Quando gli attori sono ingaggiati, pagati e poi tagliati dal film
Quando gli attori e le attrici vengono scritturati, vanno sul set, girano le scene e poi scompaiono dal film. Alcuni dei casi più clamorosi
Nessuno può sfuggire alla sala di montaggio. Nemmeno le più grandi star. Capita infatti, seppur raramente, che le produzioni ingaggino degli attori o delle attrici di grande richiamo per delle comparsate e a volte anche per dei ruoli completi. Una volta girate le scene si capisce che qualcosa non funziona, non servono al film o distraggono l'attenzione. Così gli artisti vengono pagati, anche profumatamente, e lasciati nel cestino delle scene scartate.
Chi le ha viste? Katherine Langford e Shailene Woodley
Durante l’anno di attesa tra Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame la Marvel aveva annunciato che la star di Tredici, Katherine Langford, avrebbe interpretato un ruolo (misterioso) nel capitolo finale della saga. Nel film di lei non c’era però traccia. Si è scoperto successivamente, dalle parole dei registi intervistati, che Langford era effettivamente stata sul set ma la scena era stata tagliata perché non funzionale al ritmo, già molto esteso nel tempo, del film. L’attrice interpretava la versione adulta di Morgan, la figlia di Tony Stark. La sequenza tagliata è stata poi resa pubblica in una versione con effetti visivi non completi.
Quando gli attori sono travolti da uno scandalo
Con il processo di Johnny Depp e Amber Heard che stava diventando scottante, la Warner ha deciso di tagliare i ponti con l’attore. Avendo già girato però una scena per Animali Fantastici - I segreti di Silente, Depp ha ricevuto un compenso di 16 milioni di dollari a seguito del licenziamento mentre Mads Mikkelsen prendeva il suo posto.
Travolto dagli scandali per gli abusi compiuti anni prima, Kevin Spacey è stato cancellato da Tutti i soldi del mondo. Le sue scene sono state rigirate con il suo ruolo di Paul Getty reinterpretato da Christopher Plummer. Roba da Guinness dei primati, dato che il tutto si completò in soli 9 giorni a un soffio dall’arrivo del film in sala. Entrambi sono stati pagati.
Attori tagliati dai grandi autori
Tim Roth ha girato delle scene per Quentin Tarantino in C'era una volta a... Hollywood. Non si è visto nel film. Come è noto l’opera aveva assunto proporzioni gigantesche durante il primo taglio grezzo, arrivando a una lunghezza di più di quattro ore. Il regista dovette tagliare molte scene tra cui quella di Roth che era poco più di un cameo.
Terrence Malick invece è uno che con l'accetta ci va forte. Più volte grandi attori e star internazionali, si sono visti esclusi dal final cut. La sottile linea rossa è uno dei casi più noti, con parti ridotte di molto e alcune buttate via. Bill Pullman, Lukas Haas e Mickey Rourke avevano girato per molti giorni. Quest’ultimo se la prese parecchio, accusando il regista di averlo tagliato per motivi politici e l’industria di volerlo fuori dal giro in quanto persona scomoda.
Solo il montatore di To the Wonder e pochi altri della troupe hanno visto le scene di Rachel Weisz, Michael Sheen, Amanda Peet, Barry Pepper e Jessica Chastain. Sicuramente non il pubblico.
Ang Lee non ha avuto pietà di Tobey Maguire tagliandolo da Vita di Pi, dopo aver girato le sue scene,con la seguente motivazione: “volevo essere coerente con le altre scelte di casting fatte per il film, e così ho deciso di avere un cast completamente internazionale”. In altre parole: era troppo famoso rispetto ai colleghi.
Attori tagliati dai classici
Harrison Ford aveva girato un cameo in E.T - L’extraterrestre. A dirla tutta era anche difficile da individuare, dato che per l’intera sequenza è ripreso di spalle e in ombra. Ford interpreta il preside della scuola di Elliott. La sedia del ragazzo prende a lievitare grazie all’amico alieno, salvo poi tornare a terra quando il preside si gira a guardarlo. Aggiungeva troppo poco alla trama, così Spielberg non ci pensò due volte e la lasciò fuori dal film.
Ben più complicata invece fu la decisione da prendere per Ritorno al futuro. Eric Stoltz era Marty McFly ma Robert Zemeckis lo sostituì con Michael J. Fox dopo cinque settimane di riprese. Il suo modo di recitare era distante dal tono generale, si muoveva come se fosse in un film di fantascienza distopica invece che in una commedia. Fu una decisione sofferta, ma necessaria per cambiare in corsa un tono che faticava a prendere forma. Fox era però già impegnato, così dovette fare i doppi turni di lavoro, tra il set televisivo e quello cinematografico lavorando spesso di notte dati i tempi stretti di lavorazione.