Santa Clarita Diet: ecco perché non è una classica serie sugli zombie

Il nostro speciale spiega perché Santa Clarita Diet non è la classica storia che parla di zombie

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Santa Clarita Diet può essere realmente inquadrata come una serie sugli zombie? La risposta sta nel mezzo.

I 10 episodi di cui è composta la prima stagione raccontano la storia della coppia composta da Joel (Olyphant) e Sheila Hammond (Barrymore). I due vivono a Santa Clarita, nella periferia di Los Angeles, e conducono un’esistenza piuttosto tranquilla fino a quando un evento che colpisce la donna cambia le loro vite. Nelle loro esistenze entra in fatti in scena una dieta molto particolare: Sheila inizia a nutrirsi di carne umana!

Senza ombra di dubbio la serie con Drew Barrymore è molto più vicina ad iZombie che alla Notte dei Morti Viventi di George Romero. Infatti sarebbe molto più opportuno chiamare Sheila una "non morta" piuttosto che una zombie. Almeno per ora.

Nella maggior parte delle storie con gli zombie, una persona che viene infettata (attraverso un morso o anche attraverso una cosa che ognuno ha dentro di sé come in The Walking Dead) muore e, successivamente, il cadavere si rianima in forma zombie. Il cervello smette di funzionare, e proprio per questo motivo tutti gli zombie hanno come unico istinto quello di nutrirsi. Sembrano delle persone ma in realtà non lo sono. Sheila sembra a tutti gli effetti un essere umano con una propria personalità, nonostante le sue funzioni vitali si siano interrotte. È simile ad uno zombie perché ha voglia di carne umana, ma si differenzia da loro visto che ha anche altre esigenze. Semplicemente cambiamo i suo impulsi e ha meno controllo sui pensieri e sulle azioni, insomma freni inibitori ridotti al minimo.

Ma che cosa ha provocato la morte di Sheila? Un virus o altro? Come tutte le altre contaminazioni, il virus che ha colpito Sheila si trasmette anche attraverso dei morsi, basti pensare al fatto che Sheila ha infettato Loki. Ma al momento non sappiamo ancora come è stata infettata Sheila. Oltre a loro due non ci sono altri "non morti" in città, quindi l'epidemia è piuttosto contenuta. Tutta la seconda parte della stagione è incentrata sul ricercare una cura, ma come rivela la dottoressa Cora Wolf, interpretata dall'algida Portia De Rossi, al momento non esiste "ancora" nessuna cura. Sheila è ufficialmente morta nel primo episodio. Quello che la Dottoressa Wolf cerca di creare nell'ultimo episodio è semplicemente un siero che possa fermare il deterioramento del suo corpo.

In Santa Clarita Diet cambia anche l'uso del tempo. Solitamente una volta infetto l'essere umano comincia ad indebolirsi fino a morire. Successivamente il corpo si rianima, in un tempo che può variare, in quella che chiameremmo una macchina assassina senza cervello. Sheila dopo aver vomitato ogni cosa, compresa la misteriosa palla rossa, muore per poi ritornare quasi subito dopo in forma "non morta". Dopo molti giorni Sheila si rende conto che il suo corpo si sta deteriorando e che quindi sta mutando in una forma molto più simile a quella che siamo abituati a vedere. Ma il processo inizia solo verso la fine della prima stagione, il che significa che ci sono voluti molti giorni, se non settimane. Sul web in molti hanno fatto un parallelismo con i "ghouls" di Fallout, serie di videogiochi famosa in tutto il mondo.

Insomma sono ancora tante le domande rimaste senza risposta. Il virus sembrerebbe avere origini serbe. Che cosa sarà la palla rossa rigettata dal corpo di Sheila?

Una seconda stagione è già nell'aria, speriamo solo nel rinnovo. Intanto potete trovare la prima stagione completa su Netflix.

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