Say My Name – La parabola ascendente di AMC (seconda parte)

Online la seconda parte del nostro speciale che racconta la storia del network American Movie Classics, noto a tutti come AMC

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SECONDA PARTE (la prima è disponibile qui)

Dopo il flop del bello e sfortunato Rubicon, cancellato dopo una sola stagione, e della miniserie-remake The Prisoner con James Caviezel e Ian McKellen, il vero grande successo arriva nel 2009 con The Walking Dead. Sin dalla prima puntata la serie raccoglie un ragguardevole numero di spettatori, registrando un impressionante rating nella fascia 18-49 per una scripted series in onda su un canale via cavo. Da lì in poi sarà sempre e solo in esponenziale crescita, fino a diventare lo show più seguito negli Stati Uniti d’America, in grado di stracciare persino la competizione quella dei grandi e potenti broadcasting network. Nonostante i vari tumulti creativi e gestionali (l’uscita di scena di ben due showrunner, per esempio) e giudizi contrastanti della critica, The Walking Dead non subisce battute d’arresto, andando probabilmente a colmare il vuoto della televisione evento post-Lost.

Nonostante l’incredibile seguito dell’odissea dei morti viventi, la AMC non riesce più a lanciare una novità che stia al passo con i suoi tre prodotti di riferimento (Mad Men, Breaking Bad e The Walking Dead, per l’appunto). Nel 2010 il canale propone l’adattamento della serie danese The Killing, che dopo una buona partenza si guadagna (ingiustamente) l’odio della critica in seguito al finale aperto della prima stagione, soprattutto a causa della campagna pubblicitaria della AMC che sembrava invece promettere la risoluzione al caso di omicidio. Dopo questo errore non solo The Killing non troverà più i favori del pubblico se non tardivamente e solo in parte, ma il canale rallenta lo sviluppo di nuovi prodotti (tra l’ignorato Hell on Wheels e il fallimentare Low Winter Sun passano due anni).

Durante questa lunga pausa però qualcosa è accaduto. Nella primavera 2013 il canale gemello della AMC dedicato principalmente al cinema indipendente e ai documentari, Sundance Channel, propone le sue prime produzioni originali. E che produzioni! Ad aprire la strada c’è Top of the Lake, suggestiva miniserie creata, scritta e diretta da Jane Campion, che attira subito l’attenzione della critica sulla giovane emittente. A distanza di poche settimane segue la prima serie ufficiale, ovvero Rectify: inizialmente pensata proprio per AMC, è premiata da un plebiscito di giudizi positivi.

Ora che Breaking Bad si è concluso e Mad Men è a un passo dalla fine, ora che Sundance Channel sembra avere rubato le novità di maggior interesse, è possibile che la AMC sia già sul viale del tramonto? Certo, resta sempre The Walking Dead con i suoi ascolti mostruosi, ma non potrà certo durare in eterno. O forse sì? In fondo il canale ha già in cantiere gli spinoff proprio di Breaking Bad e The Walking Dead, quindi di certo non ha di che preoccuparsi nel breve periodo. All'orizzonte il lancio annunciato delle prime serie comedy originali. Che possa bastare a frenare il declino creativo di un'emittente che nel suo debutto nel mercato seriale ha bruciato tutte le tappe?

Dal 2013 il nuovo slogan della AMC è "Something More". Ed è quello che vorrebbe il suo pubblico, forse abituato fin troppo bene.

Capolavori da recuperare: Breaking Bad

Cult di sempre: The Killing, Rubicon

In onda da tenere d’occhio: Mad Men, The Walking Dead

Postilla Sundance Channel: Rectify, Top of the Lake

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