Resident Evil 3: 10 consigli per non farsela nei pantaloni | Speciale
In troppi non giocano ai survival horror per la troppa paura, ma qui ci sono dieci consigli per non mancare l’appuntamento anche con Resident Evil 3
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
C’è anche un nutrito numero di appassionati che vorrebbe tanto farsi una partita, ma che non ci riesce affatto, incapaci di combattere l’ansia e il costante terrore che questo genere di esperienze, per forza di cosa, veicolano. Prigionieri delle proprie comprensibili paure, anelano invano da anni di riuscire, prima o poi, a scoprire cosa si provi nell’esplorare la nebbiosa Silent Hill, o a vagare per i lugubri corridoi della stazione di polizia di Raccoon City.
Ecco i nostri consigli, dunque.
La difficoltà
Cominciamo dalle basi, nonché dalla cosa più ovvia. L’ansia e la paura che un survival horror è in grado di generare è direttamente proporzionata al livello di difficoltà impostato. In modalità facile, Resident Evil 3 non è certo una passeggiata di salute, beninteso, ma il gran numero di piante curative e munizioni che recupererete in giro renderanno la vostra avanzata meno insicura.
Mai giocare al buio
Altro consiglio elementare. Al buio la sensibilità di alcuni sensi aumenta a dismisura. Piccoli rumori vengono percepiti più facilmente, la vista si concentra completamente ed esclusivamente sullo schermo. La minima sollecitazione, insomma, può farvi letteralmente saltare in aria. Meglio giocare in un ambiente ben illuminato, magari con qualche suono di sottofondo a distarvi lievemente.
Mai con le cuffie
Una cosa che dovete assolutamente evitare è di giocare con un paio di cuffie. Il lavoro di sound design degli sviluppatori di Capcom è semplicemente sensazionale, con il risultato che spesso e volentieri, entrando in una nuova ambientazione, percepirete la presenza di uno zombie, pur non potendolo ancora vedere. Le casse della propria TV rendono l’avventura molto meno inquietante, rispetto all’utilizzo di un paio di cuffie.
Correre solo quando serve
Non è un caso se la corsa, in Resident Evil 3, non sia automatica ma attivabile con la pressione di un tasto deputato al compito. Se non mancano momenti in cui sarà meglio darsela a gambe, nella maggior parte delle situazioni non ha alcun senso procedere a perdifiato. Le creature che affronterete, eccetto Nemesis, naturalmente, sono generalmente lente e vi daranno tutto il tempo di evitarle accuratamente nel caso preferiate farlo. Al contrario, correndo con poca accortezza, potrebbe capitarvi di finire tra le braccia di uno zombie silenziosamente appostato dietro un angolo.
Il coltello è un alleato preziosissimo
Non sono rari i casi in cui cadaveri ai bordi della strada prendano nuovamente vita, una volta che li avrete superati, costandovi terrificanti accidenti quando vi attaccheranno alle spalle. Per evitare questa antipatica eventualità, avvicinatevi lentamente ad ogni corpo a terra e punzecchiatelo con il coltello. Risparmierete munizioni preziose e, nel caso si rianimi all’istante, avrete così modo di superarlo senza attacchi di panico o di eliminarlo in tutta sicurezza.
La schivata è vostra amica
La schivata è una mossa fondamentale in Resident Evil 3. Non solo vi permetterà di allontanarvi velocemente da uno zombie troppo felice di vedervi, ma risulta vitale per togliersi dai guai ed eludere all’ultimo secondo un’offensiva nemica. Senza mezzi termini, è l’unica vera arma efficace contro Nemesis.
Corri, scappa, c’è il Nemesis
Già, Nemesis. Prima o poi vi toccherà incontrarlo, fatevene una ragione. Il consiglio migliore che possiamo darvi per tenere a bada l’ansia in queste situazioni è solo uno: scappate. Finché è alle vostre spalle, l’inquadratura non riprenderà il minaccioso volto, né le proporzioni titaniche del suo corpo. Seguite la strada di fronte a voi senza troppe variazioni sul percorso, unico “pregio” del level design eccessivamente lineare del gioco, e pensate solo a raggiungere la zona sicura.
Minaccia a raggio limitato
C’è un altro difetto di Resident Evil 3 che tuttavia potrebbe aiutare i più impressionabili a superare il loro blocco. In questo remake, difatti, il raggio d’azione di Nemesis è più limitato che mai, sostanzialmente costretto a veloci comparsate in specifici momenti dell’avventura. Il vantaggio è che praticamente ogni apparizione sullo schermo è ampiamente prevedibile e preannunciata, così da darvi modo e tempo di prepararvi mentalmente.
Viaggiate ben equipaggiati
Per limitare il più possibile i game over, non c’è niente di meglio che viaggiare con un equipaggiamento pronto a ogni eventualità. Gli slot a disposizione sono pochi, su questo non ci piove, ma evitate di caricarvi di troppe armi, a discapito delle piante curative, o di essere delle farmacie ambulanti sempre a secco di munizioni. Ci vuole equilibrio. Soprattutto, non dimenticatevi del vostro deposito. Meglio un viaggio in più per recuperare e custodire un item che tornerà utile alla causa in futuro, che rimanerne sprovvisti in un momento topico dell’avventura.
[caption id="attachment_209821" align="aligncenter" width="1000"] Combinando tra loro erbe e polvere da sparo, otterrete oggetti curativi e nuove munizioni[/caption]
Salvate spesso, perché la morte fa parte del gioco
Inutile provare ansia per qualcosa di inevitabile. Facile da dirsi, certamente, ma è così: nei survival horror si muore e anche spesso, non fosse altro che in certi casi non sarete preparati a rispondere efficacemente alle offensive delle mostruosità che vi si pareranno di fronte. Fateci l’abitudine, ma soprattutto salvate spesso. È pur vero che la valutazione finale del gioco tiene anche conto del numero di salvataggi effettuati, ma l’obiettivo è raggiungere i titoli di coda senza rimetterci la salute. Sfondate i tasti della macchina da scrivere senza troppi ripensamenti.
Vi ricordiamo che Resident Evil 3 è già disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC.