Python su Netflix - Brian Di Nazareth, di Terry Jones

Presente su Netflix anche il terzo lungometraggio dei Monty Python: Brian Di Nazareth, pellicola del 1979 uscita in Italia nel 1991. Fu un altro grande successo

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Chi?

Monty Python And The Holy Grail (1975) è stato un successo. Quel gruppo comico così particolare perché senza una precisa leadership e costantemente sul punto di separarsi ha trovato la sua strada: ben vengano i progetti solisti ma perché non fare ogni tanto un altro film tutti e sei insieme? John Cleese si è lanciato dentro la sua nuova sitcom Fawlty Towers (1975-1979), Gilliam ha diretto il suo primo lungo da solo (Jabberwocky, 1977), Michael Palin e Terry Jones hanno lavorato a Ripping Yarns (1976-1979) per il piccolo schermo mentre Graham Chapman è stato co-protagonista della commedia The Odd Job (1978) ed Eric Idle si è divertito con l'amico Neil Innes (spesso collaboratore dei Python) a ideare Rutland Weekend Television (1975-1976) nonché il film parodia dei Beatles con partecipazione di George Harrison e nel cast tanti giovani fan dei Python esplosi al Saturday Night Live come Aykroyd, BelushiRadner. Il titolo è The Rutles: All You Need Is Cash (1978). Il gruppo si trova perciò in una posizione invidiabile: può tornare a lavorare insieme solo quando è il momento giusto.

Cosa?

Brian di Nazareth (Monty Python's Life of Brian in originale per ricordare immediatamente il brand Flying Circus al pubblico; anche grandi maestri del cinema sfrutteranno questo stratagemma del genitivo sassone: Federico Fellini, Alfred Hitchcock e John Carpenter, ad esempio) è il loro primo film a struttura forte, quasi tradizionale. Tranne una piccola animazione in cui degli alieni rapiscono (in realtà gli salvano la vita) accidentalmente il nostro protagonista Brian Cohen (Graham Chapman), è tutto piuttosto logico e lineare. Ci troviamo nella Giudea del circa 33 D.C e seguiremo le gesta di Brian, un uomo di circa 33 anni vessato dalla madre single Mandy (Terry Jones), animato da profondo odio per gli invasori romani il quale entrerà in contatto con un gruppo di rivoluzionari (Fronte Popolare di Giudea) che vogliono cacciare i romani mentre nel frattempo viene scambiato anche come Messia da un gruppo sempre più numeroso di seguaci. Per pochi secondi si vede anche Gesù mentre placidamente elenca le Beatitudini da un colle gremito di gente che non capisce bene, specie tra le ultime file, cosa stia dicendo quel profeta così rilassato e rilassante ("Mi pare che ha detto: 'Beati i panificatori'" proverà ad intuire un borhese assai lontano; adattamento italiano del 1991 a cura di Elettra Caporello e direzione del doppiaggio di Pino Colizzi sono un grande passo in avanti rispetto al lavoro svolto dal di solito molto bravo Oreste Lionello ai tempi del pessimo adattamento italiano per Monty Python And The Holy Grail). Si è scelto di affidare la regia al solo Terry Jones perché è il più diplomatico a trattare con il resto del gruppo. Terry Gilliam, ormai sempre più lanciato nella carriera di regista, mal sopporta la pigrizia del quintetto di attori e forse si sta cominciando a smarcare sempre di più dagli altri memore del fatto che ai tempi del Flying Circus lui non avesse il diritto né di scrivere né di proporre sketch (non era considerato un autore comico) recitando poi solo in alcuni dei ruoli più strani e perversi. L'americano si occuperà dunque in Brian Di Nazareth di dare un contributo scenografico. Il suo credit ufficiale è un canonico: production design.

Quando?

Il film si gira da metà settembre a metà ottobre 1978. Tre mesi di riprese piuttosto intense dopo un lavoro di scrittura lungo e sofisticato cominciato nel 1976 e praticamente proseguito ininterrottamente per due anni. Una volta arrivati a un rough cut di due ore per l'inizio del 1979, i Python cominciano ad eseguire numerosi screen test. È la prima volta che il gruppo realizza un film "normale" con divisione in tre atti senza la struttura a sketch. Per questo motivo al montaggio Terry Jones avrà una certa difficoltà a trovare il ritmo perfetto. Come nel caso di Monty Python And The Holy Grail si mantiene l'usanza scaramantica di uscire prima in Usa (dove il Flying Circus ha influenzato la nascita della trasmissione tuttora trasmessa Saturday Night Live) rispetto alla patria Uk. Il 17 agosto 1979 Brian Di Nazareth arriva nei cinema a stelle e strisce in una versione poco più lunga di 90 minuti. Quasi tre mesi dopo fa il suo esordio nelle sale di prima visione della Gran Bretagna a ridosso della decade dei '70. In Italia uscirà nel 1991.

Dove?

Si prendono in considerazione come set naturali l'Italia, il Marocco, la Giordania e la Spagna. I paesi cattolici vengono velocemente esclusi per evitare possibili tensioni sui set. La Tunisia è diventata nota location a livello internazionale grazie a Guerre Stellari (1977) di George Lucas e la miniserie Gesù Di Nazareth (1977) di Franco Zeffirelli, cui il titolo italiano del 1991 ammiccherà. Urge ricordare che se non fosse stato per l'ex Beatles George Harrison, arrivato in soccorso finanziario dei Python dopo che la casa discografica Emi si era sfilata come produttore a pochi giorni dall'inizio delle riprese in Tunisia, il film non si sarebbe mai potuto mettere in piedi economicamente. Ecco perché i Python tributeranno un omaggio al loro salvatore invitandolo sul set in Tunisia per un brevissimo cammeo.

