[Road to E3] Speciale - La storia dell'E3 pt. II

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La seconda parte della nostra storia dell'E3, il gaming dopo Columbine, l'arrivo di Half Life 2, lo scontro DS/PSP e la discesa in campo di Microsoft...

La scorsa settimana abbiamo attraversato insieme gli anni eroici dell’E3, quelli in cui personaggi del calibro di Hiroshi Yamauchi, John Carmack e Trip Hawkins calcavano le scene e monopolizzavano l’attenzione di critica e pubblico. Con questa seconda puntata di Road to E3, ci concentreremo invece su un periodo più recente, quello che va dal 2000 fino al 2004, ovvero tutta la scorsa generazione di console, dal primo annuncio di Playstation 2, Xbox e Gamecube, all’arrivo sul mercato della prima console HD, ovvero Xbox 360. Se il 1999 si era chiuso con una industry ludica fiduciosa e in continua ascesa, l’E3 del 2000 sarà l’anno della maturità e della riflessione. Pochi mesi prima dell’inizio della manifestazione, infatti, due ragazzi di Littleton, Colorado, erano entrati nella Columbine High School sterminando alcuni loro compagni di scuola. Oltre ad essere appassionati di musica black metal e industrial, i killer amavano molto i videogame, in particolare Doom e Quake, facendo scoprire al mondo il lato più oscuro del gaming. L’E3 2000, dunque, si aprì sotto i pessimi auspici di due interrogazione al Congresso sulla “pericolosità dei videogiochi per la società americana” e voci di censure e indagini in arrivo.  La fiera, dunque, fu per forza di cose sottotono, anche se le aziende, Sony soprattutto, non fecero mancare alcune sorprese. L’azienda di Tokio, infatti, oltre ad annunciare il lancio americano di Playstation 2 mostrò il primo filmato di Metal Gear Solid 2, con le ormai mitiche scene di Raiden che combatte sotto la pioggia sul ponte di una nave della marina americana. Come se non bastasse, Sony, dichiarò che in America Playstation 2 sarebbe costata 299 dollari e, all’uscita sarebbero stati disponibili sia MGS 2 che il nuovo Tekken. Queste due notizie, combinate, fecero suonare le campane a morto per Sega che, nonostante il buon successo di critica, non riusciva a spingere le vendite di Dreamcast su un mercato ormai in attesa quasi religiosa di Playstation 2. L’ex numero due del mondo videoludico, cercò in tutti i modi di rilanciare la sua console, presentando perle come Samba de Amigo e Space Channel 5 tuttavia era ormai chiaro chi avrebbe continuato a dominare il settore per il quinquennio successivo. Nintendo, nel frattempo, mentre gli ingegneri di Kyoto lavoravano alacremente sul Dolphin - rinominato Gamecube, decise di puntare sul soft power, presentando alcuni grandissimi giochi che, di li a pochi mesi, avrebbero rappresentato il canto del cigno di Nintendo 64 a partire dallo straordinario Concker Bad Fur Day, uno dei giochi più sperimentali e controversi della storia di Nintendo. Anche sul fronte portatile, però, Iwata e soci non sono stati con le mani in mano e, a partire proprio da questo E3, si comincerà a parlare sempre più insistentemente del nuovo Gameboy. L’anno successivo, il 2001, fu teatro della vera svolta: Nintendo, finalmente, era pronta a svelare il suo Gamecube, con un raggiante Miyamoto che mostrò le bellezze del gaming senza fili grazie all’uso del pad che - qualche mese dopo - sarebbe diventato il Wavebird; Microsoft, dal canto suo aveva ormai ultimato il progetto Xbox che con Halo, Munch Odyssey e Project Gotham Racing, puntava a scalzare Sony dal suo trono dorato. Il 2001, grazie all’arrivo dei nuovi hardware e di una serie di giochi come Super Mario Sunshine, Metroid Prime, Dark Cloud, GTA III o i già citati Halo e PGR, mise quasi definitivamente in ombra il mercato PC, ormai destinato a ritagliarsi sempre di più una nicchia all’interno del mare magnum del gaming, senza però la possibilità di