista a Vanity Fair Bong Joon-ho ha ammesso che il film del 1963 con Steve McQueen è stato uno dei suoi film preferiti da bambino e che è sempre stato un suo sogno dirigere un grande film d’azione come quello.
The Housemaid - di Kim Ki-young
Anche questo incluso da Bong nella lista di Sight and Sound. Il regista ha più volte dichiarato di essere stato influenzato dal melodramma a tinte crime di Kim Ki-young. Ambientato quasi interamente in una casa ha come protagonista una casalinga che cerca di smantellare dall’interno la famiglia alto-borghese per cui lavora.
Intenzioni di omicidio - di Shôhei Imamura
Dramma psicologico del 1964 racconta di una casalinga assalita da un rapinatore e del suo tentativo di riconciliare il suo desiderio di vendetta con l’amore che prova per lui.
Io Island - di Kim Ki-young
Selezionato da Bong Joon-ho nella retrospettiva a lui dedicata, il film è un giallo investigativo che ruota attorno a un uomo d’affari accusato di avere ucciso un uomo dall’isola di Io.
Dolce è la vita - di Mike Leigh
“Gli attori e i personaggi nei film di Mike Leigh sono straordinariamente vividi e vivi”. Così ha commentato Bong Joon Ho questo film del 1992. La storia si svolge nell’arco di un paio di settimane nei sobborghi di Londra e vede come protagonista una famiglia che cerca di risolvere mille problemi attraverso incontri tragicomici.
Lola Montes - di Max Ophlus
“Perchè ho scelto Lola Montes? Suvvia, è un film di Max Ophlus!”. Questo il sintetico commento del regista per questo kolossal tedesco del 1955.
Mad Max: Fury Road - di George Miller
L’epopea di George Miller ha un posto speciale nel suo cuore, in particolare Interceptor - Il guerriero della strada: “Sono un grande fan del film, l’ho visto 20 volte. Anche Fury Road è fantastico. Ho pianto guardando il film nel momento in cui le macchine sono assorbite dalla tempesta di sabbia e la musica si intensifica. È stata un’escalation anche per la mia anima e le lacrime sono scese spontaneamente. È un film che guardi senza dire nulla. Un maestro all’opera”.
L'uomo che cadde sulla Terra - di Nicolas Roeg
Secondo Bong: “i film di Nicolas Roeg non finiscono mai di essere freschi e giovanili”. Il film del 1976 vede David Bowie nei panni di un alieno umanoide che arriva sulla terra con la missione di riportare l’acqua nel suo pianeta.
Midsommar - di Ari Aster
Il regista di Parasite ha speso molte parole di elogio a questo moderno “horror alla luce del sole” e ha nominato Ari Aster come una delle promesse del cinema futuro.
Nashville - di Robert Altman
“In questa classifica avrebbero potuto esserci molti “film arazzo” come Magnolia di Paul Thomas Anderson o Short Cuts, sempre di Altman, ma credo che Nashville sarà sempre il primo della classe” ha commentato Bong Joon-ho.
Psycho- di Alfred Hitchcock
C’è poco (o tutto) da dire: un classico del cinema di suspance. Un capolavoro senza tempo del 1960 di Alfred Hitchcock. L’opera è stata tra le fonti di ispirazione prima di girare Parasite. Così ha commentato: “il film mi dà sempre una strana ispirazione. Ho riguardato Psycho perché la casa Bates, non il motel, ha una struttura architettonica veramente interessante”.
Toro scatenato - di Martin Scorsese
Bong e Scorsese si sono contesi la statuetta agli Oscar, ma senza rivalità. Martin Scorsese è infatti uno dei suoi registi preferiti (toccante la lettera del regista di The Irishman dopo la vittoria di Parasite). Nonostante l’imbarazzo della scelta nella vasta filmografia è stato inserito Toro scatenato in quanto “una rappresentazione unica di un uomo contraddittorio e problematico”.
Rushmore - di Wes Anderson
Questa la motivazione: “i film di Wes Anderson sono deliziosamente strani e accattivanti”.
Operazione diabolica - di John Frankenheimer
Selezionato dal regista in occasione della retrospettiva del Film at Lincoln Center, questo dramma fantascientifico racconta di Arthur Hamilton, un infelice uomo di mezza età che accetta l’offerta da parte di una compagnia misteriosa di fingere la sua morte e permettergli così un nuovo inizio. Il film affronta il tema dell’identità e del rapporto con la società estremamente caro al regista di Parasite.
La cosa - di John Carpenter
Uno dei migliori body horror mai fatti. L’adattamento di Carpenter del 1982 del racconto di John W. Campbell Jr è, ancora oggi, un’opera influente capace di raccontare l’orrore dell’animo umano.
La vita futura - di William Cameron Menzies
Uno dei film che aveva entusiasmato Bong Joon-ho da bambino. La sceneggiatura di H.G. Welles si espande per intere decadi dopo una guerra mondiale, mentre il protagonista John Cabal cerca di ricreare la civiltà attraverso viaggi nel tempo.
L'infernale Quinlan - di Orson Welles
Capolavoro noir del 1958 l’infernale Quinlan. Bong ha ammesso di aver sempre sognato di girare un film dal tono noir seguendo lo stile e le atmosfere dell’opera di Welles.
Diamanti Grezzi - di Josh e Benny Safdie
Il film più recente della lista, uscito lo stesso anno di Parasite e considerato uno dei contendenti principali. Così non è stato ma il film dei fratelli Safdie è un concentrato di adrenalina molto amato dal pubblico e dalla critica.
Vengeance Is Mine - di Shohei Imamura
Thriller del 1979 con al centro la storia di un vero serial killer. Un film sicuramente particolarmente studiato per la costruzione di Memorie di un Assassino.
Vite vendute - di Henri-Georges Clouzot
Il film racconta di quattro uomini europei che devono guidare attraverso strade dissestate in camion contenenti una tonnellata di nitroglicerina per domare le fiamme di un pozzo petrolifero. Uno dei pochi film a vincere sia l’Orso d’Oro a Berlino che la Palma d’Oro a Cannes.
Wendy and Lucy - di Kelly Reichardt
Se si cerca la scena di apertura perfetta secondo Bong Joon-ho bisogna guardare a Wendy and Lucy.
Zodiac - di David Fincher
La scelta è stata commentata cosi: “ha un andamento lento e un tono molto realistico. Sono sbalordito da come Fincher sappia controllare così bene il ritmo dei suoi film creando così un senso di suspance e ansia”.
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