Road to House of the Dragon: perché rivedere la prima stagione de Il Trono di Spade

In occasione dell'uscita di House Of the Dragon, ripercorriamo insieme tutte le otto stagioni de Il Trono di Spade

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Manca ormai meno di un mese all’uscita di House of the Dragon e al ritorno a Westeros, dopo tre anni dal termine de Il Trono di Spade. Tratto dal libro Fuoco e Sangue, scritto dal mai troppo lento George R. R. Martin, questo show racconterà la storia della casata Targaryen e sarà ambientato duecento anni prima della serie originale.

Si tratta di una serie che HBO sta tentando di realizzare da anni. Più precisamente dal 2017, quando Bryan Cogman (sceneggiatore e produttore de Il Trono di Spade) cominciò a lavorare su un progetto chiamato proprio House of the Dragon. Progetto che venne prima cancellato, per poi essere ripreso da Martin e da Ryan J. Condal un paio di anni dopo. Inutile dire che l’idea dietro questo show è molto affascinante ed è stata accolta a braccia aperte da tutti i fan di Game of Thrones, compresi i molti utenti delusi dal finale della serie TV.

Per l’occasione noi di BadTaste.it ci siamo rituffati nel mondo tratto dalla serie di libri nota come Cronache del ghiaccio e del fuoco, ripartendo dalla prima stagione datata 2011. Abbiamo quindi deciso di ripercorrere insieme a voi tutte le otto stagioni, cercando di evidenziare i principali motivi per cui recuperarle oggi, soprattutto in previsione di House of the Dragon. Per ovvi motivi questi articoli conterranno spoiler di differente entità, quindi se non avete mai visto Il Trono di Spade procedete nella lettura a vostro rischio e pericolo.

UNA BOMBA PRONTA A ESPLODERE

La prima stagione della serie televisiva Il Trono di Spade serve per stabilire uno status quo. Per far capire al pubblico quali sono i valori che muovono la casata degli Stark. Quali sono i segreti celati dai Lannister. Qual è il passato dei Targaryen dei quali nessuno vuole parlare. Bastano un paio di episodi per rendersi conto di come Westeros sia in realtà una polveriera, dove tutto si gioca su equilibri spesso troppo precari. Basta un singolo avvenimento per far precipitare la situazione. Un singolo avvenimento come la tragica battuta di caccia che ci viene narrata nell’episodio sette, “Il gioco dei troni”.

Le prime dieci puntate dello show non saranno certo le più ispirate a livello registico e nemmeno quelle più sconvolgenti sul piano narrativo, ma servono da base per sostenere un intero mondo e una miriade di personaggi. Questo è evidente dal bilanciamento nella messa in scena delle varie casate principali. Tutti hanno il proprio spazio e al termine del decimo episodio, che si intitola proprio come il libro dal quale è tratto House of the Dragon, si ha una vera visione d’insieme del mondo ideato da Martin.

LA MADRE DEI DRAGHI

In previsione dello show sulla casata Targaryen, la prima stagione de Il Trono di Spade andrebbe rivista anche solo per seguire le vicende di Daenerys e di suo fratello Viserys. Dai loro dialoghi emerge il passato di una casata nobile, decaduta dopo i tragici atti compiuti da Aerys II, sovrano noto anche come “il Re Folle”.

Per comprendere al meglio quali sono i motivi che muovono la Madre dei Draghi è consigliato rivedere il primo, il secondo, il sesto e il decimo episodio. Se le prime tre puntate citate servono soprattutto per delineare un trascorso tra i Targaryen e le altre famiglie di Westeros, il decimo introduce uno dei simboli dello show: i draghi. Draghi che vedremo anche nella nuova serie in arrivo il 22 agosto e che, in base a quanto annunciato al San Diego Comic-Con, saranno ben diciassette.

L’INVERNO STA ARRIVANDO

Se in House of the Dragon non ci sarà un vero e proprio pericolo da evitare, lo stesso non si può dire della prima stagione di Game of Thrones. Negli episodi uno, otto e dieci viene posta particolare attenzione all’arrivo degli Estranei, terrificanti creature provenienti da oltre la Barriera. Anche in questo caso si tratta di elementi che sbocceranno poi nelle future stagioni, ma che vengono introdotti qui proprio per mettere le basi di ciò che verrà.

A distanza di undici anni, le prime dieci puntate de Il Trono di Spade coinvolgono ancora come il primo giorno. I rapporti tra i personaggi muovono tutta la serie, che dimostra continuamente di non avere bisogno di effetti speciali per dare vita a un'opera memorabile. Consigliamo quindi a tutti di fare un rewatch dello show (lo trovate su Sky o su NOW), in modo da arrivare con il mood giusto a fine agosto. Se siete curiosi di scoprire invece quali sono i punti salienti della seconda stagione, noi vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un nuovo “Road to House of the Dragon”.

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