The Reader spoilerato...

...tanto per cambiare, i critici italiani ritengono che è lecito rivelare il maggiore segreto di un film. Questa volta, è il turno della pellicola di Stephen Daldry con Kate Winslet...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Della serie, sotto a chi tocca. Questa volta è stato il turno di The Reader, film che di certo non si può dire che io abbia amato. Eppure, penso sempre che vada lasciata al pubblico la scelta di godersi (o meno) un film in santa pace, anche quando magari chi ha il compito di giudicarlo non lo ha apprezzato. Non per questo, infatti, si deve pensare che lo spettatore non lo debba vedere nelle migliori condizioni.

Non è ovviamente questa l'opinione dei critici italiani, che, come abbiamo spesso ripetuto, pensano che raccontare tutta la trama di un film sia non solo consigliabile, ma quasi obbligatorio (o, forse, è semplicemente un modo per lavorare di meno). In questo caso, probabilmente, i nostri eroi hanno pensato che, essendo questa rivelazione fatta a metà film, si potesse tranquillamente svelare. A questo punto, sorge una piccola domanda: se un regista ha creato un senso di mistero su un particolare argomento e se la rivelazione che propone a un certo punto è scioccante, non sarà che, magari, preferirebbe non venisse svelata?

Lorenzo Buccella sull'Unità (che parte subito con lo spoiler dopo due righe e non ti dà neanche il tempo di carburare), Arianna Finos su Repubblica tv/Trovacinema (che sembrava voler conservare il segreto, ma poi lo svela abbastanza chiaramente), Fabio Ferzetti sul Messaggero e Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera (ovviamente, vi consigliamo di non cliccare su questi link se non dopo aver visto il film). Questi ultimi due, come capita loro spesso, ci raccontano praticamente tutta la storia, fino a due minuti dalla conclusione più importante. Mereghetti ci mette anche la solita presa per i fondelli, scrivendo una frase come "prelude a un finale che lasciamo alla curiosità dello spettatore scoprire" (eh sì, mentre tutto il resto se po' fa...). La cosa divertente è che mentre la cosa che viene svelata tranquillamente, il finale su cui si tace è francamente molto scontato e decisamente meno sorprendente.

Va detto che, peraltro, i nomi citati probabilmente non sono gli unici, ma solo quelli che abbiamo trovato con una semplice ricerca. C'è da scommettere che anche altri giornalisti non si sono preoccupati troppo di parlarne, anche se a nostra insaputa. D'altronde, non è solo un problema dei giornali e dei propri lettori (che evidentemente non si lagnano abbastanza, magari perché ormai considerano la cosa 'normale'). La realtà è che, fino a quando le case di distribuzione non faranno nulla per frenare questo fenomeno (che è molto più grave di una stroncatura, perché dà l'impressione al pubblico di aver già visto il film e quindi di non aver bisogno di andare al cinema per scoprirlo), continueranno a riproporsi casi del genere. Che noi, ovviamente, denunceremo...

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