Road to House of the Dragon: perché rivedere la terza stagione de Il Trono di Spade

In attesa dell'uscita di House of the Dragon, ripercorriamo insieme i momenti migliori della terza stagione de Il Trono di Spade

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Passano i giorni e l’attesa per House of the Dragon, la serie prequel de Il Trono di Spade, si fa sentire sempre di più. Per ingannare l’attesa, noi di BadTaste.it stiamo riguardando tutta la saga televisiva tratta dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco, per farci trovare preparati alla storia sul passato della casata Targaryen. Per l’occasione, abbiamo quindi deciso di scrivere questi “Road to”, articoli speciali che evidenziano le tre principali ragioni per fare il rewatch di ogni stagione.

Prima di procedere, però, ci teniamo a evidenziare quanto, anche a distanza di circa dieci anni, Il Trono di Spade risulti essere un’opera coraggiosa e scritta con grande maestria. I rapporti tra i personaggi, i colpi di scena e i continui cambi di prospettiva contribuiscono a dare vita a uno show dove gli episodi da cinquanta minuti volano più veloci dei corvi utilizzati nella serie per scambiarsi i messaggi. Non pensavamo di rimanere ancora una volta coinvolti dalle varie storyline, ma non siamo riusciti a farne a meno. Esattamente come a maggio del 2013, mese della messa in onda della terza stagione, siamo rimasti incollati allo schermo, pronti a premere “guarda il prossimo episodio” durante i titoli di coda. Una vera droga audiovisiva, che speriamo di vedere replicata proprio con il succitato House of the Dragon.

IL RITORNO DEL SIGNORE DELLA LUCE

Come accennato nel corso dell’articolo dedicato alla seconda stagione de Il Trono di Spade, la magia fa sempre più capolino in quel di Westeros. Lo stesso si può dire anche per questa terza tornata di episodi, dove il Signore della Luce venerato da Stannis e Melisandre si fa ancora più presente. Ne sono una prova Thoros di Myr, il prete rosso che compare nella puntata intitolata Ali oscure, oscure parole, e Beric Dondarrion, il comandante inviato da Ned Stark per combattere contro Gregor Clegane (la Montagna).

Questi due nuovi personaggi venerano R’hllor, ma sembrano ricevere anche qualcosa in cambio delle loro preghiere. Nell’episodio 5 (Baciata dal fuoco), Beric viene ucciso dal Mastino in duello, ma Thoros riesce a riportarlo in vita. A quanto pare, infatti, Beric è morto già sei volte, ma il Signore della Luce non sembra intenzionato a lasciarlo andare. Anche se difficilmente sentiremo parlare di questa entità in House of the Dragon, è innegabile che ne Il Trono di Spade sia uno degli elementi più affascinanti. Tutto ciò è ancora più enfatizzato nei libri scritti da Martin, dove i preti rossi sono figure molto importanti all’interno del racconto.

LE NOZZE ROSSE

Non lo nascondiamo: il 14 giugno 2013 si è spezzato il nostro cuore. Nella puntata nota come Le piogge di Castamere, accade una vera e propria tragedia: negli ultimi minuti perdono la vita Robb Stark, Talisa (con figlio in grembo) e Catelyn, la moglie di Eddard Stark. Una tragedia del tutto inaspettata che cambia sostanzialmente non solo l’evolversi della Guerra dei Cinque Re, ma anche le storyline di quasi tutti i personaggi dello show. A distanza di quasi dieci anni, l’episodio riesce ancora a lasciare col fiato sospeso, ricordando a tutti che nelle opere di Martin nessun personaggio è davvero al sicuro.

Si tratta senza dubbio di uno dei momenti più importanti dell’intera serie. Ci sembrava giusto, quindi, citarlo all’interno dei motivi per cui riguardare questa terza stagione. Un piccolo gioiello diretto da David Nutter (X-Files, I Soprano) e firmato direttamente da David Benioff e D.B. Weiss, i due creatori dello show.

AMORI E TRADIMENTI

Per quanto riguarda i Targaryen protagonisti di House of the Dragon, gli episodi di questa terza tranche non introducono nuovi elementi provenienti dal passato di una delle casate più importanti di Westeros. Persino il percorso di Daenerys non fa altro che consolidarsi, regalandoci momenti sicuramente riusciti, ma non inediti. Ci sentiamo, piuttosto, di evidenziare le numerose sequenze “romantiche” che trovano spazio in queste puntate. Che siano quelle tra Jon Snow e Ygritte, tra Robb e Talisa o tra Jaime e Brienne poco importa: l’amore è senza dubbio una delle tematiche più presenti all’interno della stagione. E a noi va bene così.

Ed è proprio dopo averci fatto affezionare a personaggi e alle loro succitate relazioni che gli autori fanno del loro peggio, inserendo morti, tradimenti e delusioni. Perché ne Il Trono di Spade i sentimenti positivi esistono spesso solo per venire distrutti. E noi odiamo il Trono per questo. E lo amiamo per questo.

E voi che cosa ne pensate? Siete in attesa della nuova serie tratta dal libro Fuoco e Sangue di Martin, oppure siete stanchi del mood offerto dalle opere dello scrittore americano? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine di BadTaste.it.

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