Return to Duckburg Place: la prima, trasgressiva storia Disney di Don Rosa
Andiamo alla scoperta di Return to Duckburg Place, la prima storia Disney realizzata da Don Rosa, decisamente fuori dagli schemi...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il giovane autore aveva appena iniziato il college e assieme all'amico Ray Foushee decise di realizzare una storia di poche pagine, cavalcando la popolarità che i fumetti underground stavano cominciando ad avere alla fine degli anni '60, soprattutto all'interno dei campus universitari. Violenza, sesso e volgarità gratuite erano gli elementi principali di queste produzioni che i due ragazzi decisero di utilizzare per una parodia delle storie di Paperino e compagni realizzate da Barks. Le storie Disney a fumetti ebbero un grande successo in America tra gli anni '40 e l'inizio degli anni '60, ma nel 1970 erano quasi del tutto scomparse, perciò i giovani autori cercarono di immaginare cosa fosse successo in quel periodo lontano dai riflettori.
Topolino è morto in Tibet, cercando di catturare Gambadilegno. Pippo, senza avere più il suo migliore amico a occuparsi di lui, è diventato un senzatetto alcolizzato. Paperina ha venduto i diritti del suo diario alla Warner Bros, e con i soldi guadagnati dall'adattamento cinematografico ha potuto trasferirsi e condurre una vita da ricca snob. Nonna Papera, complice la vecchiaia, ha erroneamente arrostito Ciccio, e durante il processo per omicidio colposo è morta d'infarto. Gastone si è sparato alla testa durante una roulette russa.
Nell'estate del 1970 i due giovani autori portano Return to Duckburg Place a una grande convention di fumetti a New York per proporlo agli editori di fanzine, ma nessuno si sogna di pubblicare una storia coi personaggi Disney alle prese con droghe e omicidi. L'unica persona che si dimostra interessata è un altro fan di Barks, che dice di avere contatti con editori potenzialmente interessati; non avendo alcuna copia e non trovando copisterie nei dintorni, i due ragazzi si fidano e danno a questo individuo le 9 tavole originali... perdendole. Il fan scompare e Don Rosa non ha alcun indirizzo a cui rintracciarlo, così la sua parodia papera è perduta per decenni.
Nel 2010 la Egmont decide di pubblicare la Don Rosa Collection e si confronta con l'autore per il possibile materiale extra da inserire in questa raccolta. Don Rosa racconta della breve storia scomparsa alla casa editrice, che insiste per convincerlo a fare un ultimo tentativo di rintracciare quell'episodio trasgressivo. Una vecchia lettera ritrovata e le conoscenze nel settore permettono al disegnatore di rimettersi in contatto col vecchio fan, ormai lontano dal mondo del fumetto, che in uno scatolone ritrova le tavole originali della parodia.
È così l'autore ha riscoperto a distanza di 40 anni uno dei suoi primi fumetti; potete fare altrettanto attraverso la gallery sottostante.
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