Perché?

Bella domanda. C'è certamente l'idea di trattare un argomento sensibile e di ampia diffusione nel mondo visto che il gruppo ormai è definito, oltre che surrealista, come estremamente irriverente. Il metodo comico è stato anche sempre quello di puntare più al fantasy che al realismo e più a grandi tematiche secolari che non a battute di satira legate a fatti o personaggi contingenti. Per cui ben venga la religione e, perché no, possibilmente una presa in giro di alcune avventure di Gesù Cristo (gli costruiscono male la croce oppure prova a camminare sull'acqua ma dopo qualche passo sprofonda tra i flutti miseramente) o di un fantomatico 13esimo apostolo, quello che arrivava sempre tardi agli appuntamenti con la Storia non venendo poi più ricordato da nessuno. Ma i Monty Python, mai dimenticarlo, sono degli intellettuali (parola oggi assai famigerata) e gli intellettuali leggono, rileggono, riflettono e addirittura si pongono domande autocritiche. Perché prendere in giro Gesù? È giusto? È sbagliato? È solamente futile e puerile? E se quel profeta poi proposto come Messia del Nuovo Testamento sia in fondo "un uomo estremamente ragionevole e onesto dal punto di vista intellettuale?" (parole di Michael Palin nello storico scontro-incontro tv BBC tra lui e John Cleese vs. Malcolm Muggeridge e il Vescovo di Southwark Mervyn Stockwood; è su YouTube per chi fosse interessato). Il senso della commedia non diventa pertanto Dio o Gesù ma... noi esseri umani. Altro punto costante dello stile del gruppo: l'anacronismo. Si può parlare di oggi giocando brechtianamente (Terry Jones a Oxford era noto per mettere spesso in scena Brecht) sullo ieri (Brian, Reggie, Judith, Mandy... già in nomi dei personaggi non sono proprio proprio biblici) e facendo humour sulla nascita della religione come movimento collettivo di natura squisitamente politica perché retto e motivato dall'uomo e non certo da qualche entità metafisica. Se la fede è politica allora anche la politica, tautologicamente, lo è. I Python dunque irridono i followers della fede ma anche quelli dell'ideologia... anzi quasi sono più cattivi con i gruppuscoli extraparlamentari di sinistra (che sentono più vicini alla loro formazione culturale) che non con i credenti. Brian è un credulone proprio come quelli che penseranno che lui sia il Messia e avrà a che fare con dei rivoluzionari da operetta subdoli, sterilmente settari, totalmente schiavi e dipendenti dai più seri imperialisti romani (frignano e si lamentano ma poi ammettono, pure ridendo, che se non ci fossero quei fascisti dei romani, loro giudei non riuscirebbero a far funzionare né scuole né fognature). Insomma non è un film che attacca Gesù (si vede per pochi secondi e poi di lui non sapremo più niente) o i protocristiani (non vediamo nemmeno loro), così come è molto attento a non andarci giù pesante nemmeno con gli ebrei (l'inquietante sionista Otto dal baffetto hitleriano con stella di David camuffata da Terry Gilliam in simil svastica... viene rimosso brutalmente al final cut; il gruppo ha dei forti interessi economici in Usa e se si presenta con il personaggio di Otto... qualcuno a Hollywood può chiudere i rubinetti). Come spesso capita con del materiale pensato e creato dai Python... puoi ridere molto oppure cadere nel più profondo disagio esistenziale. Con questo film sostanzialmente ci dicono che siamo degli idioti violenti in costante ricerca di un Messia (se poi magari muore al posto nostro, meglio ancora) per de-responsabilizzarci, che i rivoluzionari sono solo degli imperialisti incapaci di esserlo, che l'attrazione sessual-sentimentale tra individui si basa su precisi rapporti di classe e potere e che, dulcis in fundo, se sei un idealista infantile animato dalle migliori intenzioni ma ignaro della crudeltà nonsense che ti circonda... è giusto che tu muoia crocefisso. Come accade a Brian. E forse anche a qualcun altro.

Conclusioni

Polemiche? Qualcuna. Nonostante loro siano giustamente convinti di aver aggirato l'ostacolo, qualcuno nel mondo si incavola lo stesso. In Italia si sceglie la cosa più semplice e drastica: non si distribuisce il film (arriverà da noi solo all'inizio dei '90 con la menzionata buona edizione di Caporello-Colizzi il cui buon successo in sala permetterà la distribuzione, 20 anni dopo rispetto alla realizzazione, di E... Ora Qualcosa Di Completamente Diverso). Come va al botteghino? Molto bene. Come se la cava l'ex alcolizzato del gruppo nonché unico gay Graham Chapman nel secondo ruolo da protagonista dopo il Re Artù di Holy Grail? Benissimo. I Monty Python si prendono addirittura il lusso di sfottere i dirigenti della Emi nel finale ma la nostra geniale Elettra Caporello fa di più inventando di sana pianta uno sketch che sostituisca sui titoli di coda i velenosi accenni dei Python a Bernard Delfont della EMI ovviamente incomprensibili per noi italiani. L'intuizione della Caporello è puro genio. I Python sarebbero stati fieri di lei. La canzone conclusiva Always Look At The Bright Side Of Life, cantata da un crocefisso a Brian per tirargli su il morale, avrà così tanto successo in Inghilterra da essere adottata dalle tifoserie delle squadro di calcio in caso di sconfitta dei loro beniamini.
Nei diari che redige scrupolosamente anche durante quell'esperienza di lavoro Michael Palin scrive:

"Eric Idle ha composto una canzone che vorrebbe mettere nei titoli di coda. Mi pare si intitoli Always Look At The Bright Side Of Life. Francamente non mi sembra un granché".

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