Red Dead Redemption 2, tutto ciò che avremmo voluto fare nel prequel e che speriamo di poter fare ora
Chissà se Red Dead Redemption 2 a restituirci ancor meglio la sensazione di essere dei veri cowboy
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Il setting prescelto, del resto, quello dell’America di inizio Novecento, non solo sottendeva un contesto artistico e storico già di per sé stuzzicante solo per una ristretta fetta di utenti, ma imponeva limiti di un certo peso al gameplay. Se ci seguite da tempo, sarete ormai a conoscenza di come noi di BadGames, pur riconoscendone gli indiscutibili pregi, siamo sempre stati piuttosto critici nei confronti della produzione di Rockstar, rea di imporre fin troppi compromessi, di eccedere nella ripetitività di certe meccaniche, di proporre una trama spesso e volentieri zoppicante, quando non paradossale.
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Con Red Dead Redemption 2, quel momento sembra finalmente giunto e noi non vediamo l’ora di poterci esprimere, di vivere in prima persona quello che si preannuncia come un serio candidato al riconoscimento di titolo dell’anno.