Roger Moore: come rimpiangiamo, oggi, il suo James Bond
Roger Moore: il suo Bond è stato amato dai bambini, poi odiato da tutti e ora riconsiderato come tutta un'epoca più allegra e divertente. Inarcava le sopracciglia e basta. Ma con grande ironia.
L'era Roger Moore dentro il franchise Bond dura otto anni (1973-1985) e sette film da Agente 007 - Vivi e lascia morire (1973) a 007 - Bersaglio Mobile (1985) passando per Agente 007 - L'Uomo Dalla Pistola D'Oro (1974), La Spia Che Mi Amava (1977), Moonraker - Operazione Spazio (1979), Solo Per I Tuoi Occhi (1981) e Octopussy - Operazione Piovra (1983).
Passano gli anni e questo diventa un problema se non IL problema. Si deve trovare un nuovo Bond? Ok, sì ma non deve essere superficiale come Roger Moore. E infatti il primo dopo di lui, Timothy Dalton, naufraga in tutto questo deprimente realismo che mortifica l'escapismo maschilista e imperialista alla base del franchise. Come tutti i famigerati anni '80 Roger Moore diventa nei '90, e primi anni del 2000, l'emblema di un periodo sostanzialmente idiota, patinato e superficiale.
Eppure, esattamente come per David Hasselhoff (sarà che i due hanno qualcosa in comune anche dal punto di vista fisico)... con il passare del tempo e la nostalgia sempre più prepotente nei confronti degli '80... anche Roger Moore ha subito negli ultimi anni un processo di riabilitazione o addirittura santificazione visto che esplose nei '60 con la serie tv Il Santo.
Sapete una cosa? È bello rivedersi oggi i suoi Bond. E rispetto a questi depressivi con Daniel Craig in cui qualcuno ci vorrebbe convincere che Bond è uno come noi, con una "madre", un fratellastro, un lavoro e la nuvoletta di Fantozzi in testa per tutto il tempo... la memoria torna a quell'uomo biondo a cui andava tutto sempre benissimo, che non si vergognava di comunicarlo allo spettatore, che abbassava le cerniere dei vestiti delle signore con l'orologio (quanto lo divertiva!) e che al massimo inarcava una o due sopracciglia a seconda del momento drammatico che stava vivendo (le inarcava tutte e due solo quando Squalo provava a stritolarlo a mani nude).
Magari non sarà stato un grande attore. Magari neppure discreto. Ma salutiamo Roger Moore con il grande affetto che si deve dedicare a un gran signore, il quale ha vissuto con ironia e senso dell'umorismo alti e bassi di una carriera.
Roger Moore: la spia che era impossibile non amare.