influire sui grandi andamenti dell’industry. Tuttavia, a parte i colpi di Sony e Nintendo, il vero sorvegliato speciale dell’intera fiera fu Microsoft che, alla sua prima esperienza nel settore, infilò una serie di errori strategici che, sul lungo periodo, costringerà l’azienda di Redmond a un lungo gioco di rimessa nei confronti di Sony. Prima di tutto i dirigenti stipendiati da Bill Gates decisero di lanciare Xbox prima in Giappone e poi in Europa, rimediando un fallimento storico dato che il pubblico nipponico, tradizionalmente piuttosto protezionista, non si lasciò incantare dalle sirene americane e preferì rinnovare la fiducia alla sua amatissima Playstation. Intanto in Europa l’attesa per la console Microsoft si trasformò presto in indolenza e buona parte dei potenziali acquirenti si indirizzò verso Sony e Nintendo, lasciando così Xbox a raccogliere solo le briciole degli altri big player. Il 2001 fu anche l’anno in cui furono spartite le spoglie di SEGA, dopo un anno di difficoltà finanziarie, rischi di fallimento e licenziamenti, la mitica azienda giapponese abbandonò definitivamente il mercato hardware, vendendo alcune prestigiose esclusive alla concorrenza. Così, Sonic arrivò su Gamecube (Nintendo), Panzer Dragoon su Xbox (Microsoft) e Virtua Fighter su Playstation (Sony). La parabola di SEGA si era compiuta, vent’anni dopo l’uscita di Master System, la casa di Osaka accettava la sua sconfitta definitiva, cadendo in un cono d’ombra da cui non sembra ancora essersi rialzata. Il 2002 fu l’anno del grande ritorno del PC, Id Software, infatti, svelò al mondo Doom 3 e, insieme al nuovo chip grafico di nVidia (la mitica GeForce 3), monopolizzò l’attenzione di stampa e pubblico. Tuttavia l’annata fu foriera anche di altri grandssimi giochi, come Metroid Prime (finalmente giocabile), Ninja Gaiden e il primissimo Battlefield 1942, annunciato con pochissima convinzione da EA e, oggi, caposaldo di una delle saghe FPS più amate del gaming moderno. Anche il 2003 segnò, di nuovo, il trionfo del PC come ultima frontiera della tecnologia, infatti, Valve decise di mostrare il seguito di Half Life, mentre Microsoft e Sony riuscirono a tener botta con Gran Turismo 4 e Halo 2. Nintendo, a partire da quest’anno, iniziò a subire una pressione sempre crescente e, i maligni iniziarono a pronosticare all’azienda un destino analogo a quello di SEGA. A Kyoto, infatti, le idee sembravano finite, il nuovo The Legend of Zelda continuava a non mostrarsi, mentre anche il mercato portatile iniziava a mostrare le prime crepe, dato che Kaz Hirai aveva annunciato pubblicamente l’arrivo entro un paio d’anni di un “sistema di gioco portatile” basato sull’hardware Playstation. Per Nintendo, convinta di poter dominare agevolmente il mercato con il GameboyAdvance SP, fu un colpo da doppio knock - out, da cui dovette rialzarsi quasi immediatamente. Arriviamo così al 2004, l’anno di DS e PSP, ma anche l’anno del primo vagito di Twilight Princess. Tutti si aspettavano il primo vero scontro al vertice nel settore portable, tuttavia Sony decise di non mostrare la console ma si limitò ad alcune demo on stage, mentre Nintendo, molto più sicura di sé lasciò provare il DS a giornalisti e pubblico, dando vita a un enorme dibattito sulla stampa e sui forum. Due schermi? Una follia. No. Un’idea geniale. Il touch? Inutile. No. Perfetto per alcuni giochi. Le polemiche andranno avanti fino all’anno successivo quando entrambe le console arriveranno nelle tasche degli appassionati e mostreranno il loro valore.A detta dei veterani dell’industry, però, l’E3 2004 fu, sostanzialmente una pace armata, tutti sapevano benissimo che la grande battaglia si sarebbe combattuta l’anno successivo, con la presentazione ufficiale delle nuove console. Continua la prossima settimana...
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