Riverdale: le differenze tra i protagonisti della serie e il fumetto originale
La quarta stagione di Riverdale va in onda su Premium Stories: in questo speciale mettiamo a confronto personaggi della serie e dei fumetti
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
I PROTAGONISTI
Il rosso protagonista non è lo sbadato e timido liceale che appare nei fumetti ma un adolescente fumantino e determinato, caparbio nel raggiungere i suoi obiettivi; quarterback della squadra della sua scuola, il Nostro vive insieme al padre Fred, un genitore separato titolare di un’azienda edile interpretato dal compianto Luke Perry, e non perde occasione per cacciarsi nei guai. Anche nella serie suona la chitarra e canta, è legato da una profonda amicizia con Betty e Jughead ed è fidanzato con Veronica.
La bella ereditiera è il personaggio che forse subisce meno rimaneggiamenti: restano invariate la voglia di emancipazione, la bellezza magnetica, la dialettica ammaliante e l’amore per “Archie bello”; anche in quest’occasione, il rapporto sentimentale la porterà a scontrarsi in maniera dura con suo padre Hiram (Mark Consuelos).
Più profondo il lavoro su Betty: inizialmente ci troviamo di fronte una ragazza molto diligente, precisa e studiosa, sebbene venga privata di quella mascolinità che invece appare evidente su carta. Durante la serie, la ragazza lascia emergere un lato oscuro davvero inatteso che sarà fondamentale per lo sviluppo del personaggio: imparare a convivere con queste pulsioni spesso violente contraddistinguerà il suo percorso lungo le tre stagioni di Riverdale.
Altrettanto dinamica risulta la vicenda di Jughead: cancellate completamente dalla vostra mente l’idea di trovarvi di fronte a un tipo introverso, pasticcione, perso dietro la sua fame e voglia di hamburger. Jug è sveglio, intraprendente e risolutivo, scrive per un giornale e riveste spesso i panni dell’investigatore, conducendo indagini pericolose. La voce narrante dello show è proprio la sua.
Come Betty (con la quale svilupperà un’intensa storia d’amore che non appare nei fumetti), deve fare i conti con la figura ingombrante del padre, FP (Skeet Ulrich): dopo essersi riconciliato con lui, ne prende il posto a capo dei Serpents, gruppo che staziona nel South Side della città, elemento inserito ad hoc per la serie. Un aspetto in comune tra i due prodotti è il classico cappello a corona che gli cinge il capo.
I COMPRIMARI
Intorno al quartetto ruotano tanti personaggi, ognuno con differenze specifiche rispetto al fumetto originale. Partiamo con i già citati Fred Andrews, Hiram Lodge e FP Jones: tutti e tre appaiono sicuramente ringiovaniti, e il loro cammino finisce spesso per incrociarsi a causa delle losche intenzioni di Hiram. Ha un ruolo attivo nello sviluppo delle trame anche la moglie di quest’ultimo, Hermione (Marisol Nichols), combattuta tra l’amore verso sua figlia Veronica e la voglia di riscatto nei confronti del machiavellico coniuge.
Si ritagliano uno spazio importante anche Cheryl Blossom e Josie McCoy: le due ragazze sono portate sul piccolo schermo da Madelaine Petsch e Ashleigh Murray e rispecchiano perfettamente l’estetica dei fumetti. Le giovani vivono una relazione omosessuale che distingue le due versioni della storia. Come vedremo dopo, non si tratta dell’unico aspetto. Un discorso simile può essere esteso anche a Kevin Keller (Casey Cott) e Reggie Mantle (interpretato nella prima stagione da Ross Butler e da Charles Melton nelle successive).
LA STORIA
Come già anticipato in apertura, il fumetto e la serie televisiva sono due prodotti a sé stanti, che hanno pochi punti in comune. In particolare, è chiara la volontà di rendere lo show una crime story che trasforma la città in un teatro di omicidi, scontri tra bande, corruzione e malaffare. I toni sono più cupi e non mancano sequenze in cui assistiamo a brutali pestaggi. In fondo, la prima stagione parte con l’omicidio del gemello di Cheryl, Jason, mentre la seconda è contraddistinta dalla presenza del serial killer ribattezzato Black Hood. Nella terza, un’ondata di suicidi minaccia il già precario equilibrio della comunità locale, mentre nella quarta, in onda in questi giorni in Italia, il mistero ruota attorno a dei nastri recapitati davanti alle porte di casa dei protagonisti.
Invece, nella serie a fumetti, Mark Waid e i suoi colleghi hanno narrato le avventure di quattro liceali alle prese con problematiche decisamente più leggere e, salvo rarissime eccezioni, non hanno mai introdotto elementi così scioccanti. Inoltre, il racconto era incentrato prevalentemente sulle vicende scolastiche e amorose dei protagonisti, senza mai inglobare al suo interno altre tematiche. Quest’impostazione gioiosa – ma mai banale, sia chiaro – viene accantonata per far strada a sviluppi più macabri: ogni avvenimento è finalizzato a smascherare le ipocrisie insite in tutte le famiglie di Riverdale. Il tono maturo non stona ma ci permette di rivivere in un contesto completamente diverso le vicende di Archie e amici.
Nel segnalarvi che tutti i titoli presentati sono disponibili in Italia, vi ricordiamo che la quarta stagione di Riverdale va in onda ogni mercoledì alle 21.15 su Premium Stories, disponibile al canale 122 della piattaforma Sky!