Repubblica superstar

Il quotidiano ci regala grandi soddisfazioni, tra versione cartacea e online, grazie soprattutto a Natalia Aspesi e Silvia Bizio. Intanto, manifestazione contro Sandro Bondi di ben... 60 persone!

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Iniziamo dal nostro faro, Natalia Aspesi, che nella sua recensione di Rabbit Hole scrive:

Anche al Festival di Roma è stato liquidato dalla giuria come ininfluente, e neppure per un momento si è presa in considerazione l'interpretazione di Nicole Kidman.

A Na', ma ce stavi te in giuria a Roma, te ricordi? Purtroppo, a Repubblica i giornalisti sembrano abituati a scordarsi i loro impegni come giurati di qualcosa. Curioso anche questo passaggio della stessa recensione, che dimostra come anche certi presunti progressisti abbiano una visione della vita un po' limitata:

Diretto da John Cameron Mitchell: scelta quanto mai curiosa essendo il regista, gay dichiarato, autore del semipornografico Shortbus e di un musical, Hedwigh (sic!) - La diva con qualcosa in più, sulle avventure hard di un transessuale".

Repubblica (versione cartacea e online) pubblica un'intervista di Silvia Bizio a January Jones. Strillo dalla home "Cattiva in Mad Men ora ho voglia di farvi divertire". Titolo nella pagina: "La cattiva di Mad Men in cerca di risate". Ovviamente, nulla di tutto questo viene detto dall'intervistata, che evidentemente non ritiene di avere un ruolo da 'villain'. Insomma, se non l'avevate capito, Silvia Bizio (o chi eventualmente ha fatto i titoli) non si perde una puntata del telefilm. O ha una concezione del rapporto uomo donna un po' ottocentesca.

Recuperiamo un altro articolo della Bizio di cui ci stavamo dimenticando, datato 7 gennaio 2011. Titolo: "Gwyneth Paltrow “Io, diva del country” - L’attrice dopo 7 anni interpreta un film". Nel testo si chiarisce che “E’ il primo ruolo da protagonista della Paltrow da sette anni a questa parte". In questo caso, sembra proprio colpa di qualche redattore distratto...

Tutta farina del sacco di Silvia Kramar invece lo strillo sul Giornale a proposito di The Rite, confermato anche dall'articolo: "Il film ha già incassato 15 milioni di dollari e si candida a diventare un cult movie come quello su Hannibal Lecter". No comment, sperando che Jonathan Demme e Thomas Harris non decidano di passare alle vie legali...

Per finire con Repubblica, il quotidiano dedica un lungo articolo (firmato Ernesto Assante) a Park Chan Wook e al suo ultimo film, girato interamente con l'iPhone. La notizia non è esattamente recente, ma la cosa più interessante è la motivazione che avrebbe spinto il regista a lavorare in questo modo, come viene detto in chiusura di articolo:

La scelta di girare un intero film con un iPhone può certamente sembrare strana per un regista del calibro e delle possibilità di Park Chan Wook, ma la risposta la dà lui stesso: "C'è qualcosa che i più grandi registi non avevano mai fatto? Sì, girare un film con un iPhone".

In realtà, c'è anche un corollario a questa prima volta, ossia il fatto che il film sia stato finanziato dal distributore degli iPhone in Corea, la KT Corp. Nulla di male, per carità, ma non facciamo finta che dietro al progetto ci siano solo motivazioni artistiche...

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Inutile dire che la regina Elisabetta che dice di aver apprezzato Il discorso del re rientra nel campo del Chi se ne frega, dal titolo della bella rubrica di Cuore...

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Invece, per finire, lode al Manifesto che qualche settimana fa ha dedicato un lungo articolo a una protesta contro il ministro della cultura Sandro Bondi. Partecipanti? 60 persone. Chiaro l'attacco comunista al povero ministro: si fa capire chiaramente che conta ormai talmente poco, che non porta neanche la gente a manifestare...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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