Road to House of the Dragon: perché rivedere la seconda stagione de Il Trono di Spade

In attesa dell'uscita di House of the Dragon, ripercorriamo insieme la seconda stagione de Il Trono di Spade

Condividi

I primi pareri su House of the Dragon sono finalmente online e, a quanto pare, sono tutti estremamente entusiastici. Non ve lo nascondiamo: la paura di assistere a un’altra “ottava stagione” de Il Trono di Spade ci perseguita da tempo, ma ogni nuovo dettaglio su questa serie ci rende sempre più fiduciosi. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando del nuovo show in arrivo in Italia su Sky e NOW dedicato alla casata Targaryen. Uno show che ha come scopo quello di rinvigorire la nostra passione per Game of Thrones, cercando nel frattempo di aggiungere pezzi al grande arazzo ideato da George R. R. Martin.

Nell’attesa di poter assistere alla prima puntata di House of the Dragon, prevista per il 22 agosto, noi di BadTaste.it abbiamo deciso di fare il rewatch di tutte le stagioni della trasposizione delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, riportandovi i motivi principali per tornare a visitare Westeros. Dopo l’analisi della prima stagione, scopriamo insieme perché rivedere i secondi dieci episodi de Il Trono di Spade.

IL SOVRANNATURALE

Se nella prima stagione, un po’ per trama e un po’ per il budget, Il Trono di Spade appare come un’opera dove lato magico è nascosto sotto il tappeto, lontano dalla vista di tutti, lo stesso non si può dire del prosieguo della storia. L’arrivo dei draghi è solo l’inizio di un percorso che introdurrà sempre più elementi sovrannaturali. Sin dal primo episodio (Il Nord non dimentica) scopriamo che Stannis, il fratello di Robert Baratheon, ha stretto legami con una donna misteriosa di nome Melisandre. Questa sacerdotessa del culto di R’hllor, il Signore della Luce, dimostra di possedere il dono della magia nera, che sfocia nella quarta puntata (Il Giardino di Ossa) quando mette al mondo una creatura di tenebra.

Come se non bastasse, gli Estranei diventano sempre più centrali nella narrazione. Nel finale di stagione (Chiunque può essere ucciso), il Guardiano della Notte Samwell Tarly assiste all’avanzata di un esercito di queste creature, dirette verso la Barriera. Una scena di straordinaria potenza, che preannuncia ciò che accadrà nelle prossime puntate. A proposito di sovrannaturale, non bisogna dimenticare anche Jaqen H’ghar, l'Uomo senza Volto che aiuta Arya Stark, Gendry (il figlio bastardo di Robert Baratheon) e Frittella a fuggire da Harrenhal. Questo misterioso individuo dimostra di avere la capacità di mutare il proprio aspetto, ma per scoprire di più sulla sua storia dovremo attendere le future stagioni. Piccola nota a piè di pagina: Jaqen è interpretato da Tom Wlaschiha, recentemente apprezzato per il ruolo di Dmitri Antonov nella quarta stagione di Stranger Things.

LA GUERRA DEI CINQUE RE

Se a draghi e non-morti preferite intrighi e tradimenti, non preoccupatevi: Il Trono di Spade rimane una garanzia: durante questa seconda stagione prende il via la Guerra dei Cinque Re, uno scontro che infiamma Westeros e che ci garantisce episodi al cardiopalma. A Joffrey, Robb Stark, Renly e Stannis Baratheon si aggiunge anche Balon Greyjoy, a capo di una casata di navigatori dai modi decisamente poco eleganti. Questo accade a partire dal secondo episodio (Oltre la Barriera), ma si protrae per tutta la stagione e aggiunge nuove pedine a una scacchiera sempre più complessa.

Tutto cambia, però, nella nona puntata (L’Assedio), dove vediamo Stannis attaccare Approdo del Re. Si tratta sicuramente dell’episodio con più budget di tutta la stagione. Pura meraviglia diretta da Neil Marshall (regista dello sfortunato Hellboy del 2019) e scritta nientemeno che da Martin in persona. 54 minuti di tensione tratti dal romanzo Lo Scontro dei Re e che, per certi versi, sono il vero culmine di questa seconda tornata di episodi.

L’AVANZATA DI DAENERYS

La maggior parte dei contenuti della seconda stagione di Il Trono di Spade ha poco a che fare con quanto vedremo in House of the Dragon. Non bisogna dimenticare, però, la determinazione di Daenerys e il suo orgoglio Targaryen. Dopo dieci puntate mirate a costruire il carattere della Madre dei Draghi, assistiamo alla formazione della sua armata e al principale motore delle sue azioni: la libertà degli schiavi.

Tramite la saggia voce di Jorah Mormont scopriamo talvolta qualche elemento proveniente dal passato della famiglia Targaryen, ma spesso associato agli ultimi discendenti della casata. La nuova serie in arrivo a fine mese, invece, si concentrerà sulle figure di Viserys I, quinto sovrano dei Sette Regni, e su Rhaenyra, la sua primogenita. Il tutto ambientato duecento anni prima del Re Folle.

Ora però tocca a voi. Riguarderete la seconda stagione della serie Il Trono di Spade in attesa di House of the Dragon? Fateci sentire la vostra voce con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le nostre pagine social.

Continua a leggere su BadTaste