Sandro Bondi contro Tarantino e il death metal
Ancora esternazioni del nostro ministro della cultura, che spazia a 360 gradi. Intanto, 'polemiche' su Daniel Craig in Millennium, mentre c'è chi pensa ancora che I'm Still Here sia un vero documentario!
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Sandro Bondi Strikes Back, manco fosse Darth Vader. Altra intervista a Panorama, ma piuttosto che la conferma che vuole mettere bocca sulla giuria del prossimo Festival, citerei questo estratto succoso:Aggiungerei un'altra categoria ai fautori del nichilismo, chi ha ispirato il libro Il pesce rosso non abita più qui di Maria Gabriella Genisi. Io sono rimasto traumatizzato da quello che ho letto, altro che il death metal che ascoltavo qualche anno fa...***Tre ultime postille. La prima riguarda il mio giudizio su Quentin tarantino. Lo riconfermo, prendendo a prestito ciò che ha scritto di lui un intellettuale come Roger Scruton, che condivido completamente: il nichilismo "deriva dallo squallido circuito porno di internet, dai film del sadico Quentin Tarantino, dai gruppi "death metal" come i Meshuggah".
La Stampa ha un altro 'caso' tra le mani e ne parla Fulvia Caprara. Si tratta dei film-fiaba, categoria in cui vengono messi titoli diversi come Harry Potter, Le cronache di Narnia, L'ultimo dominatore dell'aria, Il regno di Ga'Hoole e Adèle e l'enigma del faraone. Classico pezzo riempitivo insomma...
*** Interessante caso di leggenda metropolitana legata al film di Mazzacurati La passione, presentato al festival di Venezia. Diversi mass media hanno infatti sostenuto (e magari titolato) che il film sia piaciuto molto al presidente di giuria Quentin Tarantino. Considerando questo 'presunto' parere del regista di Bastardi senza gloria e dei due italiani in giuria, la domanda è semplice: come diavolo ha fatto la pellicola a non vincere niente, neanche un premiuccio minore? Domanda senza risposta, ma mi viene da pensare che forse (a rigor di logica) tutto questo entusiasmo da parte di Tarantino non ci sia stato (sarà che era semplicemente la pellicola italica che lo ha annoiato di meno? Ipotesi mia...). Peraltro, lo stesso titolo è stato protagonista di un fenomeno interessante ieri. Gli 'analisti' del box office italiano di solito guardano solo alle posizioni in classifica e quindi sono capaci di esaltarsi per un risultato mediocre se un titolo è arrivato primo o secondo. però, guarda caso, se c'è una pellicola italiana allora si può urlare al trionfo anche per la terza piazza (La solitudine dei numeri primi) o per la quarta (La passione). Why? *** Lorenzo Soria su La Stampa fa un articolo sulla polemica che ha provocato nei fan la scelta di Daniel Craig per Millennium. Peccato che non citi nessuna fonte di questa polemica (neanche qualche rivista femminista come era stato il caso di Toy Story 3), che non sembra così dirompente. Quindi? Quindi boh... *** Decisamente bella sfiga per il numero di Gioia uscito il 20 settembre. Erica Arosio parla di I'm Still Here e dice: "a chi pensa che si tratti di una messa in scena per tornare sulle scene, ne consigliamo la visione: è così vero, doloroso e intenso da annientare ogni dubbio".Attendiamo articolo in cui ci verrà detto che Casey Affleck e Joaquin Phoenix stanno ancora mentendo e che era tutto vero. Comunque sia, anche prima dell'annuncio ufficiale della 'truffa', ci voleva una bella fantasia per credere a quelle scene ricostruite e falsissime...
*** Strano errore del solitamente preciso Franco Montini su Repubblica, che parlando delle pellicole che potrebbero essere al Festival di Roma, cita il caso di "Una vita tranquilla di Claudio Cupellini, protagonista Toni Servillo, come in Gomorra nuovamente nel ruolo di un potente boss camorrista". In Gomorra era un potente boss camorrista? Mmmm... *** Infine, chiusura interessante. Goffredo Fofi era stato citato da Marco Müller nell'intervista ai siti Internet come esempio di critico fischiatore. Così, lascia un po' perplessi che un suo articolo dell'Unità venga utilizzato per attaccare Müller, mentre intanto si spiega agli italiani come va il mondo (ma Fofi non sa neanche che il film di Apichatpong verrà distribuito dalla Bim). Modesta proposta: i quotidiani decidano un codice interno per cui, se un giornalista o collaboratore parla di qualcuno con cui ha in corso una polemica, lo esplicita immediatamente. O, meglio, non ne parla proprio...Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema