Quando Macaulay Culkin cercava di ammazzare Elijah Wood, ovvero L’innocenza del diavolo

Macaulay Culkin vs Elijah Wood, ovvero L'innocenza del diavolo. Un film disastroso tratto dalla sceneggiatura di Ian McEwan.

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L'innocenza del diavolo (The Good Son) è esattamente quel tipo di film che già a prima vista non può essere buono, ma che dalle premesse è irresistibile. Non certo per la trama. Ricalca infatti il solito modello del “bambino malefico” che indisturbato e adorato da tutti compie le sue nefandezze. Può attirare invece  l’attenzione il fatto che la sceneggiatura (originale) sia scritta da Ian McEwan nel suo primo lavoro hollywoodiano. Il fatto che l’abbia poi prontamente disconosciuto non stupisce granché (ci arriveremo).

L'innocenza del diavolo è un film del 1993, ma ha trovato il suo selling point una decina di anni dopo. Ciò che lo rende irresistibile è infatti la composizione del cast, dove un piccolo Macaulay Culkin interpreta il giovane aguzzino di… un piccolissimo (!) Elijah Wood. Insomma, oggi il film si dovrebbe intitolare “Frodo Baggins vs Kevin McCallister”. Non un crossover tra Il signore degli anelli e Mamma ho perso l’aereo, ma poco ci manca. O meglio, non sfigurerebbe male come sequel di quest’ultimo, in cui un traumatizzato Kevin affina le sue doti militari per sopraffare chiunque gli capiti a tiro.

Purtroppo non è così. Joseph Rube dirige L’innocenza del diavolo come un fastidiosissimo dramma sul trauma del lutto. Mark ha appena perso la madre. Il papà deve chiudere un’importante affare di lavoro e lo lascia per un paio di settimane dalla famiglia del fratello, dove vive anche Henry il cugino coetaneo di Mark. Nonostante le lacrime del bambino non abbiano avuto nemmeno il tempo di asciugarsi, Mark si trova bene nella nuova famiglia.

Certo, ogni tanto vede la mamma nella zia, e crede che si sia trasfigurata per stare con lui (eh sì). Talvolta si sente abbandonato dal padre che non dispensa più di un paio di telefonate al giorno. Ma soprattutto il cugino Henry, prima amorevole, lo coinvolge in giochi sempre più pericolosi. Rivela sin da subito un lato oscuro mortale. Ma siccome siamo negli anni ’90 nessuno crederà alle parole di Mark che, disperato, cerca di avvertire gli adulti.

McEwan sostiene che la sceneggiatura iniziale fosse degna del suo talento, e vogliamo crederci anche noi. Fatto sta che il film subì un martirio produttivo tale da renderlo una fastidiosa pellicola di bambini petulanti. Piccoli teppisti in erba con genitori così insensibili rispetto alla psiche dei figli che non stupisce siano stati in grado di crescere solo un egomaniaco.

Un vecchio articolo dell’Independent racconta le cause di questo disastro. La Fox voleva un film alla Il presagio (The Omen), McEwan scrisse la prima stesura nel 1986. Era un thriller psicologico che non piacque alla dirigenza, che voleva più elementi soprannaturali. Il film restò in sospeso fino a che la produttrice indipendente Mary Anne Page decise di realizzarlo. Cercò di lanciarlo per tre anni e mezzo, proponendolo anche alla Universal, ma L’innocenza del diavolo non sembrava avere slancio sufficiente per decollare.

Mary Anne Page stessa disse, nel 1993: “cambiò tutto con l’arrivo di Mamma ho perso l’aereo che provò che i film sui bambini possono attirare anche gli adulti. Ma soprattutto Il silenzio degli innocenti, che disse ‘ok, si possono fare thriller estremi’.” Fox cambia idea, Michael Lehmann viene chiamato alla regia, McEwan riscrive il film. Nel novembre 1991 tutto era pronto. 

O quasi.

