Tra revival, remake e spin-off anche la tv sta esaurendo le idee?

Prison Break, Arrested Development, Twin Peaks. Tra revival, spin-off e remake la tv rivede se stessa?

Condividi
Ormai ritornare è di moda, e infatti cercare nuove serie televisive è sempre più difficile in un panorama che ultimamente si sta sempre di più rifornendo di grandi ritorni, reboot e spin-off.

Qualcuno negli Stati Uniti e non solo ha già iniziato a lamentarsi o a prendere in giro il palinsesto televisivo del 2016-2017, accusato di essere poco coraggioso e molto furbo. In un solo anno ritroveremo niente di meno che The Blacklist con il suo spin-off Redemption, un nuovo 24 intitolato Legacy, un inedito e giovane MacGyver e i carcerati di Prison Break.

Ma è ancor più strabiliante il numero di serie televisive che sono tornate nel vero senso della parola, con gli stessi autori e attori di sempre. Quest'anno abbiamo avuto il piacere di ritrovare The X-Files, che dopo nove stagioni e due film ha avuto la sfrontatezza di tornare tra i vivi con l'intento di raccontare le storie di Mulder e Scully nel mondo dei social network e quindi in un contesto dove tutto con un semplice click può diventare virale e scatenare il caos. Un ritorno che sembrerebbe giustificato dalle numerose idee stuzzicanti e intelligenti che il revival di Chris Carter ci ha proposto. Nonostante questo c'è stato anche qualcuno che non ha apprezzato del tutto il ritorno dei due agenti, definito troppo frettoloso e poco conclusivo.

Ma non finisce qui: casi come quello di The X-Files sono ormai parecchi. Su The WB il 5 ottobre del 2000 gli Stati Uniti, e poco dopo il mondo, ebbero l'onore di conoscere Lorelai GilmoreRory Gilmore. Stiamo ovviamente parlando di Una mamma per amica, serie amata da grandi e piccini che racconta la storia di una mamma e del rapporto che ha con sua figlia, una giovane scolaretta alle prese con i problemi adolescenziali. Nonostante il periodo teen sia finito per entrambe, Lorelai e Rory, ormai due donne, torneranno su Netflix per raccontare tutto quello che in sette stagioni non sono riuscite a finirci di narrare, e la cosa ancora più interessante è che lo faranno in quattro lunghi episodi che rappresenteranno nientemeno che le 4 stagioni. L'idea non sembra poi così male.

Netflix a questo punto sembra essere il servizio streaming per eccellenza che accoglie le richieste dei fan, ossia di coloro che non smetterebbero mai di vedere e rivedere le storie dei propri personaggi preferiti. Perché quello che succede quando una serie televisiva giunge al suo termine sembra essere ciò che capita quando finisce una storia d'amore: le due cose a nostro parere sono strettamente collegate. Riflettendoci a pieno grazie a Netflix anche i più grandi hanno provato il gusto di assaporare un ritorno coi fiocchi. Mentre la maggior parte dei fan di Una Mamma per Amica crescevano insieme a Rory, i genitori di questi adolescenti piangevano la fine di "Gli Amici di Papà", che inizialmente aveva il nome di "Padri in Prestito" e andava in onda sulla Rai. Nei primi mesi del 2015 su Twitter John Stamos, che negli anni poi è passato da essere il dentista di Glee a scapolo in Grandfathered, ha annunciato che Netflix avrebbe rimesso mano al progetto. La trasformazione subita dallo show, a parte gli anni passati e qualche personaggio in meno, vi è solo nel titolo, visto che da "Gli Amici di Papà" siamo passati a "Le Amiche di Mamma", un equilibrio tra i sessi. E non possiamo non includere nel discorso la famiglia Bluth: anche Arrested Development, dopo aver concluso la sua corsa nel 2006 sulla Fox, ha deciso di ritornare allegramente su Netflix a maggio 2013. E sappiamo che ancora non è finita.

kyle twin peaks

Ma ultimamente la voglia di ritornare è soprattutto dei brand, quindi dei titoli, che hanno funzionato in passato e che sperano, con una formula nuova (personaggi, ambientazioni e trama), di funzionare nuovamente oggi. Heroes ci ha provato amaramente con i suoi Reborn: la serie è stata cancellata dopo una sola stagione. 24 ci riproverà quest'anno senza Kiefer Sutherland e MacGyver con il tanto amato Lucas Till e senza l'ormai cresciuto Richard Dean Anderson,classe 1950. La possibilità che questi re-show possano di nuovo esplodere sembra essere una sicurezza di molti, tant'è che anche James Wan, regista cinematografico sempre più acclamato, si è preso la briga di dirigere una nuova versione del pilot con protagonista l'ingegnoso agente Angus.

Discorso a parte per Twin Peaks. David Lynch, dopo aver abbandonato gli ultimi episodi della seconda stagione, ha lasciato la sua creatura in pasto a degli sconosciuti che non hanno fatto altro che rieducarla a modo loro. Dopo anni di assenza dal cinema il regista dell'inconscio ci rimette tutto se stesso e vuole ripristinare al meglio quello che aveva lasciato. Tutto questo grazie a Showtime, un canale via cavo che porta decisamente meno problemi di un canale broadcast come la ABC. Le motivazioni per cui sembra valerne la pena sono già più che sufficienti per accettare questa sfida che Lynch ha deciso di lanciare.

In ultima analisi c'è da considerare l'aspetto dal cinema alla televisione. Quest'anno arriveranno, trasformati in chiave seriale, L'Esorcista, Training Day e Arma Letale. Lo sforzo da parte dei canali broadcast e dei rispettivi capi di rivendicare la loro decisione c'è stato, ognuno ha detto la sua e nonostante numerose lamentele il pubblico non può fare altro che aspettare e decidere se varrà la pena accendere o non accendere il televisore.

Detto questo fateci sapere nei commenti cosa ne pensate voi di tutta questa intera faccenda. Secondo voi è un aspetto positivo o un aspetto negativo? Cosa sta succedendo alla creatività degli autori? Il pubblico vuole revival perché stanca di affezionarsi a nuove storie o sono in realtà le major che si prendono la briga di decidere per tutti? Raccontateci cosa non vedete l'ora di rivedere e quale serie vorreste rivenisse pescata da quelle già concluse.

Continua a leggere su BadTaste