Scene di sesso: che cosa si fa se un attore si eccita durante le riprese?

Può capitare di eccitarsi girando delle scene di sesso? Certamente! Per risolvere il "problema" c'è sul set un coordinatore di intimità

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È noto che le scene di sesso nei film sono uno dei momenti più delicati della produzione. Ma come vengono girate e cosa succede in caso di un qualche tipo di imprevisto? Nonostante l'effetto che hanno sullo schermo, generalmente sono ben poco spontanee, ma molto preparate e sostenute da "effetti speciali". Vengono spesso usati trucchi, cerotti o vestiti color pelle, per coprire le parti intime e dare l’impressione di nudità. Quando vengono inquadrati direttamente i genitali spesso sono di body double, attori arruolati apposta per quelle inquadrature, o protesi finte.

Le riprese di un film sono poi fatte di stop e ripartenza, di cambi di luce e di inquadratura lenti. Gli attori sono circondati poi da persone, tecnici, truccatori e dal regista che gli indica cosa fare. Per quanto la scena di sesso implichi un contatto fisico e la simulazione di fantasie e situazioni eccitanti, la professionalità mista alla pressione di chi deve eseguire una performance, è fonte d'inibizione.

Far andare a letto due personaggi non è però come girare un dialogo. È semmai più simile a una scena d’azione. Servono esperti che traccino confini, che diano tutte le sicurezze del caso perché non ci sia nessun tipo di abuso. Con la consapevolezza e l’attenzione di oggi è chiaro che servono spazi ben precisi, limiti, conoscenza e rassicurazioni. Per questo sul set c'è la presenza di un coordinatore di intimità. Attori e attrici sono poi costantemente informati sul tipo di nudità, le parti che dovranno mostrare, e sul tipo di scena che dovranno affrontare.

È stato regolamentato che anche se prima di entrare nel cast i performer non sono d’accordo con quanto previsto, e quindi non vogliono girare quel tipo di scena di sesso o di nudo, devono poter comunque ottenere la parte. I contratti sono infatti redatti tenendo conto dei limiti concordati in fase di pre produzione. 

Come gestire l’eccitazione durante le scene di sesso

David Thackeray, il coordinatore di intimità di studi come Warner Bros, Netflix e HBO ha spiegato che, nonostante la premessa di cui sopra, è normale che alcune scene evochino emozioni radicali negli attori tra cui l’eccitazione.

Fisico e mente lavorano in sincronia, e spesso senza poter essere controllati. Nel caso un attore si ritrovi eccitato durante una scena di sesso, esiste però un protocollo ben preciso (e molto intuitivo). Il compito del coordinatore di intimità è di gestire la situazione creando il minor imbarazzo possibile. Dà supporto agli attori normalizzando quello che succede e avvisandoli prima di tutti gli imprevisti che possono capitare. Ovviamente si chiama un time out che blocca le riprese e si riprende a lavorare secondo i tempi dell’attore. Insomma: bloccare tutto, rassicurare e garantire la privacy senza giudizio o colpa.

È fondamentale, quindi, prevedere più tempo e più pause per questo tipo di scene. Può succedere anche che gli indumenti indossati per coprire le parti intime si spostino o che qualcuno non si senta a proprio agio.

Il dipartimento che si occupa degli oggetti di scena può creare delle “barriere di intimità” ovvero dei piccoli cuscini che separano i corpi. Genialmente poi le scene di sesso sono coreografate e provate più volte come una danza. Quando si dà il tempo di provare e quindi di creare automatismi, si aiuta a vincere imbarazzi di questo tipo, dice Thackeray. 

La preparazione aiuta a rendere consapevoli entrambe le parti di quello che può succedere e normalizzare l’eccitazione. In più aiuta a non lasciare da parte l’aspetto emozionale del personaggio, che deve esserci perché la recitazione risulti convincente, e a scindere il momento della performance dal resto dell’esperienza sul set.

Per tutelare gli attori anche in caso di imprevisto e per metterli a loro agio bisogna allestire un “set chiuso”. Ovvero limitato al numero essenziale di persone per realizzare l’inquadratura. Ricreare così un ambiente normalizzante in cui poter lavorare con meno ansie possibili.

Fonte: Insider

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