Mentre erano sul punto di partire (con il set pronto e le persone già sul libro paga), Kit Culkin, il padre manager di Macaulay, e uno degli uomini più potenti di Hollywood dell’epoca, “ricatta” la 20Th Century Fox. Suo figlio ritornerà nel sequel, Mamma ho riperso l’aereo, solo a condizione di diritti sul merchandise, una cifra esagerata come cachet (5 milioni di dollari) e… il ruolo di protagonista per Macaulay in L’innocenza del diavolo.

McEwan ci provò a dire che il ruolo non era scritto per lui, ma dovette accettare la cosa. E accettare che il personaggio di Richard avesse le sembianze di Rory Culkin (fratello di Macaulay). E accettare che Connie fosse interpretata da Quinn Culkin (sorella). 

Sistemata la famiglia, Kit fermò la produzione in modo tale che non coincidesse con le riprese del sequel di Mamma ho perso l’aereo. Occorre sottolinearlo: tutto questo con le persone già sotto contratto, i set pronti, e i bambini che “invecchiavano”. Pare che Michael Lehmann, il regista di allora, si lamentò con la produzione dicendo: “Macaulay non sa recitare. Mima e basta. Recita una battuta alla volta. E non è ciò di cui il film ha bisogno”.

Venne allontanato.

Pare sia stato proprio Kit Culkin a decidere la sua sostituzione. Al suo posto arrivò quindi, su indicazione di Kit, il regista Joe Ruben

Mentre la produzione perdeva soldi da tutte le parti, McEwan si preparava ad una nuova stesura. Dopo un paio di incontri però lo scrittore non ebbe più notizie. Chiamava e non trovava risposta. Dopo cinque anni di lavorazione era stato estromesso senza una spiegazione! Un’altro sceneggiatore finì l’opera. McEwan ottenne il suo nome nel film, e i relativi proventi, ma restava poco di suo.

The Good Soon l'innocenza del diavolo

Sì, L’innocenza del diavolo è il disastro che questa storia preannuncia. Sia Macaulay Culkin che Elijah Wood sono completamente fuori parte. Sembrano venire da un altro film. I sentimenti dei personaggi esplodono senza alcuna costruzione. La regia fa così tanti occhiolini che ad ogni scena è chiaro cosa succederà nella successiva. Non c’è costruzione della tensione e nemmeno empatia. È un film che non si diverte a trovare modi creativi di mostrare l’orrore (troviamo qui il realismo di McEwan), ma nemmeno riesce ad essere credibile.

L’unica cosa che resta notevole, e per certi versi esilarante, è vedere quelle due figure minute di attori bambini prodigio che se le danno di santa ragione, senza crederci nemmeno un attimo. Quei due volti così cinematografici al servizio di un drammone che cerca le lacrime facili (e non ne trova nemmeno una) in cui ogni primo piano è sempre al servizio della star, e mai della storia.

Il peggio, insomma. Ma non è tutto: poco prima della release del film in Inghilterra ci fu il terribile caso di cronaca del piccolo James Bulger. Un bambino inglese rapito, torturato e ucciso da due bambini di 10 anni. Il film arrivò qui solo in home video; non sembrava il caso di portare al cinema un film dalla storia così simile a quella brutale tragedia. Qualcuno in America temette inoltre il rischio di emulazione per via di una scena in cui un fantoccio viene gettato da un ponte sulla strada. Fecero la stessa cosa dei ragazzi poco dopo l’uscita del film causando la morte di una donna incinta.

Non si sa se quest’ultimo fatto sia veramente legato al film, ma andò ad aumentare la già terribile fama della pellicola. L’innocenza del diavolo oggi non è un film che va evitato. Va visto per farsi due risate e, sapendo la storia produttiva, immaginare quello che poi fu veramente il film: un tentativo dei Culkin di prendere possesso di Hollywood ed eliminare la concorrenza.

L'innocenza del diavolo è disponibile su Disney+ nella sezione Star.

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