Scary Movie, rivisto oggi

Scary Movie è una versione risciacquata degli spoof di ZAZ, che spesso non sa come far ridere e punta quindi sul sesso

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Questo articolo fa parte della rubrica Rivisti oggi

La prima cosa che balza all’occhio riguardando Scary Movie nel 2024 è quanto gran parte della sua comicità sia più vicina al Bagaglino che a Zucker-Abrahams-Zucker – il che è un male, a meno che non siate fan del Bagaglino. La seconda cosa che balza all’occhio è quanto, soprattutto se paragonato ai suoi seguiti ed epigoni, lo spoof dei fratelli Wayans sia ancora rispettoso della forma-film, abbia una sua struttura e un suo ritmo e non sia solo una collezione di gag e citazioni più o meno scollegate tra loro. Il che, al contrario, è un bene, e ci fa pensare che forse Scary Movie stia ancora dal lato giusto della barricata, per quanto per un pelo.

Scary Movie e le barricate

La barricata è quella che divide la lunga e prolifica epoca d’oro degli spoof, inaugurata da trio ZAZ ma in realtà già preannunciata da tempo da Mel Brooks, da quella attuale, nella quale il genere è sostanzialmente morto – oggi i remake sono solo remake, mai parodie o versioni ridicolizzate di un’opera. Non è difficile individuare il periodo nel quale il genere ha cominciato ad agonizzare: è successo quando, dopo il successo imprevisto di Scary Movie, Hollywood cominciò a sfornare una serie di parodie di bassissima qualità e interessate solo a sfruttare il trend, raramente a inventarsi qualcosa di davvero divertente. Epic Movie, Disaster Movie, Treciento

Stiamo in altre parole dicendo che ad ammazzare lo spoof sono stati prima di tutto Jason Friedberg e Aaron Seltzer, il cui successo critico è stato negli anni inversamente proporzionale a quello di pubblico; e con ogni nuovo grande incasso, il genere che ci aveva regalato L’aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata moriva un po’ di più. Scary Movie è ufficialmente attribuito anche a Friedberg e Seltzer, pur essendo nei fatti un progetto dei fratelli Wayans; ma i due alla fine degli anni Novanta stavano già lavorando a uno script simile, e i due progetti vennero in qualche modo accorpati e trasformati in un unico film. Il quale, come dicevamo sopra, fa una fatica del diavolo a restare dal lato giusto della barricata, ma tutto sommato ci riesce.

Ridere ridere ridere ancora

Non ci riesce per questioni comiche, comunque: sarà che Scary Movie fu solo il primo di una lunghissima serie di film che sono arrivati a stufarci per la loro ripetitività, e ai quali è impossibile non pensare, fatto sta che gran parte dell’umorismo del film strappa a malapena un sorriso, nella migliore delle ipotesi. È una questione di zeitgeist, anche: le cose che ci facevano ghignare nel 2000 oggi molto spesso non ci fanno lo stesso effetto. Scary Movie è, prima di tutto, un film citazionista, basato su gag che rifanno, ridicolizzandole, alcune delle scene più famose di una serie di horror adolescenziali usciti da Scream in avanti. È il metodo-Shrek, che infatti uscì appena un anno dopo e perfezionò l’arte del farti ridere senza inventarsi nulla: si basa su un mix di familiarità, nostalgia e gusto dissacratorio, e generalmente costruisce la sua parodia esagerando certi elementi, esasperandoli fino a farne emergere il lato comico.

Il problema di questo tipo di comicità è che nasce inevitabilmente datata, perché cristallizzata su quelli che sono i tormentoni del momento e che rischiano sempre di passare di moda e venire dimenticati. Scream, per esempio, ha superato il test del tempo e le gag sulla maschera di Ghostface deformata dalla ganja sono buffe ancora oggi, perché giocano con un’icona. So cosa hai fatto, al contrario, l’altro grande punto di riferimento di Scary Movie, è stato un po’ dimenticato, ricordato con nostalgia solo da gente con almeno un 3 nella cifra delle decine dell’età. E un film che ti costringe a ripassare altri film per essere apprezzato appieno non è un film che può resistere alla prova del tempo.

Sesso, droga e Scary Movie

C’è poi il problema che spesso sembra di assistere in diretta al processo creativo che ha portato a certe gag: “abbiamo l’idea di partenza (questa o quella scena di questo o quel film) ma non sappiamo come svilupparla, per cui eccovi un paio di tette”. D’accordo, l’obiezione è: lo slasher è un genere arrapatissimo per sua stessa natura, per cui ci sta calcare la mano su questo aspetto a uso ridere. Il problema si presenta quando questa diventa l’unica soluzione possibile: a un certo punto ci si rende conto che ogni scena va nella stessa direzione, e Scary Movie diventa la cosa peggiore che possa capitare a un film comico, cioè prevedibile.

Questo non significa che tutte le gag cadano nel vuoto: alcune (come l’omicidio multiplo al cinema) sono perfettamente costruite e pesate, più ZAZ che cinepanettone. Altre sono salvate dal carisma di alcuni dei protagonisti, una su tutte un’esordiente e tenerissima Anna Faris. Resta però un film che, in quanto spoof, si stanca molto presto, e arriva al finale sulle ginocchia, a trascinarsi faticosamente verso una risoluzione che dovrebbe fare il verso a Scream (e a I soliti sospetti) ma fallisce principalmente perché il finale di Scream era già assurdo e meta- per conto proprio. Un film comico che non fa (abbastanza) ridere, quindi? Come si può parlarne bene?

La risposta è dentro di te ed è un coltello

Si può concentrandosi sulla parola “film”: pur essendo un collage di scene prese da altri film più famosi, Scary Movie riesce a mantenere una coerenza e una struttura che mancano completamente già ai film successivi del franchise, figuratevi agli altri [Qualcosa] Movie. Certo, ci riesce perché si rifà al film di Kevin Williamson e ne segue fedelmente le orme; ma anche quando prende le sue bizzarre deviazioni e a va a pescare da altri franchise, riesce comunque a farlo con un minimo di coerenza, integrando le idee invece di farle (non) coesistere come acqua e olio.

Non fa certo paura, sia chiaro, né ha particolari guizzi di sceneggiatura. Ma almeno ce l’ha, una sceneggiatura, ed è molto più di quanto si possa dire dei suoi eredi. Scary Movie è, a conti fatti, un dinosauro: uno degli ultimi rappresentanti rimasti di un genere ormai in via d’estinzione, che arranca stanco ma fiero e ogni tanto ti fa vedere le tette perché non si sa mai. Fosse uscito dieci anni prima sarebbe stato lo spoof più dimenticabile di sempre. Storicizzato, e confrontato con quanto venuto dopo, è l’ultimo bel ricordo, in ordine cronologico, che abbiamo del genere.

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